Anonimo

chiede:

Buongiorno dottoressa, mio figlio ha quattro anni e sembra essere totalmente terrorizzato dagli imprevisti o dagli incidenti di percorso, anche per le cose più banali. L’altro giorno eravamo ad esempio al ristorante e, urtandolo, ha fatto accidentalmente rovesciare il bicchiere di coca cola. Ha cominciato a piangere disperato non tanto per la coca cola sprecata, ma perché non sapeva come la situazione potesse essere risolta. Continuava a ripetere, piangendo, “come possiamo fare adesso?” e non c’era modo di consolarlo.

E questo è solo uno dei tanti esempi che capitano quotidianamente quando succede qualcosa di inaspettato. A cosa potrebbe essere dovuto questo comportamento? Come possiamo educarlo agli imprevisti? La ringrazio moltissimo per la risposta che vorrà darmi.

Gentile genitore, per il racconto che lei mi riporta qui mi sento, innanzitutto, di tranquillizzarla. Quattro anni sono un’età molto particolare: da una parte si è ormai “grandi”, si possiedono moltissime competenze e capacità per portare a termine attività da soli e in autonomia, anche le amicizie si fanno via via più definite e si comincia ad essere sempre piuù indipendenti anche nel mondo esterno, nella relazione con l’altro.

Tuttavia, questa ampia gamma di nuove skills acquisite, “stona” con il bisogno, ancora piuttosto presente, dell’intervento dell’adulto di riferimento che svolge, verso il/la 4enne, ancora moltissime azioni di cura. La fascia di età 3-6 anni è, inoltre, un periodo di vita molto fertile per lo sviluppo di numerose e variegate paure.

Questa insicurezza che suo figlio mostra, quindi, potrebbe essere il risultato di queste variabili che si intrecciano tra loro. È importante ricordare anche che l’autoregolazione emotiva è qualcosa che si sviluppa tra i 7 e gli 8 anni. In questo momento, quindi, prevale ancora una forte etero-regolazione emotiva (ergo è l’adulto di riferimento che deve aiutare, il bambino e la bambina, a gestire il suo sentire).

Ecco che cosa si puo’ provare a fare: quando accade un imprevisto, più o meno determinato dall’azione di qualcuno, potrà essere utile spiegargli, in modo descrittivo e oggettivo, che cosa è accaduto. Il bambino in questo modo potrà comprendere la connessione tra azione e conseguenza. Sarà sicuramente importante rassicurarlo, tentando di non sminuire ciò che sente in quel momento (per lui probabilmente la paura di fallire o di scontrarsi con azioni irreversibili sono timori forti).

Se la situazione lo permette, dopo averlo compreso e rassicurato, sarà possibile proporgli due soluzioni per gestire quel problema e permettergli di scegliere come agire (in questo modo sentirà di avere il controllo della situazione), potrebbe essere un’idea anche chiedere a lui che cosa farebbe per risolvere la situazione (questo naturalmente assicurandosi che sia in grado di offrire una soluzione).

Ricordiamogli che gli imprevisti accadono, a tutti, tutti i giorni: “sai anche papà ha fatto…” “sai anche a mamma è successo…”. Da ultimo vi invito a riflettere ad ampio margine e ad osservare bene vostro figlio, i comportamenti dei bambini ci parlano. È accaduto qualcosa, di recente, che puo’ aver in qualche modo segnato il bambino? Un qualche evento imprevisto che può averlo spaventato? Cordialmente.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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