
Le vie aeree possono essere congestionate, stanchezza e nausee permangono e potrebbero manifestarsi anche le vertigini. Nel feto le gonadi si sono ...
Il primo trimestre si avvia alla conclusione, e i fastidiosi disturbi che lo hanno accompagnato presto saranno meno intensi, fino a scomparire del tutto. Il terzo mese di gravidanza coincide anche con il termine del periodo più complicato per la gravidanza, quello che presenta un rischio più elevato che qualcosa vada storto.
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In questo periodo l’utero si modifica e si sposta, raggiungendo l’addome e protendendo la pancia verso l’esterno. Il maggiore sforzo dato dall’aumento di volume del sangue e dalla maggiore circolazione sanguigna può provocare una forte sensazione di affaticamento, mentre i sintomi dovuti ai cambiamenti ormonali ben visibili nelle prime settimane (soprattutto nausea e mal di testa) possono iniziare a svanire.
Tra i disturbi che possono comparire in questo periodo si trova l’anche l’aumento della tensione al seno, che si sta ingrandendo per prepararsi alla produzione di latte. Anche i capezzoli possono essere doloranti, e sulla loro superficie possono comparire poi delle protuberanze note come tubercoli di Montgomery, da cui può (ma capita raramente) uscire del liquido giallastro.
Il feto durante il terzo mese di gravidanza pesa circa 110 grammi e misura 12 centimetri. Inizia a muovere le labbra, la fronte e la testa, per quanto possibile: i suoi organi si stanno formando, mentre la testa occupa ancora gran parte della sua intera lunghezza. La coda invece si accorcia sempre più, fino a scomparire del tutto. Gli occhi si spostano pian piano verso il centro della testa, mentre le dita delle mani e dei piedi sono divise.
I suoi reni iniziano a rilasciare un liquido simile all’urina, mentre sono già presenti, anche se non del tutto sviluppati, gli stimoli della respirazione e della deglutizione. Anche il gusto si sta sviluppando, e il feto è in grado di “percepire” i diversi sapori dei cibi ingeriti dalla mamma.
Se il medico lo ritiene opportuno può prescrivere alla paziente un’ulteriore ecografia, da effettuare in torno all’undicesima settimana. In questa fase è anche possibile eseguire alcuni esami prenatali, che possono essere di screening oppure diagnostici. Si differenziano in base al loro grado di invasività: per gli esami di screening è sufficiente il prelievo di un campione di sangue, mentre i secondi necessitano di interventi più invasivi.
Tra gli esami di screening per rilevare eventuali anomalie cromosomiche si trovano l’esame del Dna fetale, il Bi-test e l’ecografia della translucenza nucale. Questi esami danno come risultato un calcolo probabilistico, che va confermato necessariamente con un esame di tipo invasivo, come la villocentesi o l’amniocentesi.
Tali esami possono essere prescritti dal medico per approfondire l’esito degli esami di screening oppure se esistono alcuni fattori di rischio, come età della madre superiore ai 35 anni, presenza di patologie o infezioni (ad esempio da citomegalovirus).
Le prime settimane di gestazione sono le più delicate, per questo la futura mamma secondo gli esperti dovrebbe evitare attività considerate potenzialmente a rischio come gli sport estremi, proseguendo invece in una moderata attività fisica, se il medico non la sconsiglia.
Per contrastare le nausee, che possono continuare fino alla 14esima settimana di gestazione e in alcuni casi anche oltre, può essere utile fare diversi piccoli pasti durante la giornata, a base di cibi secchi e privi di grassi. Non è insolito che i cambiamenti ormonali oltre ad avere effetti sul corpo della donna influenzino anche l’umore, con sbalzi repentini: è una condizione del tutto normale, da affrontare con la maggiore serenità e il maggiore supporto possibile.
Per tutto il primo trimestre di gravidanza è poi consigliato proseguire con l’assunzione di acido folico, per aiutare lo sviluppo del tubo neurale del feto.
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