
La prima settimana di gravidanza inizia dal primo giorno dell'ultima mestruazione, secondo il calcolo detto dell'età gestazionale: cosa succede in...
Il primo mese di gravidanza è il mese della “scoperta”: la donna inizia a sospettare che ci sia qualcosa di diverso rispetto al solito, avverte sintomi fino a quel momento sconosciuti oppure osserva un ritardo delle mestruazioni, per cui compra un test di gravidanza fai da te. E quindi, sorpresa: il test è positivo.
Di fatto, però, per la gran parte del primo mese di gravidanza la donna non è ancora incinta: secondo il calcolo dell’età gestazionale, infatti, il conto delle settimane di gravidanza inizia dal primo giorno dell’ultimo ciclo mestruale. Per questo la donna scopre di aspettare un figlio solitamente non prima di quella che poi sarà indicata come la terza o quarta settimana di gravidanza (ma in alcuni casi, soprattutto se ha un ciclo irregolare, può scoprirlo molto più tardi).
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Il concepimento sarà avvenuto più o meno a metà del primo mese di gravidanza, a ridosso dell’ovulazione, che, in un ciclo mestruale regolare di 28 giorni, si verifica intorno al 14esimo giorno tra una mestruazione e l’altra.
Il primo mese di gravidanza passa perciò in gran parte come tutti gli altri: la donna scopre che qualcosa è cambiato solo verso la fine, anche se alcuni test di gravidanza riescono a dare una risposta precoce, persino alcuni giorni prima del presunto arrivo del flusso mestruale. Una volta che il test darà risultato positivo, sarà opportuno prenotare una visita medica per fare tutti gli esami opportuni nel corso delle settimane seguenti.
Più o meno a metà del primo mese di gravidanza l’ovulo fecondato percorre il tragitto a ritroso rispetto a quello compiuto dagli spermatozoi, passa attraverso le tube di Falloppio e si impianta nella cavità uterina, e da qui inizia a crescere l’embrione.
La cellula appena fecondata si divide in due parti, che si dividono a loro volta in altre due cellule: è la morula, che continua a dividersi mentre si sposta attraverso la tuba di Falloppio e raggiunge l’utero, dove si impianta. Dal momento in cui la morula fa il suo ingresso nell’utero si chiama blastocisti, che è formata da centinaia di cellule che proseguono il processo di differenziazione: alcune di queste formeranno il feto, altre la placenta e il sacco amniotico. La blastocisti sviluppa anche dei filamenti, che diventeranno poi i villi coriali, che si impiantano sull’endometrio e assorbono sangue e nutrimento necessari per lo sviluppo dell’embrione.
Pochi giorni più tardi sarà possibile rilevare, tramite il test di gravidanza, l’ormone Beta hCG, la Gonadotropina corionica umana che segnala l’inizio della gestazione: i test disponibili in farmacia lo rilevano circa 10-12 giorni dopo l’avvenuto concepimento.
In queste primissime settimane non è necessario effettuare particolari esami: la gestazione è in una fase ancora troppo precoce perché possa essere rilevata con precisione da un esame ecografico, che viene fissato in genere dopo la sesta settimana. Una donna che cerca una gravidanza, però, può avere già effettuato alcuni esami preconcezionali: si tratta di analisi di screening utili per avere il quadro dello stato di salute della donna (ed eventualmente anche del suo compagno) prima di una gravidanza.
Tra gli esami prescritti in questo momento si trova l’emocromo completo (il normale prelievo del sangue, con cui è possibile evidenziare anemia o altre anomalie che potrebbero influire sulla gravidanza) a cui si aggiungono altre analisi specifiche, come il Pap test, il test dell’Hiv, quello della clamidia e il, che rileva la presenza del virus della toxoplasmosi.
Per una donna incinta è fondamentale occuparsi della propria salute già a partire dal primo trimestre di gravidanza, seguire una dieta sana e fare attività fisica: prendersi cioè cura di sé e del proprio benessere, che coincide con quello del nascituro. Fondamentale è eliminare poi dalla propria dieta il consumo di alcol, come pure smettere di fumare: abitudini che, come confermano diversi studi, rischiano di compromettere il corretto sviluppo del feto.
Già dai primissimi giorni di gravidanza è bene iniziare ad assumere acido folico, che aiuta lo sviluppo del feto nelle fasi iniziali e aiuta a prevenire alcune gravi anomalie a livello del tubo neurale.
Il Ministero della salute consiglia l’assunzione di 0,4 milligrammi al giorno di acido folico già a partire da un mese prima della gravidanza, di 0,6 mg dal giorno dal concepimento e fino ai tre mesi di gestazione e di 0,5 mg durante l’allattamento.
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