Tra i disturbi frequenti che si sperimentano nel corso della gravidanza c’è sicuramente la stitichezza. Secondo l’American Pregnancy Association quasi la metà di tutte le donne soffre di stitichezza in gravidanza.

Si tratta di un disturbo che si manifesta, come precisato dal Manuale MSD, come difficoltà nell’evacuazione, feci dure, evacuazione incompleta e bassa frequenza di evacuazione. È una condizione che il Mayo Clinic definisce come meno di tre evacuazioni a settimana che può risultare particolarmente fastidiosa.

Le cause della stitichezza in gravidanza

È la gravidanza stessa, evidenzia questo studio, a predisporre l’insorgenza della stitichezza. I cambiamenti fisiologici e anatomici che si verificano nel tratto gastrointestinale, come l’aumento dei livelli di progesterone, la riduzione di quelli di motilina e il maggior assorbimento di acqua da parte dell’intestino, determinano una diminuzione della motilità intestinale e una maggiore secchezza delle feci.

Inoltre, la ridotta attività che spesso caratterizza le donne in gravidanza e l’assunzione di integratori vitaminici (come ferro e calcio) contribuisce all’insorgenza della stitichezza. Con il passare dei mesi di gestazione, infine, l’aumento delle dimensioni dell’utero può ulteriormente rallentare il movimento delle feci.

La stitichezza in gravidanza si può manifestare già nel secondo o terzo mese di gestazione e tra le cause di questo disturbo vanno analizzate anche le abitudini alimentari. Bere poca acqua o seguire una dieta povera di fibre (presenti nelle verdure, nella frutta, nei cereali integrali, nei fagioli e nelle noci) non aiuta il transito intestinale rivelandosi responsabile dell’insorgenza della stipsi.

Tra le cause va registrata anche l’eccessiva preoccupazione di evacuare regolarmente che porta diverse persone ad abusare di lassativi e prodotti dedicati a favorire l’evacuazione. In realtà, l’uso sproporzionato di questi trattamenti inibisce le contrazioni intestinali, andando a peggiorare la stitichezza.

I sintomi e come si manifesta

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Fonte: iStock

La stitichezza, come riportato dal Cleveland Clinic, si manifesta come un numero di evacuazioni settimanali ridotti, una sensazione di pancia gonfia, sforzo per defecare e la presenza di feci dure e secche il cui passaggio risulta doloroso.

Le conseguenze e l’impatto sulla salute

Anche se comune, la stitichezza in gravidanza influisce negativamente sulla vita quotidiana. Sia per il fastidio, l’acidità di stomaco, il senso di pesantezza e il reflusso che si sperimentano, sia per il rischio di complicanze.

La stipsi, infatti, può causare o peggiorare sia le emorroidi che le ragadi anali, e nelle forme più gravi può portare anche a un’ostruzione dolorosa dell’ultima parte dell’intestino crasso causata dall’indurimento delle feci.

Non a caso, la stitichezza è considerata come il secondo disturbo gastrointestinale più comune in gravidanza dopo la nausea.

I rimedi alla stitichezza in gravidanza

L’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) suggerisce di assumere 25g di fibre ogni giorno. Le fibre, infatti, ammorbidiscono le feci rendendole più facili da espellere. Le principali fonti di fibre sono la frutta e la verdura, ma anche le lenticchie, i fagioli e i cereali integrali.

Parallelamente, si rivela indispensabile bere molta acqua e in maniera regolare, aumentando il quantitativo giornaliero. Per aumentare l’effetto benefico delle fibre è inoltre importante che vengano consumate insieme a molti liquidi.

Oltre all’alimentazione si rivela utile l’esercizio fisico. Un’attività fisica moderata, 20-30 minuti per tre volte alla settimana, migliorano l’attività dell’intestino risolvendo o riducendo la stitichezza.

Tra i rimedi contro la stitichezza rientra anche il cambiamento del modello comportamentale legato al momento in cui si va in bagno per espellere le feci. Il consiglio è quello di tentare di evacuare sempre nello stesso momento della giornata, preferendo di farlo 15-45 minuti dopo aver consumato la colazione, in quanto l’assunzione di alimenti stimola il movimento del colon.

Vanno invece evitati i lassativi per i quali non ci sono sufficienti studi che ne confermino l’utilità, anche se sono da escludere i rischi di malformazione al feto, in quanto questi farmaci non vengono assorbiti a livello sistemico. C’è però il rischio che l’assunzione di lassativi stimoli le contrazioni uterine e provochi disidratazione. Anche gli oli minerali sono da evitare come rimedio contro la stitichezza in gravidanza, in quanto riducono l’assorbimento di nutrienti.

I consigli per prevenire la stipsi

La prevenzione della stitichezza in gravidanza passa dalle stesse buone abitudini e modifiche allo stile di vita previste come rimedio per la stipsi. Una dieta ricca di fibre, l’assunzione frequente di acqua e la regolare attività fisica moderata (camminare, yoga, pilates, nuoto ed esercizi aerobici) sono i migliori alleati per un buon funzionamento dell’intestino.

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  • Patologie in gravidanza