
I 9 disturbi più frequenti in gravidanza e come combatterli
Nei 9 mesi di gravidanza i cambiamenti fisici e ormonali nel corpo della donna provocano ...
La nausea è uno dei più diffusi tra i disturbi associati alla gravidanza. Generalmente compare fra la quinta e l'ottava settimana di gestazione e tende a scomparire dopo il primo trimestre: ecco come combatterla.
Il disturbo inizia a manifestarsi solitamente intorno alla 6^ settimana di gravidanza. Alcune future mamme riferiscono di avere iniziato a soffrirne prima, altre più tardi.
Per alcune donne la nausea in gravidanza non è solo fastidiosa ma è particolarmente forte e si accompagna a ripetuti episodi di vomito: in questo caso è sempre opportuno rivolgersi a un medico, poiché potrebbe trattarsi di una patologia nota come iperemesi gravidica, un disturbo particolarmente debilitante che può necessitare di cure specifiche.
Nei casi più gravi (e più rari) l’iperemesi gravidica porta ad un ricovero in ospedale, per reintegrare la massiccia perdita di liquidi ed evitare l’insorgere di gravi carenze nutrizionali nella donna incinta.
Anche se accomuna la stragrande maggioranza delle donne in dolce attesa, la nausea in gravidanza non segue regole precise: può manifestarsi ad esempio durante l’arco dell’intera giornata e può durare diversi più giorni, oppure può comparire solo in determinati momenti, soprattutto quando la futura mamma è a stomaco vuoto, e poi passare.
A provocare il disturbo, che può durare, a fasi alterne, per tutto il primo trimestre di gestazione, contribuiscono diversi fattori: una delle cause dell’insorgere della nausea gravidica è innanzitutto lo scombussolamento ormonale, con la produzione dell’ormone della gravidanza, la gonadotropina corionica umana (nota come Beta hCG) prodotta dalla placenta, a cui si somma poi l’aumento della produzione di estrogeni.
Anche la carenza di vitamine come la B6 potrebbe essere correlata alla nausea in gravidanza. Le sue cause non sono però ancora del tutto individuate, come pure non è ben chiaro perché si manifesti in modo più accentuato in alcune donne rispetto ad altre.
Come anticipato, non esiste una “data” in cui le donne iniziano a soffrire della nausea in gravidanza, che può manifestarsi in momenti molto diversi. In genere la donna incinta può iniziare ad avvertire una sensazione di nausea già poco dopo il concepimento e l’impianto dell’embrione nella parete uterina, dal momento cioè in cui inizia la produzione di Beta hCG.
Nei 9 mesi di gravidanza i cambiamenti fisici e ormonali nel corpo della donna provocano ...
La nausea tende a comparire tra la quinta e l’ottava settimana, e si affievolisce con l’ingresso nel secondo trimestre di gravidanza, intorno alla quattordicesima settimana. Si tratta di uno dei primissimi sintomi di gravidanza, ma alcune donne possono scambiarlo per uno dei sintomi che anticipano l’arrivo delle mestruazioni.
Per combattere la sensazione di nausea esistono alcuni accorgimenti che si rivelano utili: in primo luogo si consiglia di fare frequenti piccoli pasti, a base di cibi secchi (cracker, biscotti, grissini), nell’arco della giornata, evitando così di lasciare lo stomaco vuoto troppo a lungo.
Curare con particolare attenzione i pasti principali può essere un altro metodo valido per rendere la nausea per quanto possibile meno fastidiosa: gli esperti consigliano di evitare cibi grassi e unti e di preferire alimenti freschi.
Per alcune donne il disturbo si allevia anche bevendo bibite gassate come ginger, acqua tonica o limonata, evitando però le bevande troppo zuccherate, che possono avere conseguenze sulla salute del bambino, come dimostrano alcuni recenti studi scientifici.
Anche lo zenzero per alcune donne in gravidanza ha un effetto migliorativo del fastidio: si può assumere ad esempio tramite infuso, e oltre ad avere un profumo (e un sapore) gradevole può dimostrarsi un utile alleato nel contrastare la nausea.
Per le donne che soffrono di iperemesi gravidica invece l’assunzione di cibi è particolarmente difficoltosa e può provocare perdita di peso e conseguenti carenze nutrizionali. In questo caso è importante rivolgersi al proprio medico, che saprà indicare i rimedi migliori per garantire la salute della mamma e del suo bambino.
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