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Le perdite di sangue raramente sono un bel segnale o non destano preoccupazione, ma generalmente l'epistassi, anche in gravidanza, non è motivo di allarme. Ecco cosa c'è da sapere.
Molto più comunemente, invece, si tratta di un disturbo fastidioso e che può allarmare ma che non rappresenta un’emergenza o un motivo di preoccupazione. Il sangue dal naso in gravidanza, infatti, può essere considerato una conseguenza dei cambiamenti tipici della gestazione.
L’epistassi, la fuoriuscita di sangue dal naso che può essere lieve o caratterizzata da un flusso importante, dipende essenzialmente o da un trauma o da una secchezza della mucosa nasale.
Oltre a queste cause comuni il Manuale MSD ne illustra altre meno frequenti come l’arteriosclerosi, una coagulopatia, la presenza di corpi estranei nel naso, un’infezione locale, la telangectasia emorragica ereditaria, la perforazione del setto, un tumore o la presenza di malattie sistemiche (come l’AIDS).
L’ipertensione, uno dei disturbi più critici durante la gravidanza, non è una causa di epistassi ma può contribuire alla persistenza della fuoriuscita di sangue dal naso. Non c’è invece una correlazione diretta tra sangue dal naso in gravidanza e anemia.
In gravidanza il rischio di epistassi è maggiore come conseguenza dell’aumento dell’afflusso di sangue. Come spiegato dalla Cleveland Clinic, infatti, durante la gestazione l’afflusso di sangue aumenta anche del 50% con i vasi sanguigni che si espandono per effetto della maggior pressione.
I vasi sanguigni presenti nel naso sono molto sottili e delicati, motivo per cui tendono a rompersi facilmente. I cambiamenti ormonali, altro insieme di fenomeni fisiologici durante la gestazione, possono provocare quella secchezza delle mucose nasali responsabile dell’epistassi.
La secchezza delle mucose del naso può verificarsi anche in presenza di disidratazione per l’aumento del fabbisogno di acqua dell’organismo femminile. Il sangue dal naso in gravidanza può poi verificarsi anche come conseguenza di un’irritazione e un’infiammazione dei vasi sanguigni. È quello che accade comunemente con le allergie e i raffreddori.
Il disturbo può verificarsi già durante il primo trimestre e durare fino al parto e la sua incidenza è molto variabile. Così come è molto variabile il modo in cui l’epistassi si manifesta. Ci sono donne che sperimentano perdite di sangue dal naso in gravidanza ogni giorno mentre per altre è un disturbo limitato a poche ore nell’arco dell’intera gestazione. Per alcune donne, ancora, il flusso di sangue può essere leggero mentre per altre più abbondante e per questo motivo di preoccupazione.
Ma in realtà, come abbiamo visto, la presenza del sangue dal naso in gravidanza non deve allarmare. Sempre la Cleveland Clinic riferisce i dati di uno studio per cui il fenomeno interessa circa il 20% delle donne in gravidanza quando, fuori dalla gestazione, il rischio di sangue dal naso si attesta intorno al 6%.
Se nella stragrande maggioranza dei casi non vi è motivo di preoccupazione, è sempre necessario sapere come comportarsi per gestire l’epistassi. Tra le raccomandazioni dell’American Pregnancy Association c’è quella di mantenere la testa dritta stando in piedi o seduti.
È poi utile premere le narici per un paio di minuti per un paio di minuti ripetendo l’operazione fino a che l’emorragia non si è arrestata. Nel caso in cui il flusso fosse abbondante è invece consigliato reclinare la testa in avanti per evitare di ingerire sangue.
Il National Health Service (NHS) britannico aggiunge la possibilità di tenere un impacco di ghiaccio (ricoperto da un panno per evitare il contatto diretto con la pelle) sulla parte superiore del naso.
Nelle donne in gravidanza che spesso sperimentano l’epistassi è raccomandata anche l’attenzione a soffiarsi il naso delicatamente, a evitare di sollevare pesi o fare sforzi durante il corso della giornata e tenere la testa sollevata quando si è sdraiati a letto.
Di per sé l’epistassi è una perdita di sangue non pericolosa né per la donna né per il feto ma è ci sono alcuni segnali da non trascurare. Se il flusso è molto intenso o le perdite sono molto frequenti o non si arrestano e accompagnate da dolore al petto, difficoltà a respirare e sensazione di stordimento è fondamentale recarsi tempestivamente dal medico.
Il ricorso al pronto soccorso è invece necessario nel caso in cui la perdita di sangue sia successiva a un trauma cranico.
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