Anonimo

chiede:

Sono alla 23° settimana di gravidanza con una diagnosi
ecografica di “placenta bassa”. All’inizio la placenta copriva per
intero il collo dell’utero con il suo lembo distaccato che mi ha
procurato due emorragie per le quali sono stata ricoverata dieci
giorni. Ora le cose vanno molto meglio, non ho più contrazioni
dolorose né perdite rosse, ma dall’ultima ecografia la placenta è
ancora bassa, anche se si è sollevata un po’.
L’ecografista mi ha rassicurato dicendo che ancora si può alzare
senza alcun problema, mentre il mio ginecologo già parla di placenta
previa.
Sono un po’ in ansia per questo mio stato in quanto avrei desiderato
fare un parto naturale. Quali rischi si corrono con la placenta previa?

Gentile signora Beatrice,
il tipo di placenta che mi descrive è da considerarsi previa marginale e se, in base al parere dell’ecografista, tende a risalire con l’accrescersi dell’utero, può coltivare ragionevolmente la speranza di effettuare un parto naturale; qualora, nei successivi controlli, la posizione della placenta rimanesse bassa, tanto da interessare l’orifizio uterino interno, per evitare emorragie (pericolose sia per la madre che per il figlio) durante la dilatazione del collo dell’utero al momento del travaglio di parto, si può decidere di effettuare un taglio cesareo programmato. Tanti cari auguri e cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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Specializzazione

  • Ginecologo