Anonimo

chiede:

Gentilissimo dott. Annona, la ringrazio intanto per la risposta
alla
mia precedente domanda, purtroppo la mia gravidanza si è interrotta per
aborto interno a 8 settimane.
Non ho ancora ritirato l’esito dell’esame istologico, che sarà pronto
solo
tra circa una settimana.
Ora i miei dubbi sono questi: avendo cercato questa seconda gravidanza
per
quasi 2 anni, (mio figlio è arrivato inaspettatamente, senza doverlo
“cercare”) e avendo avuto anche un aborto ovulatorio prima di questo, è
il
caso che mi sottoponga a degli esami specifici prima di ritentare?
E quanto tempo deve trascorrere prima di poter cercare una nuova
gravidanza?
Psicologicamente e fisicamente mi sento abbastanza bene, grazie alla
presenza di mio figlio sto superando in fretta il dolore della perdita e
vorrei ricominciare a cercare un altro bambino da subito… anche per
colmare
il vuoto lasciato da questo piccolino…
Cosa mi consiglia di fare? Ho letto nelle altre risposte gli esami
consigliati nei casi di pluriabortività… dovrei farli anche io secondo
lei?
La ringrazio ancora per la pazienza.

Gentile Simona,
il suo è un quesito tipico. La risposta non è semplice. Da un lato capisco
il suo bisogno di cercare possibili cause, la paura che l’esperienza si
ripeta, il volerlo evitare ad ogni costo, dall’altro purtroppo devo dirle
che solo raramente si riesce ad avere una risposta attendibile sulle cause
degli aborti. Nella maggioranza dei casi l’aborto avviene per motivi
casuali, dovuti ad anomalie genetiche, che sono molto più frequenti di
quanto si creda. Spesso sono letali e quindi le gravidanze si interrompono
per anomalie intrinseche del prodotto del concepimento, talvolta anche prima
che ci si accorga dell’inizio della gravidanza, quelli che sono appunto
detti aborti ovulari. Quei pochi casi che invece procedono, pur con
anomalie, sono paradossalmente i meno gravi, cioè non letali, che danno vita
ad un individuo capace di vita autonoma, il cui esempio più classico è il
Down. Ebbene casi del genere si verificano con una certa frequenza e a caso,
non necessariamente per cause ereditarie individuabili. Fare delle analisi
ha il solo scopo di escludere grossolane patologie ritenute possibili cause
di aborti ripetuti. Ma converrà con me che uno o due aborti possono ancora
essere attribuiti al caso e quindi, se vorrà fare queste analisi, non si
illuda di raggiungere sicuramente lo scopo. Da parte mia propenderei per
tentare una nuova gravidanza, provando fra 3-4 mesi, facendo prima solo un
controllo ginecologico, con pap test e tampone vaginale completo di ricerca
di chlamydia e micoplasmi. Chiarisca anche il suo problema
dell’iperbilirubinemia. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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