Anonimo

chiede:

Sono Anna di 43 anni.
Vi racconto in sintesi la mia storia:
sono sposata dal 1991 (mio marito ha 49 anni) e dal 1999 tentiamo di
avere un figlio.
Dopo due gravidanze non riuscite, dal 2003 ho fatto vari tentativi di
fecondazione assistita (in tutto 5), ma nessuno è andato a buon fine.
Ho letto che, dopo i 40, le probabilità per la donna di produrre un
ovulo sano (senza difetti genetici) sono il 20%. Ma ormai, in base alla
nota legge 40 del 2004, in Italia non si può più fare la diagnosi
pre-impianto degli embrioni; quindi fare un tentativo di fecondazione è
diventato come giocare alle roulette russa o a mosca cieca, con il
rischio (alto) di produrre un embrione non buono, con tutto ciò che ne
consegue.
La mia domanda, quindi, è molto semplice.
Dobbiamo abbandonare ogni speranza oppure continuare in altri tentativi?
Grazie

Gentile Anna,
a quanto leggo lei ha delle informazioni molto chiare. Purtroppo sta a lei
decidere se continuare nei tentativi, accettando quello che l’attuale legge
italiana consente e vieta, oppure rinunciarvi. Non posso prendere io
decisioni al suo posto. È vero che io sono per mia natura ottimista, ma il
tutto è relativo a svariati fattori, fra cui la sua determinazione di avere
un figlio, la possibilità di recarsi all’estero, attendere eventuali
modifiche della legge, ecc. Mi dispiace di non poterle essere più utile di
così. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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Specializzazione

  • Ginecologo