L’ovaio, l’organo che fa parte dell’apparato genitale femminile, svolge funzioni fondamentali sia per l’apparato riproduttivo che per il sistema endocrino grazie al quale l’organismo viene rifornito degli ormoni e nelle quantità di cui necessita per svolgere tutti i processi fisiologici.

Tra le condizioni che possono interessare questo organo c’è anche il cosiddetto ovaio multifollicolare, una condizione da non confondere con l’ovaio policistico e che può creare condizionamenti sulla regolarità del ciclo mestruale e di conseguenza sull’ovulazione e la fertilità.

Cos’è l’ovaio multifollicolare?

Come suggerisce il nome stesso l’ovaio multifollicolare (MFO) è una condizione per cui vi è un aumento del numero dei follicoli di circa 8-10 volte. Generalmente le ovaie femminili contengono dai 3 ai 7 follicoli di cui solamente 1 o 2 giunge a completa maturazione.

A differenza dell’ovaio policistico, in quello multifollicolare le ovaie hanno un volume normale e le cisti presenti sono in numero basso (tra le 6 e le 10) ma di dimensioni leggermente più grandi del normale (tra i 4 e i 10mm).

Ovaio multifollicolare: le cause

Ci sono diverse cause che possono determinare la comparsa di un ovaio multifollicolare. Tra quelle note rientrano una variazione rapida e improvvisa (in eccesso o in difetto) del peso corporeo, disturbi ormonali, un periodo di stress grave e prolungato, l’obesità, il diabete e la contestuale presenza di altre malattie che colpiscono il sistema endocrino, così come la sindrome dell’ovaio policistico o condizioni genetiche.

Può inoltre manifestarsi come conseguenza dell’iperstimolazione ovarica a seguito di una terapia di fecondazione assistita, mentre è considerata una condizione fisiologica durante il pubarca (la fase dello sviluppo nella quale compaiono i caratteri sessuali secondari).

Sintomi e segnali dell’ovaio multifollicolare

Sintomi-ovaio-multifollicolare
Foto iStock

La particolarità dell’ovaio multifoliccolare è che generalmente non è associata alla comparsa dei sintomi, tanto che potrebbe non essere rilevata nelle donne che, in età fertile, ottengono tranquillamente una gravidanza (cosa molto probabile).

La condizione che maggiormente fa sospettare la presenza di un ovaio multifollicolare è la grande irregolarità del ciclo mestruale. Le mestruazioni possono manifestarsi con flussi molto abbondanti o, al contrario, particolarmente scarsi.

Spesso la si sospetta quando le mestruazioni sono completamente assenti (amenorrea), quando la fase luteale è troppo breve e quindi le mestruazioni sono più frequenti (polimenorrea) o quando tra un flusso mestruale e l’altro trascorre un periodo di tempo particolarmente lungo (oligomenorrea).

L’alto numero di follicoli comporta che nessuno di questi raggiunge la dimensione dominante tanto che l’uovo non rilascia il follicolo e l’ovulazione non si verifica. Questa è una condizione rilevabile durante l’ecografia transvaginale che evidenzia anche come l’utero sia di dimensioni più piccole in relazione alla carenza di estrogeni.

A differenza di quanto avviene nella sindrome dell’ovaio policistico, le donne con ovaio multifollicolare non vanno incontro a un’eccessiva crescita di peluria sul corpo (irsutismo) e le concentrazioni sieriche dell’ormone luteinizzante (LH) e quello follicolo-stimolante (FSH) sono normali.

Ovaio multifollicolare, gravidanza e fertilità

L’ovaio multifollicolare è una condizione che riguarda prevalentemente le donne in età fertile, condizionando potenzialmente la ricerca di una gravidanza.

Non è raro che la multifollicolarità si risolva spontaneamente o non costituisca un impedimento per il concepimento, ma è evidente che, al pari di qualsiasi altra condizione che altera il ciclo mestruale (e quindi l’ovulazione) possa rallentare o addirittura condizionare negativamente l’inizio di una gravidanza.

Questo è ancora più evidente nei casi in cui l’ovaio multifollicolare determini dei cicli anovulatori nei quali, non avvenendo il rilascio della cellula uovo, il concepimento è inevitabilmente impossibile.

Ovaio multifollicolare: cure e rimedi

Prima ancora che di cura è corretto parlare di gestione dell’ovaio multifollicolare. Questo perché, come abbiamo visto, è una condizione il più delle volte asintomatica e che quindi non necessita di trattamento.

Inoltre non è raro che si risolva spontaneamente o che non condizioni la ricerca di una gravidanza. Laddove invece il concepimento tardasse ad arrivare la cura prevede il trattamento con l’LHRH, l’ormone di rilascio delle gonadotropine. Questo tipo di terapia ha indotto l’ovulazione nell’83% dei cicli e nel circa il 90% dei casi si è ottenuta una gravidanza.

Nella sindrome dell’ovaio policistico (per rimarcare la differenza tra le due condizioni), invece, solo il 40% dei cicli porta all’ovulazione e le gravidanze ottenute sono spesso (più del 50% dei casi) associate a un aborto spontaneo. Inoltre nell’ovaio multifollicolare la morfologia dell’ovaio torna, nei cicli ovulatori, alla normalità, mentre nella sindrome dell’ovaio policistico persiste nonostante la presenza del follicolo dominante.

Per ridurre l’incidenza delle conseguenze sulla fertilità dell’ovaio multifollicolare può essere utile anche seguire uno stile di vita regolare e una dieta bilanciata, contrastando i fenomeni di stress che spesso rappresentano una causa importante di questa condizione.

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