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Cosa accade quando si rompe una cisti ovarica? Si prova dolore? Ha conseguenze sulla fertilità? Rispondiamo a queste e alle altre comuni domande in materia.
Scopriamo più nel dettaglio cause, sintomi e conseguenze della rottura di una cisti ovarica e come questa influisce sulla fertilità e se e come può condizionare una gravidanza.
Le cisti ovariche, spiega l’Istituto Superiore di Sanità, sono delle sacche (cavità) che si formano nell’ovaio, gli organi del sistema riproduttivo femminile che custodiscono gli ovociti, contenenti liquido. Possono avere dimensione variabile (anche di diversi centimetri) e possono formarsi su una o entrambe le ovaie.
Le cisti ovariche sono talmente comuni che si formano in tutte le fasi della vita di una donna, anche durante la vita intrauterina. Sono però più comuni e benigne durante la pubertà e l’adolescenza, mentre durante l’età adulta richiedono sempre un approfondimento medico.
Non si conoscono esattamente le ragioni per cui le cisti ovariche si rompono. Il Cleveland Clinic segnala che tra le cause più comuni sono legate alla loro grandezza (maggiore più è alto il rischio di rottura) e a traumi dovuti all’attività sessuale o all’esercizio fisico intenso.
In rari casi, riporta il John Hopkins Medicine, la rottura della cisti ovarica è causata da un tumore.
La rottura di una cisti ovarica è generalmente accompagnata da dolore improvviso, forte e acuto. A questo si possono aggiungere, come riportato dal John Hopkins Medicine, nausea, vomito, febbre, forte sanguinamento vaginale, svenimento, vertigini e respirazione veloce. Ciascuno di questi sintomi richiede un’assistenza medica immediata.
La diagnosi della cisti ovarica, sottolinea l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, è spesso difficile da riconoscere e, quindi, diagnosticare, in quanto il dolore addominale acuto può essere riconducibile anche ad altre cause come un’occlusione intestinale, l’appendicite o un’infezione alle vie urinarie.
Il portale WebMD indica come la diagnosi sia volta a escludere altre condizioni di salute (come un calcolo renale, l’appendicite o una gravidanza extrauterina), motivo per cui può prescrivere un test di gravidanza, un’ecografia, l’analisi del sangue, il test delle urine, una coltura vaginale e una TAC.
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La presenza di cisti ovariche è comune anche durante la gravidanza e, come riportato in questa revisione scientifica, nella maggior parte dei casi sono benigne e si risolvono spontaneamente.
Solitamente le cisti semplici, quelle inferiori ai 6cm, vengono gestite in maniera conservativa ricorrendo alla rimozione chirurgica solamente per quelle più grandi, intervenendo tra la quattordicesime a la sedicesima settimana di gestazione. Il rischio maggiore è legato alla presenza di una cisti ovarica di grandi dimensioni che può condizionare la presentazione del feto e, raramente, il travaglio.
La rottura di una cisti ovarica in gravidanza con conseguente emorragia è una complicanza acuta rara che può avere gravi conseguenze sia sulla donna che sul feto.
La rottura di una cisti ovarica non è sempre una condizione che richiede un trattamento. L’organismo femminile, infatti, è in grado di assorbire rapidamente, in circa 24 ore, i liquidi fuoriusciti dalla cisti così come, anche se con tempi più lunghi, il sangue addensato.
La preoccupazione, oltre al dolore, è associata ai sintomi che possono causare gravi conseguenze. Una grave emorragia, infatti, può ridurre il flusso sanguigno agli organi con il rischio, anche se raro, di causare il decesso.
Le cisti ovariche, proprio per la loro natura benigna e generalmente asintomatica, non influiscono sulla fertilità. Tra le cisti responsabili di una diminuzione della fertilità, il Mayo Clinic indica quelle causate dall’endometriosi (gli endometriomi) e dalla sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).
In caso di dolore lieve può essere sufficiente l’assunzione di antidolorifici per superare la fase acuta dei sintomi. In presenza di sintomi gravi il ricorso al pronto soccorso è indispensabile per valutare la necessità di una trasfusione di sangue a causa di un’emorragia interna e il relativo intervento chirurgico.
Il trattamento chirurgico viene eseguito tramite laparoscopia e mira a rimuovere non solo la cisti (e nei casi più gravi anche l’intero ovaio), ma anche eventuali coaguli di sangue.
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