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L'ovulazione non si verifica sempre nello stesso giorno del ciclo e in alcuni casi può avvenire molto prima; scopriamo come questo fenomeno può influire sulla fertilità femminile.
Per la gestione consapevole della propria fertilità ogni donna, fin dall’adolescenza, impara a conoscere il proprio corpo e a capire, soprattutto con il passare degli anni, quali sono i giorni potenzialmente più fertili. Tale attenzione è mirata sia a evitare una gravidanza che a cercarla, in base alla volontà della donna e della coppia. A svolgere un ruolo determinante nell’individuazione dei giorni fertili è, ovviamente, l’ovulazione, ovvero la maturazione di un ovocita in modo da prepararlo per essere fecondato.
Ogni donna ha, fin dalla nascita, un numero definito di ovociti che, con il passare dei vari cicli mestruali, vengono portati a maturazione. Poi, ne viene scelto solamente uno alla volta (detto ovocita dominante) per la fecondazione. Questo processo di ovulazione varia da donna a donna e mediamente viene fissato a metà del ciclo, quindi intorno al quattordicesimo giorno (considerando il ciclo della durata di 28 giorni).
L’ovulazione anticipata è, quindi, quella condizione per cui l’ovulazione avviene prima, in molti casi anche molto prima, di quella data.
Conoscere quali sono i giorni nei quali avviene l’ovulazione è fondamentale, come detto, sia per evitare che per cercare un concepimento. In realtà il fenomeno dell’ovulazione precoce può creare maggiori difficoltà per l’inizio di una gravidanza. Questo perché le donne che hanno un’ovulazione anticipata sono quelle nelle quali la fase follicolare, ovvero quella che va dal primo giorno delle mestruazioni all’ovulazione vera e propria, è molto breve.
Durante la fase follicolare, infatti, l’ormone FSH si occupa di stimolare la crescita dei follicoli nelle ovaie e, nel giro di una settimana circa, uno (o due) di questi si distinguerà dagli altri divenendo dominante, iniziando il processo di sviluppo in uovo e, parallelamente, di favorire la produzione dell’estrogeno, l’ormone che si occupa, tra le altre cose, di facilitare il movimento degli spermatozoi per permettere la fecondazione.
In casi di ovulazione anticipata il follicolo dominante potrebbe non riuscire a svilupparsi completamente diminuendo le probabilità di poter essere fecondato dallo spermatozoo. Parallelamente un’ovulazione anticipata non permette la sufficiente produzione di muco cervicale, rendendo più difficile il percorso degli spermatozoi.
In ultimo va anche considerato come questa rapidità dell’ovulazione non permette all’endometrio di svilupparsi in maniera adeguata all’impianto dell’ovulo fecondato. Una condizione questa che può aumentare il rischio di un aborto spontaneo.
Alla luce di quanto detto e delle ricerche condotte, potenzialmente ogni giorno tra il sesto e il ventunesimo può essere quello in cui avviene l’ovulazione. Anzi, va ricordato come solamente il 30% delle donne (quindi meno della metà) ha un’ovulazione che avviene nel periodo considerato standard dalle line guida mediche, ovvero tra il decimo e il diciassettesimo giorno, tutte le altre hanno tempistiche diverse.
Perché alcune donne hanno un’ovulazione anticipata? Abbiamo già avuto modo di ricordare come il fenomeno dell’ovulazione sia molto variabile da donna a donna e l’indicazione che esso avviene intorno al quattordicesimo giorno del ciclo è approssimativa. Se a questo si aggiunge che molte donne possono avere anche un ciclo irregolare si può facilmente intuire come le variabili in gioco siano tante e tutte in grado di modificare i giorni dell’ovulazione.
Ci sono poi delle cause che possono favorire il fenomeno dell’ovulazione anticipata. Una delle principali è lo stress, ma anche la fatica, un rapido e significativo cambiamento di peso, l’utilizzo di contraccettivi ormonali e anche malattie temporanee come l’influenza possono incidere sulla riduzione della durata del ciclo e, quindi, modificare le tempistiche dell’ovulazione.
Anche l’età è un fattore che incide sulla durata del ciclo e a ridosso della menopausa solitamente i cicli diventano più brevi e irregolari.
Come riconoscere se l’ovulazione è in anticipo rispetto al solito? Come tutti i cambiamenti corporei anche quello dell’ovulazione anticipata è accompagnato da determinati sintomi.
I principali che possono far sospettare che sia in corso l’ovulazione sono la percezione di dolori alle ovaie, un gonfiore addominale e l’aumento del livello dell’ormone LH che può essere rilevato con l’utilizzo degli appositi stick di ovulazione.
In caso di sospetta ovulazione anticipata è importante poter monitorare la situazione, magari avvalendosi della misurazione della temperatura basale, in modo da capire se l’ovulazione avviene regolarmente prima del tempo o solo in maniera sporadica.
Avere un’ovulazione anticipata, come visto, modifica la finestra fertile entro la quale può avvenire il concepimento ed è fondamentale conoscere i tempi per poter vivere consapevolmente la propria intimità. È utile monitorare per qualche mese i cicli e l’ovulazione in modo da individuare delle regolarità o le condizioni che possono anticipare o posticipare l’ovulazione; con questi dati è possibile rivolgersi al proprio ginecologo per capire quali fenomeni possono essere trattati e cosa fare per gestire correttamente la propria fertilità.
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