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La menopausa non è solo una questione di infertilità perchè è associata a importanti cambiamenti ormonali. Cosa accade alle donne prima dei quarant'anni? Ecco cosa sapere sulla cosiddetta menopausa precoce.
Parallelamente anche il fenomeno della menopausa, ovvero della cessazione delle mestruazioni, può avvenire in tempi molto diversi, anche prematuramente rispetto al solito. È il caso della cosiddetta menopausa precoce, da non confondere con l’insufficienza ovarica primaria che è invece una condizione temporanea e reversibile.
Si tratta di un fenomeno che riguarda indicativamente tra l’1 e il 5% delle donne e, coinvolgendo una sfera delicata come quella della fertilità, merita un approfondimento che vada anche oltre l’aspetto prettamente medico. Questo perché troppo spesso, in maniera volgare e banale, la menopausa viene vista come una sorta di “data di scadenza” per cui la dignità delle donne è associata unicamente alla loro capacità di mettere al mondo dei figli. Chi non lo fa (per scelta o per patologia, come nel caso della menopausa precoce), viene vista come una persona menomata o da biasimare.
Quello della menopausa precoce è in realtà un fenomeno molto più serio che non incide solamente sull’aspetto riproduttivo (e quindi psicologico) della donna; per questo è importante conoscerne le cause, riconoscerne i sintomi e comprendere i rischi e i rimedi per questa condizione.
Nel nostro Paese l’età media per cui le donne vanno in menopausa è intorno ai 50 anni; dal punto di vista medico-scientifico la menopausa precoce è quando questa condizione si manifesta prima dei quarant’anni. A questo proposito va sottolineato come l’incidenza del fenomeno si riduce drasticamente nelle donne sotto ai trent’anni, tanto che le statistiche registrano una probabilità dello 0,1%.
Di per sé la menopausa precoce è una condizione idiopatica, della quale non si conoscono bene le cause. Nonostante questa incertezza sulle origini del fenomeno esistono delle cause che sono responsabili della cessazione della regolarità mestruale e del relativo equilibrio ormonale. Esistono quindi diverse tipologie di cause che possono essere distinte in:
Le cause genetiche sono quelle che riguardano alcune anomalie cromosomiche, tra cui la Trisomia 18, la Trisomia 13, e la Sindrome di Turner. È stato individuato come l’età della menopausa è ereditaria in moltissime donne a conferma di una componente genetica non indifferente.
Tra le cause metaboliche, invece, trovano posto la galattosemia e la distrofia miotonica. Ci sono poi cause patologiche legate a malattie autoimmuni per cui ci sono anticorpi che colpiscono le cellule che si occupano della produzione di ormoni steroidei (come il corpo luteo) e per questo sono detti ‘anti ovaio’. Anche malattie della tiroide possono essere associate alla menopausa precoce. Le cause farmacologiche, invece, sono quelle legate alle terapie (come la chemioterapia) che hanno effetti tossici sull’ovaio. Sono infine da segnalare anche cause infiammatorie e infettive provocate da virus o batteri.
Quelle che abbiamo visto sono cause spontanee, mentre ce ne sono alcune indotte, e sono quelle chirurgiche, come l’“intervento chirurgico di ovariectomia bilaterale” o la “soppressione ovarica farmacologica o radioterapica”.
Oltre a tutto questo ventaglio di cause ci sono anche aspetti legati allo stile di vita che possono aumentare il rischio della menopausa precoce o anticipare la sua manifestazione. Tra questi sono da segnalare il fumo e una cattiva alimentazione.
Riconoscere una menopausa precoce non è facile, sia perché questa può manifestarsi improvvisamente sia perché può essere confusa con periodi di ciclo irregolare. Questo porta spesso a una diagnosi tardiva della menopausa precoce che generalmente viene diagnosticata sulla base di elevati livelli di gonadotropine, carenza di estrogeni e assenza del ciclo mestruale (amenorrea).
In caso di sospetto di menopausa precoce si procede con una misurazione dei livelli di FSH, un’indagine cromosomica, una valutazione delle funzioni della tiroide, delle radiografie per escludere i tumori e tutti gli altri esami per individuare la causa scatenante.
A oggi le terapie correttive, ovvero quelle finalizzate a ripristinare l’attività ovarica, anche alla luce degli effetti collaterali, non hanno dato risultati soddisfacenti. Se non esiste una cura vera e propria è possibile intraprendere terapie atte a ridurre l’entità dei sintomi, com’è il caso dell’assunzione di contraccettivi orali o dell’inizio di una terapia ormonale.
Per le donne che sono alla ricerca di una gravidanza è da valutare di percorrere la strada della fecondazione in vitro. Nel caso in cui i sintomi non fossero fastidiosi o non costituissero un problema non è necessario seguite alcun tipo di trattamento.
Discorso più complesso, come già anticipato, è quello legato alle conseguenze. Queste possono essere sia a breve che a lungo termine. Le conseguenze più immediate delle mutazioni ormonali provocate dall’assenza delle mestruazioni possono essere l’aumento di peso, il mal di testa le vampate di calore e secchezza vaginale.
Rischi a lungo termine, invece, sono quelli di sviluppare osteoporosi e malattie cardiovascolari, disturbi ossei con maggior esposizione a fratture e microtraumi, problemi cognitivi, infertilità, ictus e, nei casi più gravi, anche una morte prematura.
Il fenomeno della menopausa è spesso sottovalutato perché inquadrato solamente all’assenza del ciclo mestruale e alla relativa impossibilità di avere una gravidanza. in realtà la menopausa è una condizione che provoca disturbi di natura neurovegetativa e psicoaffettiva che impattano profondamente sulla qualità della vita. Per questo motivo quello della menopausa precoce è un fenomeno sul quale continuare a fare luce e di cui parlare perché se ne prenda consapevolezza per ridurne gli effetti e gestirlo correttamente.
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