Dalla pubertà alla menopausa ogni mese (circa) l’organismo femminile si prepara a un’eventuale gravidanza tramite il ciclo mestruale. Le mestruazioni, infatti, biologicamente altro non sono che quel complesso meccanismo che, attraverso le sue fasi, porta all’ovulazione, ovvero il rilascio della cellula uovo nelle tube di Fallopio dove, in caso di incontro con gli spermatozoi, può essere fecondato dando inizio alla gravidanza.

Questa fase (tra il dodicesimo e il quattordicesimo giorno del ciclo mestruale) viene considerato il periodo fertile del ciclo femminile. Per questo motivo ogni fenomeno che interessa il ciclo mestruale è profondamente legato alla fertilità femminile tanto da poterla condizionare, sia in positivo che in negativo.

Parliamo quindi dell’oligomenorrea, ovvero la presenza di un flusso mestruale irregolare e incoerente, delle cause, dei sintomi e dei rimedi e di come questa condizione possa condizionare la fertilità.

Cosa significa oligomenorrea?

Propriamente con oligomenorrea si fa riferimento a quella condizione per cui una donna ha cicli mestruali irregolari e incoerenti della durata variabile da 36 a 90 giorni. Non è da confondere con l’amenorrea che invece indica l’assenza dei periodi mestruali, in quanto l’oligomenorrea fa riferimento a quella condizione per cui il ciclo mestruale si manifesta con un’eccessiva imprevedibilità e irregolarità.

Il ciclo mestruale è per sua natura irregolare tanto che la comparsa ogni 28 giorni è puramente indicativa ed è considerato normale qualsiasi ciclo si verifica in un periodo di tempo che va dai 21 ai 35 giorni dopo il precedente. Un’irregolarità eccessiva è sicuramente un segno di un disturbo di base di cui la prolungata assenza del ciclo mestruale è uno dei segni più evidenti.

Nell’oligomenorrea le mestruazioni sono talmente rare che i cicli mestruali sono prolungati, tanto che si hanno non più di 4-9 cicli mestruali in un anno. Non è una condizione rara se si considera che interessa il 13.2% delle donne raggiungendo il 20% in quelle con problemi di fertilità noti. Molto spesso l’oligomenorrea si manifesta insieme alla sindrome dell’ovaio policistico, tanto che le donne con questa condizione nel 75-85% dei casi hanno un’eccessiva irregolarità nel ciclo mestruale.

Le cause dell’oligomenorrea

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Fonte: iStock

Il ciclo mestruale, come detto, è un complesso meccanismo biologico regolato dagli ormoni e qualsiasi fenomeno o disturbo (sporadico o frequente) può alterarne l’equilibrio portando all’irregolarità delle mestruazioni. Laddove le irregolarità si cronicizzano, è chiaro che il fenomeno che determina questo squilibrio non è passeggero, ma legato a un problema sottostante che, nel caso dell’oligomenorrea, può avere diverse origini.

L’oligomenorrea può dipendere dalla sindrome dell’ovaio policistico, da un tumore dell’ovaio, da un’insufficienza ovarica primaria, da un ipertiroidismo, dall’amenorrea ipotalamica, da una malattia infiammatoria pelvica, da un diabete mellito di tipo I o da un’iperplasia surrenalica congenita, ma anche come effetto collaterale dell’assunzione di antiepilettici, antipsicotici, pillole contraccettive orali.

Tra le cause dell’oligomenorrea rientrano anche la Sindrome di Asherman e la Sindrome di Cushing. Infine non è da sottovalutare come un’attività fisica estrema e diversi disturbi alimentari (anoressia, bulimia, eccetera) possono essere alla base delle irregolarità ormonali che provocano l’oligomenorrea.

Oligomenorrea: i sintomi a cui si può accompagnare

L’assenza o il prolungato ritardo del ciclo mestruale è essa stessa un sintomo di un disturbo e, a seconda del fenomeno sottostante, si accompagna anche ad altri segnali che possono far sospettare la presenza di un problema da monitorare.

I sintomi più comuni sono la comparsa dell’acne, il mal di testa, il dolore addominale, lo scarico vaginale, le vampate di calore, ma anche alterazioni della vista e una crescita eccessiva di peluria sul corpo e sul viso.

Oligomenorrea e fertilità

L’irregolarità del ciclo mestruale provoca inevitabilmente effetti sulla fertilità, portando ritardi e disturbi anche nell’ovulazione. Inoltre il disturbo sottostante che provoca l’oligomenorrea può condizionare l’impianto dell’embrione e l’inizio della gravidanza, compromettendo la fertilità femminile.

Va anche considerato come l’oligomenorrea non trattata può provocare danni alla fertilità e alla salute della donna.

Oligomenorrea: quando preoccuparsi?

Il ciclo mestruale è un appuntamento fisso nella vita di ogni donna e qualsiasi anomalia, specialmente se diventa frequente e non sporadica, va sottoposta al controllo medico. Le irregolarità del ciclo mestruale non vanno mai sottovalutate in quanto sono responsabili non solo dei problemi legati alla fertilità.

Un’oligomenorrea non trattata, infatti, può portare a un’iperplasia endometriale, a un cancro dell’endometrio, a problemi cardiovascolari, a osteoporosi e a complicanze neuropsichiatriche.

La diagnosi avviene tramite l’anamnesi della donna che comprende la sua storia medica, quella della sua famiglia, le abitudini, lo stile di vita, eventuali farmaci che si stanno assumendo, i sintomi percepiti e le caratteristiche sugli ultimi sanguinamenti.

Il medico può poi procedere all’esame fisico o all’esame addominale sottoponendo la donna a ecografie e risonanze magnetiche per individuare la causa del problema. Si rivelano necessari anche gli esami del sangue per controllare i livelli ormonali specialmente del THS (l’ormone che influenza l’attività della tiroide), dell’FSH (ormone follicolo-stimolante), dell’LH (ormone luteinizzante), della glicemia e della prolattina.

Il trattamento, ovviamente, dipende dalla causa e può essere legato a un cambiamento dello stile di vita o prevedere una terapia ormonale o il ricorso all’intervento chirurgico. Spesso modificando le abitudini alimentari e il tipo di attività fisica si può contribuire a ripristinare la regolarità del ciclo mestruale.

Laddove invece la causa fosse di tipo ormonale il medico può prescrivere un trattamento adeguato o, nel caso di tumori, l’intervento chirurgico per la loro asportazione è il trattamento più indicato.

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