Il ciclo mestruale è quell’insieme di cambiamenti che l’organismo femminile mette regolarmente e ciclicamente in atto per prepararsi a una gravidanza. È una realtà estremamente importante sia per la sua frequenza (questo studio stima che ogni donna abbia mediamente 450 mestruazioni nel corso della propria vita), che per la sua durata (dalla pubertà fino alla menopausa), il condizionamento (sintomi e fastidi tipici) e i suoi effetti (determina la possibilità di avere o meno una gravidanza).

Le varie fasi, come vedremo, che interessano il ciclo mestruale sono tutte orientate alla preparazione, quindi al rilascio, dell’ovulo pronto per essere fecondato dagli spermatozoi. Tra le fasi più importanti da considerare anche nell’ottica di individuare le cause che possono influenzare la fertilità femminile c’è quella detta luteale (o luteinica).

Conosciamo meglio, quindi, cos’è la fase luteale, in cosa consiste, quando si verifica, quanto dura, come riconoscerla e quali sono i possibili disturbi a essa associata.

Le fasi del ciclo mestruale

Il ciclo mestruale, i cambiamenti ciclici regolari del sistema riproduttivo femminile caratterizzati dalle mestruazioni (il sanguinamento vaginale periodico), si compone di tre fasi. Il Manuale MSD le sintetizza in:

  • fase follicolare;
  • fase ovulatoria;
  • fase luteinica.

Nella fase follicolare, che si verifica prima del rilascio dell’ovulo, aumentano i livelli di estrogeno mentre quelli di progesterone sono bassi. Questo determina lo sfaldamento dell’endometrio con le tipiche mestruazioni. Durante la fase follicolare (da qui il nome) per effetto del leggero aumento dei livelli dell’ormone follicolo-stimolante vi è lo sviluppo di numerosi follicoli (ciascuno dei quali contiene un ovulo) nelle ovaie.

Successivamente i livelli dell’ormone follicolo-stimolante calano e, generalmente, si sviluppa un solo follicolo che produce estrogeni causando l’aumento costante di questo ormone.

Con il picco degli ormoni follicolo-stimolante e luteinizzante inizia la fase ovulatoria. Dopo circa 16-32 dal picco ormonale si ha l’ovulazione, ovvero il rilascio dell’ovulo. Successivamente inizia la fase luteale.

Cosa significa fase luteale?

Subito dopo il rilascio dell’ovulo si ha la fase luteale. Scopo di questa fase, riporta il Cleveland Clinic, è quello di preparare l’utero per una possibile gravidanza. Questa fase, detta anche secretoria, si caratterizza per la formazione del corpo luteo (da qui il nome), ovvero una ghiandola endocrina temporanea che consentirà, se avviene la fecondazione, il mantenimento della gravidanza fino all’ottava settimana per poi scomparire con la formazione della placenta.

Il corpo luteo tenderà a sfaldarsi e scomparire, ma in maniera rapida, anche in caso di mancata fecondazione e impianto per poi essere espulso, insieme al rivestimento interno dell’utero (endometrio) nelle successive mestruazioni.

Cosa succede nella fase luteale del ciclo mestruale

Durante la fase luteale, l’ovulo va dalle ovaie all’utero attraverso le tube di Falloppio. In questo viaggio l’ovulo incontra, laddove presenti, gli spermatozoi maschili; se si verifica la fecondazione e il relativo impianto si ha una gravidanza. In caso contrario la gravidanza non si verifica e si ha la successiva fase del ciclo mestruale con le tipiche mestruazioni.

Come anticipato, nella fase luteale vi è la formazione del corpo luteo che produce progesterone ed estrogeni. L’aumento di questi ormoni consente, da una parte, di preparare il rivestimento dell’utero rendendolo più spesso e per questo più adatto per l’impianto e l’inizio della gravidanza e, dall’altra, di addensare il muco cervicale in modo da costituire una sorta di barriera contro l’ingresso di batteri all’interno dell’utero.

Inoltre vi è un aumento della temperatura corporea basale che rimane tale fino all’inizio delle mestruazioni. Per questo motivo la misurazione della temperatura basale viene utilizzata come metodo per valutare l’avvenuta ovulazione.

Cos’è il corpo luteo?

Protagonista della fase luteale è il corpo luteo, ovvero una struttura temporanea ma essenziale per il mantenimento di un ambiente uterino tale da consentire l’impianto e l’inizio della gravidanza. Come precisato in questo studio, si tratta di una struttura endocrina presente all’interno dell’ovaio dopo che il follicolo ha rilasciato, durante l’ovulazione, il follicolo.

Nel caso in cui l’ovulo non venisse fecondato, il corpo luteo interrompe nel giro di 14 giorni circa la secrezioni di ormoni per poi degenerare all’interno dell’ovaio.

Il corpo luteo è una struttura molto particolare sia dal punto di vista della sua struttura (è composto da cellule parenchimali e non parenchimali) che da quello della sua funzione essendo vincolato al verificarsi della fecondazione e dell’impianto. Se queste si verificano, infatti, la blastocisti produce la gonadotropina corionica umana (hCG) che permette la continuazione della secrezione di progesterone da parte del corpo luteo.

La produzione di questo ormone è vitale per consentire l’inizio e il mantenimento della gravidanza fino alla formazione della placenta. Se non ci fosse il corpo luteo che secerne progesterone, si verificherebbe lo sfaldamento dell’endometrio con le conseguenti mestruazioni.

I sintomi e i segnali della fase luteale

Sintomi-fase-luteale
Fonte: iStock

I sintomi della fase luteale sono simili a quelli della sindrome premestruale e includono la sensazione di gonfiore, acne, cambiamenti dell’appetito, dolore pelvico, mal di testa, ritenzione idrica, aumento della temperatura basale, spossatezza e cambiamenti d’umore. Inoltre durante la fase luteale il muco cervicale diventa denso e secco.

Come anticipato possono esserci dei disturbi e delle anomalie della fase luteinica. Queste, come spiega il portale WebMD, possono verificarsi in presenza di una insufficiente produzione di progesterone o per la non corretta risposta da parte dell’endometrio all’azione di questo ormone. Il deficit della fase luteale, così come riportato in questo studio pubblicato su ScienceDirect, è definito come una condizione in cui la secrezione ovarica di progesterone non è sufficiente a mantenere un endometrio secretorio funzionale in grado di supportare l’impianto e la crescita dell’embrione.

I difetti della causa luteinica possono essere associati a diversi problemi di salute, anche gravi e indipendenti alle dinamiche della fertilità, come l’anoressia, l’endometriosi, l’obesità, l’iperprolattinemia, i disturbi della tiroide e la sindrome dell’ovaio policistico.

Questi disturbi possono causare una difficoltà a ottenere una gravidanza, avere aborti spontanei, cicli mestruali più frequenti o perdite tra un ciclo mestruale e l’altro.

Fase luteale: quanto dura?

La fase luteale inizia subito dopo l’ovulazione e termina poco prima delle mestruazioni; questo periodo ha generalmente una durata di 14 giorni circa salvo in caso di avvenuta fecondazione. Se l’ovulo non viene fecondato il corpo luteo regredisce rapidamente per poi dare inizio a un nuovo ciclo mestruale.

Così come avviene per il ciclo mestruale stesso che è oggetto di grandi variabilità e irregolarità (le tempistiche riferite sono una classificazione), anche la durata della fase luteale non è per tutte le donne uguale. Si considera normale una fase luteale che dura dai 10 ai 17 giorni, altrimenti si parla di fase luteale lunga o fase luteale corta.

Fase luteale lunga

In una fase luteale lunga si può avere uno squilibrio ormonale come quello alla base della sindrome dell’ovaio policistico. In questi casi degli esami ormonali e altri approfondimenti diagnostici si rivelano necessari.

Fase luteale corta

Se la fase luteale dura meno di 10 giorni si parla di fase corta (o breve). Una durata così breve non consente all’endometrio di crescere e ispessirsi sufficientemente da supportare l’impianto e lo sviluppo dell’embrione. Per questo una fase luteale corta è associata a una maggiore difficoltà a ottenere una gravidanza. Inoltre, una fase breve può essere associata a un difetto della fase luteinica tale da causa infertilità e aborto spontaneo.

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  • Salute e Benessere