Che significa quando il ciclo mestruale salta? E se manca da più mesi? A volte, nella vita di ogni donna, può succedere che le mestruazioni saltino un ciclo. Ma se l’evento si verifica per più di tre mesi, allora si inizia a parlare di amenorrea secondaria ed è opportuno approfondirne le cause con il proprio medico.

Amenorrea secondaria: cosa significa?

Con il termine amenorrea si fa riferimento all’assenza del ciclo mestruale. L’amenorrea primaria è il mancato arrivo delle mestruazioni entro i 15 anni di età. Mentre, si definisce amenorrea secondaria l’interruzione del ciclo mestruale, prima presente in modo più o meno regolare.

In particolare si parla di amenorrea secondaria se:

  • con cicli precedentemente regolari le mestruazioni sono state assenti per ≥ 3 mesi;
  • con cicli precedentemente irregolari le mestruazioni sono state assenti per ≥ 6 mesi.

All’assenza di mestruazioni, in alcuni casi, possono sommarsi problemi come:

  • acne;
  • cute e capelli grassi;
  • caduta dei capelli;
  • sterilità;
  • aumento della peluria sul corpo, di solito sul viso;
  • galattorrea, ovvero la fuoriuscita di liquido simile al latte dai capezzoli.

Le possibili cause dell’amenorrea secondaria

Durante la vita di una donna può capitare che le mestruazioni saltino qualche ciclo. Ad esempio, può succedere in gravidanza o nel periodo dell’allattamento. In altri casi di assenza di mestruazioni per un periodo prolungato di tempo, comunque superiore ai 3 mesi, quali possono essere le cause che determinano l’assenza del flusso mestruale? Tra le possibili spiegazioni troviamo:

  • l’assunzione di alcuni farmaci, come i chemioterapici o gli antidepressivi;
  • dallo stress;
  • da un dimagrimento eccessivo;
  • dall’esercizio fisico intenso.

L’amenorrea secondaria può avere anche cause patologiche più serie, quali:

  • l’insufficienza ovarica primaria, legata alla compromissione della funzione endocrina dell’ovaio a causa di patologie genetiche o per sopraggiunta menopausa precoce, oppure ancora, per patologie autoimmuni;
  • l’anovularietà cronica, ovvero l’assenza di ovulazione dovuta a patologie che determinano una compromissione della funzionalità dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio;
  • le patologie dell’utero, come l’endometriosi;
  • squilibri ormonali, come nei casi di iper e ipotiroidismo o dovuti a tumori ipofisari;
  • dalla presenza di aderenze all’interno della cavità uterina, dovuti, ad esempio, a raschiamenti ripetuti;
  • malattie genetiche, come la sindrome dell’X fragile (caratterizzata da un ritardo nello sviluppo).

Infine, va anche detto che tra le donne in età fertile la causa più comune di amenorrea secondaria è la gravidanza.

Amenorrea secondaria e gravidanza

Si può avere un bambino se si soffre di amenorrea secondaria? La possibilità di restare incinta non è esclusa. Ovviamente, però , una volta identificata la causa dell’amenorrea occorrerà trattarla.

Il trattamento varia a seconda del fattore scatenante, e ci sono anche casi in cui non è detto che produca l’effetto desiderato e si riesca a concepire naturalmente. Ad esempio, quando l’amenorrea è conseguenza della sindrome dell’ovaio policistico, se il trattamento farmacologico non produce effetti, si può pensare di ricorrere alla fecondazione assistita per avere un figlio.

Amenorrea secondaria: rimedi e conseguenze

Il trattamento dell’amenorrea secondaria è dipendente dalla causa che ne ha determinato la comparsa. Ad esempio, se l’assenza del ciclo mestruale è correlato ad uno stile di vita poco salutare, sarà sufficiente sufficiente ripristinare delle corrette abitudini.

Diversa è la situazione se la causa dell’amenorrea è da rintracciare in condizioni patologiche, come l’insufficienza ovarica. In questi casi, possono essere necessari dei trattamenti farmacologici, come l‘uso di contraccettivi o altri farmaci ormonali e di una terapia estrogenica sostitutiva che vada ad equilibrare il livello degli ormoni estrogenici e progestinici che normalmente regolano il ciclo mestruale nelle donne.

Qualora il problema si manifesti a livello ipotalamico o ipofisario è prevista una terapia stimolante a base di estrogeni o una terapia sostitutiva con gonadotropine ipofisarie. Se l’assenza del flusso mestruale ha cause genetiche, come nella sindrome dell’X fragile, non esistono dei trattamenti risolutivi. Se invece vi sono delle anomalie anatomiche alla base dell’amenorrea, può essere raccomandabile ricorrere all’approccio chirurgico.

Tra i principali rischi legati all’assenza di mestruazioni da lunga data, vi è quello di andare incontro a carenza di vitamina D e osteoporosi.

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  • Salute e Benessere