
Tutto sul ciclo mestruale: le fasi, i sintomi e la durata
Il ciclo mestruale accompagna una donna durante tutto il suo periodo fertile, dura in media ...
L'amenorrea è la mancanza delle mestruazioni: può essere fisiologica (durante la gravidanza e l'allattamento, prima della pubertà e in menopausa) oppure dipendere da altri fattori.
Con il termine amenorrea si indica la mancanza delle mestruazioni. Bisogna tener presente che esistono periodi della vita della donna nei quali tale mancanza è fisiologica: succede prima della pubertà, ovviamente, e dopo la menopausa, oppure durante la gravidanza e, per un periodo più o meno lungo (finché cioè non arriva il cosiddetto capoparto) anche durante l’allattamento.
Escluse le condizioni fisiologiche la mancanza del ciclo mestruale può indicare la presenza di una patologia da indagare. Di rado l’amenorrea è solo apparente: il flusso c’è ma non si vede perché il sangue defluisce altrove, e in questi casi si parla di criptomenorrea.
Il ciclo mestruale è naturalmente soggetto a modifiche che non dipendono necessariamente da patologie, anzi: anche periodi di stress possono provocare alterazioni nell’arrivo delle mestruazioni, che poi si risolvono da sole. Se invece l’assenza del flusso mestruale perdura in modo anomalo è bene indagarne le cause.
Il ciclo mestruale accompagna una donna durante tutto il suo periodo fertile, dura in media ...
Innanzitutto va esclusa la presenza di una gravidanza: è possibile effettuare un test di gravidanza per averne la conferma.
Diversamente l’alterazione della funzione mestruale (e a maggior ragione la mancanza di mestruazioni) non è altro che la manifestazione, un sintomo potremmo dire, di un’alterazione nel succedersi dei fenomeni che si svolgono a carico dell’endometrio, e quindi il segno che qualche cosa nel meccanismo di regolazione non funziona nel modo dovuto.
Un meccanismo particolarmente complesso, tanto che le cause in grado di determinare l’amenorrea possono essere le più diverse: necessaria innanzitutto una distinzione tra amenorrea primaria (che si osserva in ragazze o donne che, pur avendo superato l’epoca della pubertà, non hanno mai avuto mestruazioni) e amenorrea secondaria (che invece compare dopo un periodo durante il quale la funzione mestruale si è svolta in modo regolare).
C’è poi un altro tipo di amenorrea, detta psicogena, in cui la mancanza del flusso mestruale dipende da fattori psichici, come disturbi alimentari (soprattutto eccessivo dimagrimento e anoressia).
Il fatto che all’epoca della pubertà (intorno ai 12-13 anni) non compaiano mestruazioni può essere legato sia a cause direttamente connesse con l’apparato genitale sia a fattori che solo indirettamente agiscono sulla funzione genitale (cause extragenitali).
Tra le cause genitali si trovano ad esempio gravi malformazioni dell’apparato sessuale (mancanza o insufficiente sviluppo delle ovaie e dell’utero), mentre le cause extragenitali possono essere legate alle disfunzioni del diencefalo e dell’ipofisi, che modificano o aboliscono la produzione degli ormoni ipotalamici e ipofisari.
Questi ultimi, stimolando l’ovaio, innescano la produzione di estrogeni e di progesterone. Se la tiroide non funziona a sufficienza può provocare anche assenza di mestruazioni.
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Tra gli altri fattori dell’amenorrea primaria ricordiamo i gravi stati di denutrizione, le avitaminosi, le malattie infettive croniche (soprattutto la tubercolosi) e le anemie gravi. Poiché l’amenorrea è un sintomo, è importante scoprire l’alterazione che la determina, e ciò richiede visite accurate e approfonditi esami clinici per predisporre la terapia migliore.
Come anticipato, per amenorrea secondaria si intende la cessazione della funzione mestruale dopo un periodo in cui è stata regolare. Escluse dunque la gravidanza e l’allattamento, in cui l’assenza di flusso mestruale è del tutto normale, possono esserci anche in questo caso diverse cause all’origine dell’amenorrea. Anche in questo caso l’amenorrea secondaria può derivare da cause genitali ed extragenitali.
Tra le cause genitali si trovano in primo luogo quelle condizioni che, determinando la distruzione (o l’asportazione) di uno degli organi direttamente implicati nella funzione mestruale, come l’asportazione chirurgica delle ovaie o dell’utero, l’interruzione della funzione ovarica per mezzo di raggi X, la distruzione della mucosa dell’utero per mezzo di applicazioni di radium all’interno della cavità uterina, endometrite tubercolare etc. In tutti questi casi, non esiste alcuna possibilità di attuare una terapia efficace.
Altre cause sono il morbo di Simmonds, che provoca una forte diminuzione delle ghiandole endocrine con conseguente interruzione della funzione dell’ovaio, oppure i tumori (anche benigni) dell’ipofisi o, infine, la menopausa precoce, che consiste nell’esaurimento del patrimonio follicolare ovarico prima del tempo. Questa ultima condizione si può diagnosticare con i dosaggi ormonali ed eventualmente una biopsia, e può essere prescritta una terapia mirata.
Tra le cause extragenitali si trovano anche in questo caso gli stati di grave denutrizione, che possono provocare un’interruzione della funzione mestruale. Anche fattori psichici possono influenzare il ciclo mestruale, al punto da interromperlo. Infine, anche alcune malattie possono avere come ulteriore effetto la “scomparsa” delle mestruazioni: tra queste si trovano gravi patologie cardiache, obesità, diabete, malattie a carico dei reni e anemie gravi.
Articolo originale pubblicato il 5 dicembre 2018
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