Anonimo

chiede:

Gentile dottore, mi è stata riscontrata una parodontite acuta rapidamente progressiva con tasche diffuse dai 4 ai 6 mm e tasche di 10 mm al 17, 27 e 37. Terapia praticata: estrazione complessa dei denti 18.28.38, ablazione semplice del tartaro scaling e levigatura radici (quattro sedute). Ho 31 anni, due figli, denti bianchissimi sempre invidiati. Ho sofferto per un annetto di sanguinamento gengivale a cui chi mi seguiva precedentemente non ha data la giusta importanza, quando ho chiesto parere all’attuale specialista la situazione era già grave, Le chiedo un parere sulla terapia e soprattutto Le chiedo quali possono essere le cause. Questo perché non ho mai fumato, mai assunto droghe, ho sempre avuto un’alimentazione e un’igiene accurate, non c’è segno in famiglia di problema analogo. Ho notato negli ultimi esami del sangue (fatti per ragioni diverse) che ho il colesterolo sempre ai limiti (196 su valore max di 200) tenuto conto della mia sana alimentazione di un peso regolare (63 kg x 171 cm), mi domando se possa esserci un nesso tra le cose elencate. il mio dubbio sorge da un osservazione fatta a seguito delle tante letture sul problema che provo a sintetizzare: il colesterolo alto può indicare un malfunzionamento della tiroide, collegata all’osteoporosi che ha sua vole credo sia collegata al ritirarsi dell’osso del parodonto. Non vorrei sembrare eccessiva, ma vorrei comprendere le cause di una malattia già estesa che mi ha turbato (le assicuro che proprio i denti erano il mio punto forte) psicologicamente e che potrebbe essere indice di altri problemi altrettanto significativi. Infine desidero un’altra gravidanza, ma non so se è il caso visto quanto sopra. La ringrazio per la cortese attenzione e mi scuso per il dilungamento.

Gentile Signora,
innanzitutto mi complimento con Lei per la completezza e correttezza delle informazioni fornite.
È indubbio che la patologia descritta sia ascrivibile ad una parodontite rapidamente progressiva.
Malattia che colpisce dalla pubertà fino ai 35 anni circa.
Solitamente interessa tutti i denti anche se a volte può iniziare a livello degli incisivi e dei molari.
È essenzialmente una malattia infettiva, ovvero causata da germi patogeni particolarmente virulenti che in particolari condizioni predisponenenti (malattie metaboliche, ormonali, infettive, traumi occlusali ecc.) può portare, se non trattata, alla perdita degli elementi dentari.
I batteri più rappresentati in questa forma di parodontite sono: l’actinobacillus actinomycetemcomitans e il bacteroides gingivalis.
Per quel che riguarda la terapia, trattandosi di una malattia infettiva vengono comunemente utilizzate alcune classi di antibiotici come le tetracicline o i nitromidazoli (metronidazolo) che per via sistemica o applicati localmente con fili impregnati o quant’altro sortiscono un effetto terapeutico importante inibendo tra le altre cose le collagenasi riducendo così di fatto il riassorbimento osseo periradicolare che porta prima alla mobilità e poi alla perdita del dente interessato.
La terapia antibiotica deve essere accompagnata sempre da quella eziologica volta ad eliminare il più possibile i batteri suddetti dalle tasche parodontali. Tale terapia consiste nello scaling e levigatura radicolare accompagnata da curettage ed eventualmente dall’applicazione di laser in corrispondenza delle tasche, applicazione questa che da una parte aiuta il processo di decontaminazione e dall’altra sortisce una sorta di biostimolazione utile alla guarigione della lesione.
Non ritengo invece attendibile l’ipotesi di una patologia tiroidea correlata con l’ipercolesterolemia e la conseguente osteoporosi.
Molte pazienti affette da grave osteoporosi infatti presentano una buona salute dell’osso alveolare.
Per quel che concerne invece un’altra gravidanza posso solo dirle che la scelta di fare un figlio non può e non deve essere in funzione di un più o meno aggravamento della patologia parodontale.
Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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