Anonimo

chiede:

Gentile dottore, ho un ascesso parodontale ad un molare che mi sta facendo parecchio male. Il dente è stato devitalizzato una decina di anni fa. Ora sono alla 24esima settimana di gestazione. Il mio dentista si è rifiutato di fare una radiografia (la gengiva è stata pulita, ma il problema si ripresenta e da qui il sospetto che ci sia un granuloma o altro), non fa anestesia, non lo cura, mi ha detto di “resistere” fino a fine gravidanza con antibiotici e antiinfiammatori. Ora, qualche nozione di base di medicina ce l’ ho (lavoro in un centro medico e mio marito è medico), presumo che non sia una buona soluzione, anche perché il problema si ripresenterà, quando cesserà l’ effetto dell’ antibiotico. La mia domanda è, cosa posso fare in questo periodo? Aspettare o cambiare dentista? La ringrazio

Cara Signora,
in effetti il Suo dentista è eccessivamente prudente. Una Rx endorale, con le adeguate e prescritte protezioni, alla 24^ settimana di gestazione è assolutamente innocua per il feto. Tra l’altro i sistemi utilizzati attualmente sono perlopiù digitali e quindi a bassissima emissione di raggi X.
Lo stesso dicasi per un’eventuale terapia endodontica per un ritrattamento o chirurgica parodontale. In gravidanza, l’ho detto più volte è possibile eseguire tutte le cure programmate o a maggior ragione in regime d’urgenza.
Non ha senso lasciare una donna incinta in preda a dolore o ascessi ricorrenti, questi si ben più dannosi per mamma e feto.
Cambiare dentista è tuttavia eccessivo! La invito pertanto a parlare con il collega alla luce di quanto Le ho detto per cercare insieme la soluzione più idonea alla risoluzione del caso. Purtroppo i sempre più frequenti accanimenti di carattere medico-legale da parte dei pazienti verso i medici (e Suo marito glielo potrà confermare), creano situazioni paradossali come la Sua, nelle quali si diventa eccessivamente prudenti nell’operare come scienza e coscienza imporrebbero. Questo dovrebbe far riflettere l’opinione pubblica sul fatto che inevitabilmente tutto ciò si ripercuote sull’assistenza sanitaria laddove un medico che potrebbe tentare un intervento a rischio, ma salvavita, spesso non lo fa per paura di incorrere in processi e quant’altro se dovesse accadere qualcosa di spiacevole. Questo ovviamente non è il Suo caso, ma era per spezzare una lancia a favore della categoria troppo spesso attaccata senza giusta causa.
Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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