Ai nove mesi di gravidanza fanno seguito i 2/3 giorni successivi al parto (salvo complicazioni) di attesa in ospedale; e dopo? Cosa succede in quel periodo di tempo detto puerperio sul quale spesso non vi è la stessa attenzione che accompagna le settimane di gestazione?

Se c’è qualcosa che accomuna i neogenitori, specialmente al primo figlio, è l’incertezza di ciò che accadrà nei primi giorni di ritorno a casa. Prendersi cura di un neonato non è affatto semplice, anche perché ogni bambino ha ritmi, abitudini ed esigenze diverse. Se paradossalmente le prime settimane di vita sono le più semplici perché il neonato deve essere solamente accudito, nutrito e pulito, resta comunque una fase molto delicata e ricca di novità, spesso anche molto rapide.

C’è inoltre anche il timore di confrontarsi con una persona con la quale non possiamo comunicare a parole e che è molto fragile e delicata. Proviamo a rispondere alle principali domande su cosa accade e come affrontare i primi giorni a casa con il neonato.

Sonno, tristezza e stanchezza

I primi giorni a casa con un neonato sono una vera e propria rivoluzione per ogni genitore. Per le donne c’è inevitabilmente un coinvolgimento anche fisico fatto di profonda stanchezza e necessità di riprendersi dagli sforzi del parto, ma anche per i papà l’impegno non è da sottovalutare.

I cambiamenti dei ritmi quotidiani, spesso aggravati da un sonno notturno irregolare o assente, contribuiscono a rendere le giornate più pesanti e difficili. Anche il tempo che si passa con il bambino può a volte risultare gravoso e non c’è ragione di considerarlo come una colpa; è fisiologico che si abbia bisogno di tempo per adeguarsi a questi cambiamenti.

C’è un grosso pericolo di cronicizzare tensioni che sono per molti aspetti inevitabili. I neogenitori devono il più possibile avere pazienza e organizzarsi, secondo le loro preferenze, per superare una fase di assestamento. Molte difficoltà non hanno soluzione ed è normale che accadano; dalla capacità di resistere e rimanere uniti passa la serenità della propria famiglia e del bambino.

Questi sono fenomeni da non sottovalutare perché c’è il grosso rischio di andare incontro a depressione, una realtà non solo femminile, ma anche maschile. Un problema verso il quale è facile cadere e dal quale è invece difficile uscire.

La gestione quotidiana

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Fonte: iStock

Oltre agli aspetti prettamente fisiologici, è importante imparare ad accudire il neonato. Innanzitutto familiarizzando con il prenderlo e tenerlo in braccio, ma anche nel come trascorrere il tempo in cui è sveglio.

Oltre a coccolarlo e giocarci insieme può essere utile, se il clima lo permette, uscire per una passeggiata, mettendo in sicurezza il neonato all’interno dell’ovetto del passeggino. Le uscite sono utilissime anche per i genitori che spezzano la routine quotidiana interamente concentrata sulla cura del neonato e riescono a vivere meglio queste prime settimane.

Il pianto dei neonati

Il pianto è il modo con cui i neonati esprimono le proprie esigenze, ma anche i sentimenti. È il suo modo di comunicare e non una forma di vizio da correggere; il neonato piange non solo quando ha fame, ma anche per cercare conforto, protezione e aiuto. Il consiglio per i genitori è di imparare ad ascoltare il pianto del bambino, riconoscere le modalità con cui si manifesta e interpretare questa sua forma di linguaggio per rispondere prontamente alle sue esigenze.

Il pianto non è motivo di preoccupazione, in quanto per il bambino è il modo con cui richiamare l’attenzione su di sé. Il consulto con il pediatra, laddove il pianto è persistente, inspiegabile o inconsolabile, è fondamentale per individuare la causa scatenante.

L’allattamento

La forma esclusiva di alimentazione per i primi mesi è l’allattamento. Nel caso dell’allattamento al seno, ma anche quello con latte artificiale, si tratta non solo di nutrimento, ma anche di instaurare un contatto e un rapporto con il proprio bambino. Nei primi giorni è normale che la quantità di latte sia minore o che si possano riscontrare difficoltà con le varie posizioni: un po’ di pazienza e il ricorso a video, tutorial e consulenze specializzate è il modo migliore per superare i timori iniziali.

Quello dell’allattamento è poi anche un impegno spesso molto gravoso che incide sul riposo e sui ritmi di vita quotidiani; è quindi importante organizzarsi per assicurare al bambino tutto ciò di cui ha bisogno senza che per la donna diventi un sacrificio insostenibile e causa di malessere o sofferenza.

Culla o lettino

I neonati dormono ovunque, in braccio ai genitori, nel seggiolino dell’auto, così come nella culletta del passeggino. Ma qual è il posto migliore dove metterli a dormire di notte o durante i loro riposini? Si può scegliere tra la culla o il lettino, avendo cura di adeguarli alle esigenze del bambino.

È importante, infatti, che le sponde, da alzare quando il neonato dorme, assicurino una distanza di circa 60cm dal materasso e garantire una chiusura rapida e sicura. Nelle sponde a sbarre ciascuna sbarra deve avere una distanza di non più di 7cm dall’altra in modo che il bambino non corra il rischio di rimanervi incastrano. Il materasso deve essere delle medesime dimensioni del letto ed essere abbastanza rigido per evitare affossamenti. Non bisogna utilizzare il cuscino ed evitare di coprire il bambino.

La culla è il lettino dedicato ai neonati, mentre il lettino è quello per i bambini più grandi. È possibile optare per i lettino e prevedere l’utilizzo di riduttori e paracolpi per favorire il sonno del neonato. In commercio esistono anche culle da collocare vicino al materasso del letto matrimoniale (le next2me) che rendono per le mamme l’allattamento senza doversi alzare ogni volta dal letto.

Tra gli aspetti cui prestare attenzione nella gestione del sonno del neonato è quello relativo alla posizione. I neonati devono dormire in posizione supina per evitare il pericolo della SIDS ed è importante che i genitori monitorino il proprio bambino per imparare a conoscerne le caratteristiche e le esigenze.

Non tutti i bambini dormono nello stesso modo e per le stesse ore e molti genitori possono tentare varie soluzioni. Dall’utilizzo dei rumori bianchi al rituale della buonanotte passando per il ciuccio o il farlo rilassare cullandolo in braccio. Il sonno dei bambini è perlopiù un mistero e i genitori devono trovare il loro equilibrio per assicurare il sonno sia del bambino che per sé stessi.

Anche il ricorso al cosleeping, da molti considerato diseducativo, è una scelta dei genitori e come tale deve essere vissuta per assicurare la maggiore serenità possibile alla propria famiglia.

Come vestire il neonato

L’altra attenzione quotidiana riguarda la scelta dell’abbigliamento. Qualunque sia la stagione dell’anno ai neonati deve essere assicurato un abbigliamento comodo, protettivo, traspirante e facile da sostituire. Il corredino del neonato deve contemplare sicuramente i body (a maniche corte d’estate e a maniche lunghe in autunno e inverno), magliette, pantaloni, tutine e calzini scegliendo tessuti adeguati al periodo dell’anno. Quando si è fuori casa è utile preparare una borsa con almeno un cambio per rispondere a tutte le esigenze.

Quando si cambia il bambino, sia che si utilizzi il fasciatoio che lo si faccia sul letto, è fondamentale non lasciare mai da solo il bambino, in quanto nel giro di pochi giorni imparerà a rotolare e potrebbe facilmente cadere. Nella scelta dei capi d’abbigliamento è da preferire la comodità e la praticità all’estetica così come che i tessuti o le chiusure non irritino la pelle del bambino.

L’igiene del neonato

Uno degli aspetti più delicati è quello legato all’igiene del neonato. Oltre alla scelta migliori prodotti e a prendere pratica con il cambio dei pannolini, è importante che i genitori familiarizzino con alcune precauzioni generali utili a prevenire la trasmissione di microrganismi responsabili di infezioni neonatali. Innanzitutto la detersione delle mani prima di prendere contatto diretto con il bambino e le modalità di lavaggio e detersione.

Per fare il bagnetto vero e proprio è necessario attendere il distacco del moncone ombelicale. Questo si distacca naturalmente essiccandosi ma in alcuni casi, dietro indicazioni del personale dove si è partorito, può essere indicata l’applicazione di particolari medicamenti antisettici. Il bagnetto è utile non solo ai fini igienici ma anche per attivare la traspirazione e la circolazione sanguigna. Dopo il bagnetto può essere utile applicare una crema sul sedere del bambino per proteggerlo da irritazioni e arrossamenti.

La temperatura degli ambienti

Un aspetto troppo spesso trascurato è quello della temperatura degli ambienti. Questo è un aspetto decisivo perché incide sulla termoregolazione del bambino. Il clima ideale è quello che ha una temperatura tra i 18° e i 20°; temperature più alte o più basse sono pericolose anche perché il corpo del bambino non è in grado di regolarsi correttamente.

Anche per questo motivo di notte i bambini non vanno coperti ed è utile verificare se stanno sudando o se hanno le estremità eccessivamente fredde.

La convivenza con altre sorelle e fratelli

Molte delle indicazioni appena fornite sono note ai genitori che hanno già avuto un figlio; ma cosa fare quando si torna a casa con un neonato e ad aspettarci c’è un fratello o una sorella maggiore? Molto dipende dall’età del bambino grande ed è importante accompagnare questa fase della sua vita senza stravolgere i ritmi o causare mutamenti che porterebbero il bambino grande a considerare il neonato come il responsabile dei suoi cambiamenti.

Giochi e giocattoli

I neonati nei primi giorni e settimane hanno una ridotta mobilità, quindi il rischio di entrare in contatto con oggetti pericolosi è più basso, ma è fondamentale non dare nulla per scontato ed evitare qualsiasi pericolo. Per i bambini ogni oggetto è potenzialmente un giocattolo e considerando come la loro primissima forma di esplorazione del mondo è l’utilizzo della bocca, il rischio di soffocamento o di ingerimento di sostanze tossiche è molto alto.

Anche nella scelta dei giocattoli (indispensabili sia per l’affinamento delle proprie abilità psicofisiche che per farli divertire) è doveroso prestare attenzione che non contengano parti piccole o separabili, che siano realizzati con materiali sicuri (sui quali è presente il marchio CE), con un’adeguata emissione acustica (tra gli 81dB e i 126dB) e, specialmente per quelli elettronici, con tutti i componenti elettrici ben isolati e inaccessibili per il bambino.

E gli animali domestici?

Quanto detto per fratelli o sorelle maggiori vale, tenendo conto delle relative differenze, anche per gli animali domestici. Cani e gatti non sono nemici dei bambini (anzi!) ma è necessario abituarli a un cambiamento che riguarderà anche loro. In questo senso è quindi utile, laddove necessario, iniziare a modificare gli spazi già prima del ritorno a casa, abituando il cucciolo a un cambiamento che lo interesserà per i mesi successivi.

Con il passare del tempo sarà poi bellissimo insegnare ai bambini e agli animali a trascorrere il loro tempo insieme, prestando attenzione al loro temperamento e carattere evitando che possano farsi male e imparino a rispettare spazi, tempi ed esigenze reciproche.

Gli animali domestici rappresentano non solo un meraviglioso compagno di gioco per neonati e bambini, ma anche un aiuto straordinario a livello psicologico, emotivo, relazionale e sociale, senza dimenticare come gli animali siano fenomenali anche per aiutare a recuperare il buonumore e l’equilibrio psicofisico a seguito di una malattia.

Visite di amici e parenti

Non ci sono regole e trovare un equilibrio tra il piacere di condividere la gioia dell’arrivo di un nuovo bambino e l’esigenza di stare soli per riposarci non è facile. Anche in questo caso il segreto sta nell’unità d’intenti della coppia che ha il dovere di anteporre gli interessi della propria famiglia a quelli di parenti e amici. Spesso le visite di parenti e amici sono accompagnate dai buoni propositi di aiutare nelle faccende domestiche. È importante prepararsi anche a questo e gestire un interesse che spesso può avere un effetto controproducente di ritrovarsi in casa tante persone e non riuscire ad avere quella tranquillità e serenità necessaria per riprendersi dal parto e iniziare la nuova vita.

A cosa fare attenzione

Ci sono infine una serie di accortezze cui fare attenzione; aspetti apparentemente marginali ma che possono avere un effetto diretto sulla salute e la sicurezza del bambino. È assolutamente da evitare il fumo in presenza dei più piccoli, in quanto il fumo passivo ha effetti gravi (infezioni respiratorie, crisi asmatiche, eccetera) sulla loro salute. Anche l’assunzione di alcolici o sonniferi va evitata o monitorata in quanto possono rallentare la tempestività d’intervento ai bisogni del neonato.

Va posta attenzione anche alle piante e ai fiori presenti in casa, specialmente negli stessi spazi in cui si trova il bambino. Questo perché ci sono specie come la stella di natale, l’oleandro, il ciclamino, l’azalea e i tulipani che sono velenose e possono provocare irritazioni e disturbi gastrointestinali.

L’uso della televisione e dei dispositivi tecnologici rientra nelle scelte educative dei genitori, ma è importante ridurle il più possibile e, sicuramente, evitare che i bambini piccoli trascorrano troppo tempo davanti a essi.

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