Volare con il neonato in braccio è una buona idea? Cosa sapere prima del decollo

Vale davvero la pena volare con un neonato in braccio? Ecco tutti gli elementi da valutare prima di decidere.

Una serie di incidenti aerei ha negli ultimi mesi riproposto il tema della sicurezza dei bambini in volo sollevando interrogativi sulle pratiche ancora oggi diffuse tra molti genitori. Come riportato dal New York Times, sempre più genitori stanno rivalutando l’abitudine di viaggiare con i neonati in braccio, dopo esperienze traumatiche legate a forti turbolenze e imprevisti verificatesi durante il volo.

Sempre più genitori, presi dall’ansia di quanto può accadere durante un volo, o rinunciano del tutto a viaggiare con bambini molto piccoli o si stanno orientando per l’utilizzo di seggiolini da installare a bordo acquistando un posto aggiuntivo per i figli.

Si può volare con un neonato in braccio? Le regole delle compagnie aeree

Sì, i neonati fino a 24 mesi (non compiuti) possono viaggiare in aereo stando in braccio a un genitore (o un accompagnatore adulto). Per permettergli di viaggiare in sicurezza al momento del decollo e a ridosso dell’atterraggio, gli assistenti di volo forniscono una cintura di sicurezza particolare che si aggancia a quella dell’adulto.

Per quel che riguarda l’aspetto economico, invece, non è sempre scontato che un neonato che viaggi in braccio al genitore non paghi il prezzo del biglietto. Tutto dipende dalla singola compagnia e dal tipo di tratta, con i voli nazionali che solitamente prevedono il volo gratuito o una tariffa agevolata. Anche per i voli internazionali ci sono sconti importanti per i neonati, mentre le compagnie low-cost spesso applicano delle tariffe fisse.

Nel caso in cui si acquista il posto per il neonato, è necessario che il bambino sia sistemato in un seggiolino omologato per il trasporto aereo e che deve essere portato dall’accompagnatore. Non è infatti la compagnia aerea tenuta a fornirne uno. Questo tipo di seggiolini, come spiega l’European Union Aviation Safety Agency (EASA), hanno una larghezza tale da poter essere collocati tra i braccioli del sedile, devono essere compatibili con le cinture di sicurezza dell’aereo, conformi agli standard di omologazione ed è compito dell’accompagnatore fissarli correttamente.

A quanti mesi è possibile portare un bambino in volo

La Società Italiana di Pediatria (SIP) spiega che i bambini sani e nati a termine possono viaggiare in aereo a partire dalle 48 ore dopo la nascita (sebbene sarebbe preferibile attendere almeno una settimana). Per i neonati pretermine o quelli con patologie cardiache o polmonari, invece, è necessario il parere del medico prima di prendere l’aereo. Sono invece controindicati i voli per i neonati con malattie infettive acute, malattie respiratorie croniche severe e che hanno subito da poco un intervento chirurgico.

I posti migliori in aereo per chi viaggia con un neonato

Trattandosi di un tipo di viaggio particolare, sia per le condizioni fisiche che per l’impossibilità di fermarsi per rispondere alle necessità del neonato, è importante prestare attenzione alla scelta del posto. I più indicati sono quelli nelle prime file e con i sedili vicino alla parete che separa le sezioni della cabina, in quanto offrono più spazio per le gambe e, quindi, si ha maggiore facilità di tenere a portata di mano sotto le gambe la borsa con l’occorrente per il bambino. Inoltre i passeggeri che siedono in questi posti sono i primi a scendere, consentendo di ridurre il disagio ai bambini. In alternativa meglio i sedili vicino al corridoio (per questioni di spazio) o quelli vicino al finestrino (per questioni di privacy). Nella scelta dei posti non vanno presi in considerazione quelli sulle file che conducono all’uscita di emergenza, in quanto in questi posti non è possibile installare il seggiolino.

Volare con il neonato in braccio: trucchi per affrontare decollo e atterraggio senza traumi

Il viaggio in aereo può essere per i più piccoli parecchio frustrante e faticoso. A differenza dell’auto non ci si può fermare e scendere per una sosta e tutto il tempo del viaggio lo si passa seduti in uno spazio limitato. È quindi importante seguire una serie di consigli utili per rendere non solo il viaggio, ma anche e soprattutto il decollo e l’atterraggio, meno stressanti.

Per i neonati un grande aiuto arriva dalla suzione che favorisce la deglutizione permettendo di alleviare la pressione sul timpano dell’orecchio. È quindi utile dare il ciuccio o allattare il neonato (al seno o con il biberon) così da compensare la differenza di pressione.

Cosa portare a bordo e cosa evitare

Complici anche le norme stringenti, tra questioni di spazio e ragioni di sicurezza, è doveroso decidere con attenzione cosa inserire nel bagaglio a mano da portare sull’aereo. Proprio in virtù di quanto appena detto è necessario avere a disposizione il ciuccio, il biberon con il latte in polvere (l’acqua calda può essere chiesa al personale di bordo), gli omogeneizzati e l’occorrente per far mangiare il bambino.

Oltre all’alimentazione bisogna occuparsi dell’igiene del bambino, avendo cura di avere nel bagaglio a mano i pannolini di ricambio, le salviette umidificanti, un telo da usare come fasciatoio, i sacchetti dove riporre i pannolini sporchi e il cambio nel caso il bambino si sporcasse.

In base all’età del neonato è necessario anche prevedere giochi e accessori per l’intrattenimento (peluche, libri, eccetera), ma anche la fascia o il marsupio (per coccolare meglio il bambino) ed eventuali farmaci che possono rivelarsi indispensabili.

Meglio evitare, invece, di far stancare troppo i bambini prima della partenza, in quanto potrebbero agitarsi e diventare più irrequieti.

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  • Neonato (0-1 anno)