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Una selezione di alcune mete di mare, di montagna o di villeggiatura per un'estate di riposo e divertimento insieme ai bambini.
I neonati sani nati a termine possono viaggiare fin da subito in aereo, prestando attenzione ad alcuni particolari accorgimenti. Scopriamo quali.
Occupiamoci dei neonati in aereo, andando a scoprire da quando è possibile volare con i bambini e quali aspetti considerare per un viaggio sicuro e non stressante per i piccoli e i loro genitori.
A differenza di quanto si possa immaginare, non ci sono particolari limitazioni per i neonati in aereo. O, meglio, i bambini sani e nati a termine – come spiegato dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) – possono viaggiare a bordo di un aereo già dopo due giorni dalla loro nascita. L’indicazione è quella di aspettare almeno 7 giorni, ma se strettamente necessario è possibile partire anche dopo 48 ore.
Discorso diverso per i bambini prematuri e quelli con patologie cardiache e polmonari in quanto, in virtù della loro maggiore fragilità, è necessario consultare prima il medico in quanto sono più a rischio.
Il National Childbirth Trust (NCT) sottolinea come molto dipenda anche dalle compagnie aeree, tanto che alcune fissano la possibilità di viaggiare in aereo ai neonati solo dopo che siano trascorsi 7 giorni dalla loro nascita. Oltre allo stato di salute del bambino, è doveroso valutare anche quello della madre e le eventuali conseguenze provocate dal parto.
Una selezione di alcune mete di mare, di montagna o di villeggiatura per un'estate di riposo e divertimento insieme ai bambini.
I passeggini e le carrozzine possono essere portati all’interno dell’area di imbarco per poi essere caricati nella stiva dell’areo dal personale di bordo, per poi riprenderli al termine del viaggio. Portare il seggiolino auto a bordo ha un costo aggiuntivo, mentre è possibile portare il passeggino, a condizione che rientri nelle dimensioni consentite e che il bagaglio a mano venga registrato e considerato come un bagaglio speciale (quindi con un costo a parte).
I neonati (e in generale i bambini minorenni con meno di 14 anni) devono obbligatoriamente essere accompagnati da uno dei genitori e, per i viaggi nazionali, essere in possesso di un documento di identità in corso di validità.
Per i viaggi internazionali è invece spesso richiesto anche un lasciapassare per l’espatrio che può essere richiesto presso i Carabinieri e il commissariato di Polizia. La Polizia di Stato spiega come questo sia un documento necessario per i minori di 15 anni che viene rilasciato dal Comune di residenza e vidimato dal Questore in presenza del minore. A
lla domanda per la richiesta del lasciapassare per l’espatrio deve essere allegato il documento che attesti l’assenso di entrambi i genitori (o il nulla osta del giudice tutelare), due foto del bambino e il certificato contestuale di nascita e cittadinanza.
La Mayo Clinic pone l’attenzione sul fatto che i viaggi sono, sia per i neonati che per gli adulti, una fonte di rischio in termini di esposizione ad altre malattie. Questo anche per la condivisione di spazi chiusi con tantissime persone. Il rischio aumenta per i neonati e i bambini piccoli, in quanto il loro sistema immunitario non è ancora pienamente sviluppato e in grado di proteggerli contro virus e batteri.
È sconsigliato il viaggio in aereo solamente in presenza di malattie infettive acute, malattie respiratorie croniche acute e interventi chirurgici recenti.
Anche se i neonati viaggiano condividendo il posto con il proprio genitore (o caregiver), è comunque necessario prevedere un biglietto specifico. In fase di prenotazione e check-in, quindi, è necessario considerare anche il neonato come un passeggero a tutti gli effetti.
Per quel che riguarda il costo, dipende dalla compagnia con cui si viaggia. Generalmente i bambini sotto ai 2 anni viaggiano gratis, ma potrebbero venire applicate delle maggiorazioni sul biglietto dell’adulto. Similmente è utile anche verificare se per la borsa del neonato (quella con pannolini, cambi, eccetera) è previsto un costo aggiuntivo.
Date anche le circostanze, è preferibile prenotare i posti vicino al corridoio in modo da potersi alzare e muovere liberamente senza ogni volta dover disturbare chi è seduto accanto. Per i viaggi più lunghi (specie quelli internazionali) può essere utile prevedere una culla/lettino per far dormire agevolmente il neonato. Per farlo è necessario consultare le indicazioni della compagnia aerea che può prevedere apposite sistemazioni per questo tipo di necessità.
Un aspetto importante da affrontare è legato all’alimentazione del bambino. Per i neonati allattati al seno non ci sono limitazioni, così come per quelli allattati con il latte artificiale. In questi casi c’è la possibilità di portare a bordo il latte di formula e chiedere al personale di bordo di fornire acqua bollente per la preparazione del biberon.
Anche in questo caso molto dipende dalle disposizioni della compagnia, ma in generale è possibile portare a bordo le bottiglie di acqua necessarie a questo scopo, anche se è possibile che vengano sottoposte a particolari controlli. In commercio esistono degli appositi sterilizzatori da viaggio o sistemi specifici per preparare il biberon anche quando si è in viaggio.
Qualunque sia la durata del viaggio è fondamentale prevedere attività e svaghi per far trascorrere serenamente il tempo al neonato. Giocattoli e libri sono sicuramente la soluzione migliore ma anche un tablet con degli episodi di cartoni animati può essere un’idea utile per far divertire il bambino e rendergli il viaggio meno noioso e faticoso.
Che il neonato pianga è una possibilità non remota, sia per il fastidio che può percepire durante il volo che per la difficoltà di trascorrere tanto tempo nella medesima posizione. Quando piange è utile innanzitutto capire la causa (stanchezza, fastidio, fame, eccetera) e rassicurarlo e distrarlo prevedendo di allattarlo o dargli il ciuccio soprattutto durante il decollo e le operazioni di atterraggio così da ridurre il fastidio alle orecchie.
Un aspetto da non trascurare anche se non strettamente legato al viaggio a bordo di un aereo è la questione del fuso orario. Il jet lag può causare malessere generale, alterazioni del ritmo sonno-veglia e disturbi dell’attenzione. Se i bambini tendono a sopportare meglio queste conseguenze, è necessario occuparsi anche di chi accompagna il neonato in modo da poterlo assistere e prendersi cura di lui.
Inoltre è consigliato abituare il piccolo, modificando le ore di sonno, già nei due giorni precedenti il viaggio anticipandolo di 1-2 ore se si viaggia a est o posticipandolo di 1-2 se si viaggia ovest.
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