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Carta d'identità o passaporto? Facciamo chiarezza sui documenti da avere quando ci si sposta con i bambini e da che età (e come) possono iniziare a viaggiare da soli.
Viaggiare, che si tratti di vacanze, esigenze particolari o per accompagnare un genitore durante una trasferta di lavoro, è un’esperienza affascinante per i bambini, ma che richiede diverse attenzioni. Anche quelle burocratiche legate ai documenti di cui devono essere in possesso. Soprattutto quando si viaggia fuori dal territorio nazionale è importante conoscere le leggi che regolamentano gli spostamenti dei bambini che, anche se in presenza di entrambi i genitori, devono avere sempre un documento d’identità valido. Ma questo potrebbe non essere l’unico documento necessario. Facciamo quindi chiarezza sui documenti di viaggio dei bambini da considerare prima di partire.
Per viaggiare è necessario essere in possesso di un documento di riconoscimento individuale. Tutti i bambini e ragazzi fino ai 18, precisa la Polizia di Stato, devono avere un documento individuale che può essere il passaporto, con la carta d’identità o con il cosiddetto lasciapassare, un documento vidimato dal Questore per i ragazzi fino a 15 anni che ne attesti la nascita e la cittadinanza.
Sia il passaporto che la carta d’identità hanno validità di tre anni (da 0 a 3 anni) e di cinque anni (da 3 ai 18 anni). Successivamente la validità dei documenti arriva a dieci anni. Per avere i documenti d’identità, che possono essere richiesti sin dalla nascita, è necessario fare riferimento al Comune per la carta d’identità e alla Questura per il passaporto.
All’interno dell’Unione Europea la questione diventa più articolata. Come riportato dal portale Your Europe, non esiste una normativa comunitaria condivisa e ciascun Paese UE può richiedere il possesso, oltre al documento d’identità, di un’autorizzazione ufficiale da parte dei genitori o del tutore. Questo vale per i minori che viaggiano in Europa e all’estero con un solo genitore, insieme a un adulto che non sia il suo tutore legale o, a partire dai 14 anni, anche da solo.
Nel caso in cui ad accompagnare il minore in viaggio all’interno dell’UE sia un genitore (o il tutore legale) è necessario che sul documento del minore siano riportati i nominativi dei genitori. Se ad accompagnarlo è invece una persona diversa dai genitori o dal tutore, è obbligatorio produrre e mostrare la Dichiarazione di accompagno. È un documento che va redatto davanti al pubblico ufficiale presso gli uffici della Questura o accedendo, tramite SPID o CIE, al sito Passaporto on-line. Tale dichiarazione di accompagno ha validità di sei mesi.
Per la Carta d’Identità Elettronica (CIE) è necessario che entrambi i genitori siano presenti al momento del rilascio del documento. Inoltre a partire dai 12 anni al minore vengono rilevate anche le impronte digitali e dovrà firmare il documento. Sebbene non esista più la possibilità di inserire il nominativo dei figli sul passaporto dei genitori, a partire dai 14 anni si può richiedere l’inserimento sul retro della carta d’identità dei nomi dei genitori (o di chi ne fa le veci). Per le modalità di rilascio, anche tenendo conto delle differenze tra i cittadini minorenni residenti in Italia e quelli residenti all’estero, è utile fare riferimento al portale Carta di Identità Elettronica del Ministero dell’Interno.
Per il passaporto, spiega il Ministero dell’Interno, sono necessarie due foto tessere, una marca da bollo da 73,50€, il documento di riconoscimento del minore sia in originale che in fotocopia e la ricevuta del pagamento del bollettino di 42,50€ per la richiesta del passaporto ordinario. Dopo aver compilato il modulo è necessario che al momento della presentazione della richiesta ci siano entrambi i genitori con i rispettivi documenti. Se uno dei due genitori non potesse essere presente è possibile produrre una dichiarazione firmata del coniuge con il suo documento d’identità.
Il primo consiglio riguarda l’aspetto burocratico e legale. Ogni Paese ha la sua legislazione e spesso quando si tratta di minori anche le compagnie aeree possono richiedere più documenti rispetto a quanto stabilito dalla legge nazionale. È quindi importante informarsi per tempo prima di acquistare il biglietto.
L’European Union Aviation Safety Agency (EASA) spiega che per i viaggi in aereo è possibile tenere seduti sul proprio posto, utilizzando un’apposita cintura di sicurezza, i bambini fino a due anni di età. Dai 2 fino ai 12 anni possono utilizzare un seggiolino da posizionare sul sedile, ma devono occupare il posto loro assegnato.
Tenendo conto poi dell’età del bambino è utile organizzarsi per rispondere alle loro esigenze alimentari, igieniche e di svago. Va posta poi attenzione anche alle differenze di orario (jet-lag) che può incidere profondamente sui ritmi dei bambini e al tempo da trascorrere non solo in volo, ma anche durante l’attesa dell’imbarco.
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