Ho due figli di sette e cinque anni, e anche se sono stata io a fabbricarli nel mio ventre e a nutrirli per mesi, dentro e fuori la mia pancia, anche se mi sembra di conoscerli come se fossero una parte stessa del mio corpo, ci sono molte cose che non so di loro e del loro futuro.

Dei miei figli non so dove vivranno

Non ho idea di dove vivranno quando saranno cresciuti, e se questo è un assunto valido per chiunque, lo è soprattutto per noi. Perché la mia è da sempre una terra di forte emigrazione, molti degli amici con cui sono cresciuta, da anni abitano altrove, nelle grandi città del Nord Italia oppure all’estero.

All’estero sono nati e stanno crescendo anche gli unici due cugini di primo grado dei miei figli, all’estero sono stata tentata di restare io dopo una breve esperienza di lavoro di molti anni fa.

È assai probabile, quindi, che anche Davide e Flavia finiranno a infoltire la nutrita schiera degli emigranti, che andranno a vivere in un posto lontano e che i loro figli cresceranno in un mondo diverso da quello che ho conosciuto io.

Non so, in tutta onestà, come reagirei a una situazione del genere: suppongo che sarei addolorata dalla lontananza, e oppressa dalla malinconia, ma che i miei sforzi andrebbero tutti nella direzione di non far pesare loro la scelta di andar via.

Anzi, confesso che ci sono (molti) momenti in cui è esattamente questo che io mi auguro per i miei figli: che riescano a sentirsi abbastanza liberi da trasferirsi in un posto con maggiori opportunità e più servizi rispetto a quello in cui stanno crescendo loro.

Dei miei figli non so quali idee politiche avranno

Non posso sapere, com’è ovvio che sia, come la penseranno Davide e Flavia, una volta diventati adulti, su questioni sociali e politiche. Non è detto, ne sono consapevole, che saremo d’accordo su tutto, anzi è molto probabile che finiremo col discutere e col trovarci a vederla in antitesi su tanti argomenti.

Non sarebbe un problema, immagino: non faccio che ripetermi, da quando sono nati, che i miei figli sono “altro da me”, individui distinti dai loro genitori e dotati della facoltà e del diritto di avere le proprie personali opinioni e i loro legittimi punti di vista. Io, da madre, dovrò sforzarmi sempre di rispettare il loro sentire e di accogliere anche eventuali divergenze.

Ma c’è una cosa che mi farebbe troppo male scoprire, e che sarebbe, credo, impossibile da digerire: se i miei bambini, crescendo, sviluppassero idee o atteggiamenti intolleranti, razzisti, sessisti oppure omofobi, sentirei davvero di aver fallito come genitore e come esempio, e avrei la sensazione di trovarmi di fronte due sconosciuti, persone con le quali farei fatica a trovarmi in sintonia.

Dei miei figli ignoro chi ameranno

Non ho idea di quando e quante volte i miei figli si innamoreranno. Se saranno destinati a vivere un solo grande amore, in grado di resistere al tempo e durare per sempre, o se passeranno da una storia all’altra, per libera scelta o per sfortuna.

Se ameranno uomini o donne, se saranno monogami oppure no. Non so decideranno di sposarsi o meno, se vorranno dei bambini e quanti eventualmente ne vorranno. Ma so che io sarò pronta ad accogliere con amore le loro scelte, purché compiute nel rispetto degli altri e di sé stessi (inclusi i figli che un giorno potrebbero voler mettere al mondo).

Dei miei figli non so che lavoro faranno

Adesso, come tutti i bambini, Davide e Flavia fanno proclami solenni su quello che faranno da grandi, scegliendo di solito quelle professioni improbabili che tanto piacciono a bimbi della loro età (7 e 5 anni). Lui è sicuro che passerà la vita facendo il volontario per il WWF, lei è indecisa tra la maestra e Spiderman.

Quello che spero, però, è che entrambi si sentano liberi, e ne abbiano in effetti la possibilità, di scegliere l’occupazione che davvero preferiscono, in barba agli stereotipi di genere e alle pressioni sociali. Ed è questo l’esempio che spero di dare loro ogni giorno, nonostante tutti i miei limiti e le difficoltà.

Una cosa, però, la so

Molte cose non so dei miei figli e del loro avvenire, ma so per certo che troveranno sempre in me un porto in cui rifugiarsi, una roccia a cui aggrapparsi nella tempesta, uno specchio nel quale guardarsi con sincerità. Una madre che li ama incondizionatamente, che li rispetta come individui e che cerca di essere per loro l’esempio migliore che può.

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