Non è facile, diventare mamme. È bellissimo ed emozionante, ma è anche difficile, nonostante la retorica della maternità come gioia assoluta, come senso della vita, come tripudio di appagamento e felicità.

È contraddittorio, diventare mamme, perché se da una parte sai che non sarai mai più sola in vita tua – come consapevolezza, come senso di responsabilità e di appartenenza – dall’altro può capitare che sola ti ci ritrovi, con sofferenza e disagio. E confessarlo sembra quasi un’eresia.

Quando sei mamma e sei invisibile

Perché quando diventi mamma c’è chi non ti guarda nemmeno e chi ti guarda fin troppo. Chi viene a trovarti e nemmeno ti saluta, perché tutto quello che conta, all’improvviso, è il tuo bambino (sta anche in questo, la solitudine delle mamme: nel passare dall’essere il centro di attenzioni continue, e a tratti eccessive, al ritrovarsi a un tratto “invisibili” o quasi).

Il tuo bambino che magari viene svegliato maldestramente dall’ospite sgraziato, oppure ti viene strappato dalle braccia senza riguardo per il tuo amore materno appena sbocciato, così acerbo e così cauto, così delicato, così assoluto.

C’è chi ti guarda ma non ti vede nemmeno. Ti parla di tuo figlio, ti chiede di lui, ti fa notare a chi somiglia, lo confronta con i figli degli altri. Ma a te non domanda come ti senti, cosa provi, se sei più felice o più stanca, se sei spaventata o hai bisogno di qualcosa.

È subdola, la solitudine delle mamme. Perché c’è chi invece ti guarda eccome, ma solo per notare sei ancora gonfia, che hai tracce di latte rancido sulla maglia, che i tuoi capelli avrebbero bisogno di uno shampoo o di una tinta. Che hai la faccia stanca e le occhiaie pronunciate.

Quando pensi di essere la sola a sentire certe cose

C’è, ancora, chi di domande di cui inondarti ne ha in abbondanza, ma a volte sono irriguardose o indiscrete. Giudicanti, morbose. Ti viene chiesto se allatti, come e quanto. Dove dorme tuo figlio e per quante ore consecutive, se prende il ciuccio, quanto pesa e se va bene di corpo.

Come se tutto dipendesse da te. Come se la maternità fosse un continuo e insuperabile test, in cui ogni risposta è quella sbagliata e ogni responsabilità, alla fine, è della madre.

E poi, soprattutto, c’è chi non fa che ripeterti quanto sia straordinario e illuminante diventare madre, quanto i figli portino gioia e pienezza alla vita di una donna.

E allora tu, che di certo ami tuo figlio con tutto il cuore, ma non sempre ti senti al settimo cielo; tu che a volte ti senti fragile e inadeguata e stanchissima per le notti senza sonno e i giorni senza tempo, finisci col credere di essere la sola a provare sentimenti così controversi. Mamma e sola. Sola come una mamma.

Il rimedio alla solitudine

Ma c’è un rimedio infallibile, per fortuna, alla solitudine delle mamme. Un rimedio semplice e a disposizione di tutte, che non costa niente e richiede solo un pizzico di coraggio e di autenticità. E il rimedio di solito sono altre mamme, a cominciare magari dalla tua. E poi sorelle, amiche, compagne di una vita o appena incontrate lungo il cammino.

Altre donne a cui basta parlare a cuore aperto per scoprire che, dietro la retorica della perfezione e della felicità immacolata, tutte attraversano momenti di sconforto, di esaurimento, di paura.

Che tutte, presto o tardi si sentono giudicate, limitate, non all’altezza del compito a cui sono chiamate. Che tutte, ogni tanto, si sentono sole. Ma la verità, come l’amore, di solito è più forte della solitudine. Anche di quella delle mamme.

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