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Qual è lo stile genitoriale di tendenza nel 2025? Conosciamo il cosiddetto Type C Parenting.
Il compito di un genitore, illustra la Mayo Clinic, è preparare i propri figli a essere adulti che siano in grado di prendersi cura di sé stessi e superare le difficoltà. Questa preparazione può avvenire in diversi modi, sia per scelte educative ben definite che per il proprio stile genitoriale. Ogni genitore, spiega questo studio, ha un approccio unico nell’interazione con i propri figli e la loro gestione. Esistono diverse tipologie di stili educativi, che nel singolo genitore possono non solo mescolarsi, ma anche alternarsi a seconda delle diverse situazioni.
In ambito non accademico (nel quale la distinzione sugli stili genitoriali è tra autoritario, autorevole e permissivo), si parla di Type A Parenting e Type B Parenting. I genitori di tipo A sono quelli iper-organizzati e con un approccio alla quotidianità basato sulla pianificazione e l’attenzione ai dettagli. Al contrario i genitori di tipo B sono quelli con un approccio più spontaneo, rilassato e flessibile che appaiono più disorganizzati.
Esiste poi la genitorialità di tipo C (Type A Parenting) che è una sorta di via di mezzo tra gli altri due stili.
I cosiddetti genitori di tipo C sono quelli che combinano caratteristiche dei genitori di tipo A e di quelli di tipo B. I tratti della genitorialità di tipo A sono quelli legati alla gestione di confini, routine e regole domestiche (come gli orari di andare a letto), mentre la genitorialità di tipo B si manifesta nell’accettazione della realtà quotidiana. Possiamo generalizzare e dire che il Type C Parenting è quello che sta tra una specie di organizzazione “militare” dove tutto segue una pianificazione rigorosa e quello di genitori che non fissano regole e lasciano che gli eventi si svolgano senza alcuna struttura o guida chiara, adattandosi in modo flessibile alle esigenze del momento.
Più realisticamente la genitorialità di tipo C è quella che fissa regole ma non si scompone se queste non vengono rispettare in maniera meticolosa. E, parallelamente, è uno stile genitoriale che fa delle regole un mezzo e non un fine e le applica solamente per gli elementi più importanti della vita dei figli e non in ogni aspetto.
Volendo definire più nel dettaglio come si esprime la genitorialità di tipo C, possiamo dire che è un approccio più realistico e meno ideologico (sì, c’è una visione molto ideologizzata della genitorialità portata avanti da molti genitori stessi).
Il Type C Parenting si caratterizza, quindi, nel definire routine contemplando allo stesso tempo, in un’ottica di flessibilità, che non venga rispettate in maniera sempre impeccabile. Vengono definite regole e confini chiari, ma con la consapevolezza che ogni giorno è una storia a sé con i bambini e gli stessi genitori che cambiano e possono, senza drammi, prevedere il mancato rispetto delle regole senza che questo significhi metterle in discussione.
L’approccio di tipo C è più basato sulla realtà quotidiana e consente di modificarlo tenendo conto degli eventi, dei cambiamenti dei figli e delle proprie mutevoli scelte e preferenze. La vita familiare non è quella delle pubblicità (e neanche quella dei reel sui social) e il Type C Parenting accetta questa imperfezione e la trasforma in un elemento educativo prezioso per il quale si dà priorità alla persona (il bambino) e non alla norma (la regola) in un contesto di empatia e comunicazione aperta.
I genitori millennial sono bombardati su tutti i fronti: da una parte le critiche (più o meno velate) dei loro genitori che (per scelta o per convenzione) hanno preso decisioni diverse e spesso opposte e dall’altra gli altri genitori di oggi che si sentono in dovere di spiegare ogni ambito della quotidianità familiare. Al netto delle buone intenzioni di tutti l’effetto finale è che il genitore millennial si ritrova con un pesante senso di inadeguatezza. L’idea di fondo è che tutto vada corretto e modificato e che, quindi, niente vada bene.
È comprensibile che in un panorama di questo tipo il Type C Parenting ottenga grande attenzione e apprezzamento. È uno stile che non rifiuta le regole ma non le trasforma in qualcosa di soffocante non tanto per i figli ma quanto per i genitori stessi.
La possibilità di ottenere un equilibrio esiste se si entra nell’ottica che l’equilibrio non è un’asettica via di mezzo o l’impossibile capacità di tenere insieme gli opposti. Si tratta molto più semplicemente di affrontare le difficoltà quotidiane senza l’ansia da prestazione che ogni scelta (e anche ogni errore) sia un trauma per i figli e qualcosa per cui negli anni ne pagheranno le conseguenze.
La genitorialità è un processo molto complesso e articolato nel quale svolgono un ruolo importantissimo anche l’individualità del genitore che è egli stesso una persona e un protagonista di questa avventura educativa e non solamente un tramite di principi educativi.
Questo tipo di approccio si rivela benefico, come detto, sia per i figli che per i genitori stessi. Genitori che magari continueranno a interrogarsi se quello che fanno è sano e utile, ma che non vivranno costantemente la frustrazione di essere i maggiori responsabili degli errori dei figli.
Essere genitori di tipo C va innanzitutto a ridurre l’ansia e la pressione su tutta la famiglia, creando un ambienta più sereno ed empatico, ma allo stesso tempo funzionale. Non si tratta di far crescere i propri figli nella disorganizzazione più totale o nell’indifferenza, ma di accettare che molte cose vanno avanti (anche se in maniera non lineare) anche senza il proprio controllo e contributo.
L’assenza di queste pressioni e un approccio meno asfissiante, prevengono il burnout genitoriale, creano relazioni familiari più forti (imparando a gestire i conflitti) e riducono il rischio che i bambini crescano con problemi comportamentali.
Come detto la genitorialità di tipo C è quella che meglio risponde alla realtà dei genitori di oggi travolti da dinamiche, pressioni e difficoltà di vario tipo. Questo approccio è indicato anche per quei genitori che, essendo cresciuti in un contesto familiare rigido, vogliono risparmiare ai propri figli quelle esperienze. Possiamo dire che il Type C Parenting è un approccio più sostenibile di pensare e vivere l’essere genitori.
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