Generazione Beta: i bambini nati dal 2025 sono i Gen B, ecco perché e le caratteristiche

I nati nel 2025 vedranno il 2100 (XXII secolo) e saranno interessati in prima persona dai cambiamenti introdotti dall'intelligenza artificiale. Una generazione unica da accompagnare con attenzione verso questi cambiamenti.

Da diversi anni ormai si sente spesso parlare di una specifica generazione: i Baby Boomer, la Generazione X, i Millennials, la Generazione Z, eccetera. Etichette nate inizialmente per esigenze di ricerca demografica e sociologica, ma che col tempo sono entrate nel linguaggio comune. Ma cosa significa davvero appartenere a una generazione?

L’Enciclopedia Treccani definisce la generazione come “l’insieme degli individui aventi pressappoco la stessa età”, ma oltre a raggruppare persone nate e cresciute nello stesso periodo storico (elemento demografico), l’interesse per le varie generazioni è legato al fatto che queste persone condividono esperienze, fasi della vita e avvenimenti storici significativi. Questi eventi (di natura sociale, culturale, politica e tecnologica) influenzano profondamente i valori, i comportamenti e le aspirazioni di chi li vive. Per questo, conoscere il contesto in cui una generazione si è formata è fondamentale per comprenderne scelte, visioni e stili di vita.

Negli ultimi anni, le generazioni più giovani sono state nominate seguendo l’alfabeto greco, a partire dalla Generazione Alpha (la prima nata interamente nel XXI secolo) fino alla più recente Generazione Beta. Oltre al normale cambiamento demografico è interessante approfondire alcuni degli aspetti chiave della Generazione Beta, che è iniziata quest’anno con i bambini nati nel 2025.

Cosa significa “Generazione Beta”: definizione e periodo

La Generazione Beta (Gen B) è la generazione che, seguendo alla cosiddetta Generazione Alpha, include i bambini nati dal 2025 al 2039. Mediamente, infatti, le generazioni coprono un periodo temporale di 15 anni. Una caratteristica delle generazioni recenti in quanto tradizionalmente una generazione era considerata un periodo di circa 20-25 anni, corrispondente al tempo medio tra la nascita dei genitori e quella dei figli.

In realtà, come dimostra anche l’elenco delle ultime generazioni proposta dall’istituto di ricerca McCrindle, nell’ultimo secolo e mezzo circa solo una generazione ha avuto una durata così alta, per tutte le altre c’è stata una grande diversità e solo le ultime si sono “standardizzate” sul valore di 14-15 anni.

  • Builders (prima del 1946) | Durata: variabile
  • Baby Boomers (1946–1964) | Durata: 18 anni
  • Generazione X (1965–1979) | Durata: 14 anni
  • Generazione Y (Millennials) (1980–1994) | Durata: 14 anni
  • Generazione Z (1995–2009) | Durata: 14 anni
  • Generazione Alpha (2010–2024) | Durata: 14 anni
  • Generazione Beta (2025–2039) | Durata: 14 anni

Tornando agli appartenenti alla Generazione Beta, questi saranno tendenzialmente figli dei genitori Millennials.

Perché sarà la generazione più digitale (e più osservata)

Diverse le particolarità dei nati della Generazione Beta. Innanzitutto, come riportato dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) raccogliendo l’intervento del Presidente Nazionale Associazione Pediatri Ospedalieri Italiani (ASPOI-CIMO) Domenico Minasi, questa sarà la:

prima che fin dall’infanzia dovrà confrontarsi con l’impatto pervasivo dell’intelligenza artificiale e sarà contornata da ecosistemi digitali capaci di supportare e influenzare non solo il percorso educativo-formativo ma anche le scelte personali e di orientamento nel mercato del lavoro.

Inoltre, aggiunge la BBC, questa sarà non solo la generazione che entro il 2035 costituirà il 16% della popolazione globale, ma anche che molti degli appartenenti a questa generazione vivranno per vedere il XXII secolo.

Educazione, tecnologia e sfide future

L’impatto della tecnologia e in modo particolare dell’intelligenza artificiale (di cui abbiamo iniziato a conoscerne solamente le prime conseguenze) sarà per la Generazione Beta particolarmente importante. E lo sarà anche e soprattutto perché per essa sarà una realtà familiare e non una vera e propria novità.

L’intelligenza artificiale (per come la conosciamo oggi) sarà non solo uno strumento, ma una realtà in grado di orientare i ragazzi della generazione Beta nel loro percorso di crescita (educativo-formativo), ma anche in quello personale e professionale. Sarà una generazione che presumibilmente vivrà mondi virtuali e nuove esperienze di interazione tra dimensione fisica e digitale realizzando (e superando) molti degli scenari fantascientifici che le precedenti generazioni hanno potuto solamente immaginare.

Un aspetto interessante che qui ci interessa sottolineare è legato alle dinamiche che interesseranno i bambini e la loro crescita. I bambini delle nuove generazioni, infatti, cresceranno circondati da assistenti digitali in grado di rispondere alle loro domande nel momento stesso in cui le formulano. L’ingresso dell’intelligenza artificiale anche nelle scuole renderà sempre più normale la collaborazione tra persone e tecnologie nei percorsi educativi. Saranno immersi in ambienti smart, in cui l’IA sarà parte integrante dell’apprendimento e della quotidianità, molto più di quanto sia mai accaduto in passato. Si affideranno a questi strumenti per esplorare il mondo e risolvere problemi.

Non sarà, ovviamente, tutto meraviglioso (l’intelligenza artificiale non è e non può essere la panacea di tutti i mali) e la Generazione Beta, come ogni altra generazione, avrà le sue tensioni, difficoltà e preoccupazioni. Questa immersione continua nel digitale, che oggi già lamentiamo, renderà gli appartenenti alla Generazione Beta anche anche i più osservati. C’è ancora incertezza su come l’iperconnessione e l’intelligenza artificiale influenzeranno lo sviluppo neurologico, emotivo e comportamentale dei più piccoli. Saranno bambini che nasceranno e cresceranno in un mondo in cui l’automazione e le connessioni digitali non saranno una novità, ma la norma.

Va anche considerato che la Generazione Beta si troverà ad affrontare alcune delle sfide più complesse della nostra epoca, che possiamo riassumere in: invecchiamento, immigrazione, impatto ambientale e innovazione. Quando diventeranno adulti, intorno al 2050, dovranno confrontarsi con un sistema sociale segnato da un profondo squilibrio demografico e, quindi, essere in grado di trovare nuove risposte alle migrazioni climatiche, difendere un pianeta messo a dura prova e gestire tecnologie che non saranno più semplici strumenti, ma parte integrante della loro identità.

Dovranno imparare a distinguere le informazioni affidabili nel rumore del sovraccarico informativo, proteggere il proprio benessere psicologico da una possibile dipendenza digitale e affrontare le disuguaglianze che ancora limitano l’accesso alla tecnologia e all’educazione. Saranno pochi, a causa del calo della natalità e di un contesto globale sempre più incerto. Ma saranno anche i primi a poter contare su tecnologie capaci di trasformare la realtà in tempo reale, in modo collaborativo e simbiotico. Una generazione che, più di ogni altra, rappresenterà il punto d’incontro tra le crisi del passato e le possibilità del futuro.

Genitorialità e nuovi modelli di crescita per i Beta

Date le tante, ed enormi, sfide e difficoltà sarà importante fin da subito aiutare i ragazzi della Generazione Beta a diventare adulti. E non con le tradizionali chiusure che ogni generazione precedente ha nei confronti di quella successiva, ma sviluppando competenze tali da guidare i giovani in un contesto dominato dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale.

In un contesto così tecnologico e potenzialmente astratto sarà estremamente importante anche valorizzare le relazioni umane (amicizie, affetti, ecc.) distinguendole da quelle virtuali. Sarà doveroso studiare e verificare gli impatti e le conseguenze di questo tipo di digitalizzazione sullo sviluppo, la crescita e la salute dei bambini di oggi e degli adulti di domani.

Un ultimo aspetto imprescindibile su cui i genitori Millennials dovranno lavorare è quello legato alla tutela e al rispetto. Le nuove generazioni cresceranno (anche e soprattutto per responsabilità dei loro genitori) in un contesto nel quale non esistono limiti e la sfera privata e individuale rischia di essere sacrificata in nome di altri valori. È necessario educare i ragazzi a saper discernere il bene dai rischi così da valorizzare e perseguire il primo e fuggire (o almeno limitare) il secondo.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Categorie

  • Storie