Si pensa spesso che il legame tra mamma e figlio nasca in modo quasi naturale, ma non è sempre così e non si deve avere alcuna paura di ammetterlo. Tra le donne che hanno vissuto questa situazione in prima persona c’è Anna Foglietta, che ha attraversato momenti difficili e inaspettati dopo la nascita del suo terzogenito, Giulio, nato nel 2014.

L’attrice, almeno in un primo momento, è arrivata addirittura a sviluppare una sorta di avversione nei confronti del bambino: “A volte tuo figlio diventa il tuo più grande nemico – sono state le parole dell’artista a Francesca Fagnani, ospite del programma Belve -. Con il mio terzo figlio ho avuto un momento di down psicologico e mi sono così arrabbiata con tutte quelle persone che dipingono la maternità come il periodo in cui dobbiamo essere sempre felici, sempre sorridenti, sempre pazienti… Non è così! Mi è capitato di percepire mio figlio come un fastidio”.

Anonimo

chiede:

Dover seguire un neonato, a maggior ragione quando si hanno anche altri due bambini, è certamente impegnativo e porta ad avere poco tempo libero, ma a volte questa situazione può sembrare pesante da gestire anche per le donne che all’apparenza possono sembrare forti: “Sentivo la necessità di avere un mio spazio e in quel momento lui rappresentava l’ostacolo al raggiungimento di quella esigenza – ha detto ancora Anna Foglietta -. Bisogna ammettere che è molto faticoso e che psicologicamente dovremmo essere un pochino più aiutate e soprattutto dovrebbe esserci permesso di fare questo tipo di considerazione senza per questo sentirci sbagliate o sentirci meno madri”.

L’intervista è stata l’occasione anche per rivelare quale sia il rapporto particolare che lei ha con la fede: la 43enne è atea, ma si è sposata in Chiesa e ha deciso di battezzare i suoi tre figli: “Mi sono sposata in Chiesa perché è lì che ci si sposa – ha detto ancora -. , ma non ho finto… Ovviamente sono molto superficiale dal punto di vista della fede, lo ammetto. Ma ho battezzato i miei figli”. 

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