Anonimo

chiede:

Buonasera, sono Angela, ho 29 anni e sono sposata da un anno e cinque
mesi, con L. una persona adorabile. Da cinque mesi ho perso la mia
mamma, una donna forte e un perno principale nella mia vita, la persona
che mi proteggeva e mi conosceva fino in fondo, ho vissuto una
tragedia, la sofferenza ha preso il sopravvento, io vivevo da sola con
lei, perchè nove anni prima avevo perso papà con il cancro al fegato,
ogni giorno che passava vedevo che la situazione peggiorava e io che
ero sempre stata indipendente e risolutiva, ho sofferto di tachicardia
mentre tornavo in macchina dopo averla accompagnata in ospedale e poi
sempre più limitazioni nella mia vita, fino a quando avevo paura anche
di andare a fare la spesa. Il matrimonio da affrontare, mia mamma che
si era paralizzata e io che non riuscivo più a lavorare e a gestire la
mia vita. Sono andata da una psicologa e dopo diversi cicli mi ha detto
che dovevo superare da sola. Così è stato, mi sono sposata e mia mamma
è stata felicissima, le sono stata vicino fino all’ultimo respiro
gridandole il gran bene. Oggi la rassegnazione così si dice e la
voglia di ritornare a vivere, da sei mesi sono tornata a lavorare,
riprendo di nuovo la metropolitana e la macchina, senza vedere dei
mostri e vorrei dire a tutti coloro che vivono delle situazioni
analoghe di non fermarsi mai e di andare dove si erano prefissi
perchè la volontà supera ogni ostacolo. Ma non è finita qui, la vita
ci mette sempre a dura prova e, forse, non bastano i muscoli di ferro, io
e mio marito il mese scorso siamo andati dal ginecologo per fare gli
esami per poi iniziare a provare ad avere un bambino, ci siamo detti
(dato che anche lui non ha i genitori), è il momento di andare avanti
e di avere una gioia nella nostra vita, il frutto del nostro amore che
ci ha stretto nella gioia e nel dolore, ed ecco che iniziamo a provare
per la prima settimana e mi faccio gli esami il complesso torch, per
il ginecologo non erano fondamentali, si fanno il primo mese di
gravidanza. Il citomegalovirus è presente e se sono incinta dovrò
abortire. Sono confusa, forse in cuor mio spero che mia mamma dall’alto
mi abbia protetta facendo in modo che non continuassi a provare,
facendo prima gli esami, spero che sia così, non riesco a pensare ad
un aborto, ma solo alla vita. La ringrazio per la sua attenzione e
spero che mi dia un consiglio in merito.

Carissima Angela, il racconto della tue vicende umane è segnato da molta sofferenza, certamente perdere i cari, è difficile per chiunque, a maggior ragione lo è per te che lì hai persi così presto.
La caparbietà dimostrata nell’affrontare queste difficoltà è notevole: sei riuscita a “rimboccarti le maniche” e trovare in te stessa delle risorse preziose.
Sei riuscita a sposarti in un momento difficile, sei stata vicina a tua madre e le hai manifestato il tuo amore.
Hai ripreso in mano la tua vita, tanto da pensare di divenire mamma. Lo hai fatto con responsabilità ed amore: tanto da fare tutti gli esami consigliati.
Comprendo il tuo dolore nel pensare di dover rinunciare a quel figlio sognato come riscatto di tante sofferenze patite.
Nel caso tu fossi incinta, sono sicuro che affronterai la situazione con la stessa forza che hai dimostrato già; ma non sarai sola a farlo, perché c’è tuo marito, come tu dici, una persona adorabilissima, su cui fare affidamento.
Ricordati che sono le risorse che tu dimostri di avere il tuo vero riscatto, se dovesse essere necessario ricorrere all’aborto terapeutico sappi che sei una giovane donna e hai tutto il tempo che vuoi per un nuovo tentativo, concediti del tempo per riflettere e maturare il tuo, o meglio il vostro, desiderio di genitorialità.
Un caro saluto.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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