Salve dottoressa, le espongo una mia problematica non indifferente. Da quando sono molto piccola ho sempre avuto il “terrore” della gravidanza, non del parto. Sarebbe un traguardo arrivare fin lì senza impazzire. Negli anni ho pensato che questa paura fosse legata alla mia mania di controllo, in questo caso del mio corpo. Il pensiero di avere un altro essere vivente che cresce in me mi rende agitatissima.
Nonostante questa forte paura sto cercando una gravidanza da quasi un anno con il mio compagno, ma non arriva nulla, e quando mi viene il ciclo non so se effettivamente sono poi così tanto triste. Nonostante la mia fobia della gravidanza, ho infatti il desiderio di avere un figlio, per cui ho messo la paura da parte nell’intento di pensarci quando fosse il momento.
Nel frattempo ho conosciuto una ragazza nella mia stessa condizione, e mi ha raccontato di aver abortito addirittura dopo 7 settimane in quanto non riusciva a sopportare tale condizione, definendo il feto un corpo estraneo a sé. Questa storia mi ha molto scossa, inoltre mi ha consigliato di affrontare il problema quanto prima esponendolo a qualche psicoterapeuta esperto nel campo.
Ho sempre pensato che parlandone avrei creato un problema “reale”, e che magari all’arrivo del positivo avrei reagito diversamente, ma se così non fosse? a questo punto ho paura che possa succedere anche a me la stessa cosa. Chiedo un parere esperto su cosa dovrei fare. Grazie per l’ascolto e la ringrazio anticipatamente.