Anonimo

chiede:

Gentile dottore/ssa,
sono mamma di una bambina di 16 mesi che da qualche mese ha iniziato a
manifestare una sorta di adorazione per il padre (che è sempre presente o
almeno quasi quanto me, a causa di un lavoro che glielo permette) e non
sono rare le occasioni in cui mi sento un’intrusa, una buona a nulla, una
che mai sarà capace di fare la mamma come si deve.
Partendo dal fatto che non ho mai avuto una particolare vocazione materna
e che tutto ciò che è definitivo mi ha sempre spaventato ( vedi un figlio
appunto) e considerato che sono una mamma a tempo pieno, non riesco a
spiegarmi il perchè di un simile comportamento.
Ma dove è finito il rapporto viscerale madre-figlia di cui tanto ho
sentito parlare? E dove il famoso detto “la mamma è sempre la mamma?”
Forse è valido per tutte, ma non per me?
E perchè quello che dovrebbe essere motivo di orgoglio e gioia, per me si
sta tramutando in frustrazione e malessere?
Grazie se vorrete rispondermi.

Carissima Rose, accolgo con comprensione ma anche con un sorriso la sua
frustrazione. Così piccoli e già così capaci di farci interrogare su noi
stessi e farci sentire un fallimento come genitori. Eppure non è così. Fra i
vari detti che ha sentito le manca quello che dice che le femmine hanno una
predilezione per i papà (al contrario dei maschi, tradizionalmente “mammoni”). Senza scomodare Freud e il complesso di Edipo, si può comunque
dire che effettivamente le bambine, sin dalla tenera età (quando cioè non
dipendono più così visceralmente dalla madre, cioè quando sono svezzate e
divengono capaci di muovesi autonomamente nel muoversi nell’ambiente),
iniziano a stabilire un rapporto privilegiato con il padre, una sorta di
“innamoramento” per la figura maschile di riferimento. Questo è tanto più
vero quanto più il padre può dedicare tempo, dolcezza e cure alla figlia.
Come nel caso di suo marito. Il rapporto “viscerale” madre-figlia di cui
parla verrà, già intorno ai tre anni, nel momento in cui sua figlia inizierà
a costruire la sua identità femminile: sarà allora il momento di imitare la
mamma in tante cose, dal mettersi le sue scarpe e le sue collane, al
chiederle di truccarsi come lei. Sua figlia svilupperà un rapporto
“viscerale” con entrambi, perché mi sembra che siate genitori attenti e
molto presenti nella sua vita, ma sarà un rapporto diverso con il padre e
con la madre, con modalità peculiari. Permettere a sua figlia di
“allontanarsi” psicologicamente da lei senza mostrarle il suo malessere e la
sua frustrazione (che dentro sentirà, e sarà naturale e sano che sia così,
ma che non è giusto riversare sulla bimba) permetterà alla bambina di
vederla come un porto sicuro che le permette di prendere il largo e
sperimentare anche altri affetti ma anche un porto pronto a riaccoglierla
con amore e calore nei momenti (e verranno, non dubiti) in cui la piccola
avrà voglia e bisogno delle coccole della mamma. Trasmetterle la sua
frustrazione e la sua amarezza rischierebbe altresì di allontanarla davvero.
Sua figlia non la sta mettendo in discussione, né le sta dando un brutto
voto come madre, sta semplicemente facendo ciò che è un bisogno primario di
un bambino: scoprire il mondo che esiste fuori dall’abbraccio materno e
testare la relazione con lei: che succede se mi allontano dalla mamma? Mi
riaccoglie o mi respinge? Raccolga la sfida e dia tempo a sua figlia e al
vostro rapporto. Non dubiti: la mamma è davvero sempre la mamma!

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

Fai la tua domanda Tutte le domande
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Specializzazione

  • Psicologo