Anonimo

chiede:

Gentili Dottori, sono una ragazza di 35 anni che da 3 e mezzo convive
felicemente con il proprio compagno di 37. Da circa 2 anni ho un forte
desiderio di maternità, ma il mio lui, nonostante 13 anni d’amore, mi dice
che non è pronto. So che sarebbe un buon padre, lo vedo da come si
comporta con i figli dei nostri amici. Il suo rifiuto è dato dalla paura
di perdere la libertà di vita sociale, la tranquillità familiare, di avere
dei bimbi che un giorno diventino arroganti, irrispettosi, o poco di
buono. Questa situazione per me è molto logorante perchè mi sento sempre
più ossessionata da questo desiderio. Durante i nostri rapporti spero che
capiti qualcosa di non calcolato ma, alla fine, le mestruazioni
puntualmente arrivano. Per sentire di meno la tristezza e l’ansia cerco di
evitare conoscenti e amiche con il pancione o con neonati, poi però mi
ritrovo a curiosare nei siti, come il vostro, dedicati ai bimbi e sogno.
Ho provato in tutti i modi a far capire al mio compagno la “necessità” di
diventare madre, ma lui dice che non può avere un bimbo solo quando lo
voglio io. Datemi un consiglio su come posso affrontare, con più serenità,
questo difficile periodo della mia vita. Vi ringrazio per avermi
ascoltata.

Cara Anna, purtroppo di soluzioni per una situazione del genere ce ne sono
poche. La paternità, come la maternità, è qualcosa di grande, che cambia
radicalmente e definitivamente se stessi e la propria vita, per sempre, e la
scelta non può essere fatta con leggerezza. Capisco la sua delusione, la sua
tristezza e frustrazione per il suo bisogno non appagato di diventare madre,
ma so anche che quando un compagno decide di avere un figlio per fare felice
la propria donna e non perché è pronto o perché sente la volontà di
diventare padre, le situazioni difficilmente finiscono “e vissero tutti
felici e contenti”. Sono scelte che non si possono imporre, altrimenti l’altra
persona ce le farà scontare tutta la vita, e la farà scontare a quel bambino
che in fondo non voleva. Questo non vuol dire che se lei rimanesse incinta,
il suo compagno non cambierebbe opinione e non diverrebbe un padre felice e
soddisfatto, vincendo tutte le sue paure e le sue remore. Spesso accade. Ma
se non accadesse?
Credo che una coppia che si avvicina ai 40 anni sia chiamata a confrontarsi
prima o poi seriamente sul tema dei figli, se uno dei due desidera averne e
l’altro no. Per capire se si tratta solo di paure facilmente fugabili, o se
ci siano invece profonde (e insanabili) divergenze nel concetto di coppia e
di progetto di vita. Se il suo compagno è convinto fino in fondo di non
desiderare la paternità, non credo che la soluzione sia né sperare in un
“incidente” che faccia arrivare “per sbaglio” un figlio (un bambino ha
diritto di arrivare in una coppia dove entrambi i genitori lo desiderano e
lo attendono con gioia e convinzione), né evitare di incontrare amiche col
pancione. La soluzione in altre parole non sta né nell’imporre un figlio ad
un uomo che non lo vuole, né far finta che un suo profondo bisogno di
maternità non esista. La soluzione è guardarsi negli occhi e decidere dove
la vostra coppia pensa di andare nei prossimi anni, che progetto di vita in
comune ha. Da soli, o con l’aiuto di un terapeuta di coppia, se ne sentite
il bisogno, che aiuti entrambi a far chiarezza dentro di voi stessi e nel
vostro rapporto.
Un caro saluto

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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