Anonimo

chiede:

Gent.ma Dott.ssa, sono alla 34° settimana di gravidanza e vivo una situazione estremamente
difficile. Purtroppo negli ultimi tre anni sono morti mio padre e mia nonna,
e mia madre è ora in fase terminale e vive a casa con me e mio marito.
Io, purtroppo, lavoro in una realtà aziendale estremamente competitiva e per
mantenere le posizioni raggiunte, non potrò stare a casa neppure il tempo
necessario. Come se non bastasse, a occuparsi di mia figlia ci penserà mia
suocera che mi detesta profondamente e vuole essere pagata per occuparsi
della nipote (600 euro al mese), ma non avendo alternative sono costretta a
piegarmi alle sue angherie. Mio marito, in tutto questo sembra non voler
vedere la realtà e mi colpevolizza dicendo che mi vorrebbe vedere
contenta… Contenta di cosa? Avrei bisogno di conoscere il parere di un
esperto, in quanto mi sento attaccata su tutti i fronti e so che quando
anche mia madre non ci sarà più (purtroppo è solo questione di pochi mesi)
crollerò definitivamente. Per ora sto malissimo, dormo poco e male e mi
sorprendo spesso a desiderare la morte.
Grazie

Cara Signora,
quello che posso dirle in qualità di esperta, non è molto, se non darle una
conferma di come il suo star male sia “giustificato” non solo da eventi
passati, ma anche da quanto le sta succedendo in questi mesi: la gravidanza
ed inoltre la malattia di sua mamma, sarebbero di per sé, già degli eventi
sufficienti a farla sentire sola e fragile, ma a ciò si aggiungono anche
altri elementi di stress, quale il dover riprendere il lavoro in tempi
brevi.
Sinceramente mi sembra troppo e comprendo che la sua psiche ed il suo corpo
reagisca sentendosi privo di energia e di pensieri positivi.
Non mi descrive poi il rapporto pre-esistente con suo marito, ma
sicuramente, questo stato di tensione va ad interferire nella vostra
relazione di coppia rendendo difficile la comunicazione… è un po’ un
circolo vizioso, in cui anche il suo sentirsi sempre più senza aiuti, non le
permettono, forse, di trovare un appoggio nel suo compagno o in altri, anche
quando potrebbero esserci delle possibilità.
Il mio consiglio è quello di ammettere, come fa in questa lettera, che
quanto le sta succedendo è troppo per poter essere gestito da lei sola: il
passo successivo è, quindi, darsi dei limiti e chiedere aiuto, valutando se
ci sono delle alternative, anche a livello pratico. È importante, in questo,
che si faccia aiutare anche da suo marito e che, nel caso in cui, non riesca
a sostenere il dolore per la malattia di sua mamma si faccia aiutare da un
esperto: il dolore sarà, comunque, ineludibile, purtroppo, ma non lasci che
una depressione prenda il comando della sua vita soprattutto nel momento in
cui, la nascita della sua bimba/o le richiederanno tanta energia ed amore.
Un abbraccio,

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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