Sergio

chiede:

Buonasera,
ho letto il vostro articolo relativo alle allergie alimentari.
Mio figlio oggi ha otto e mezzo e sin dalla nascita ha sofferto molto di coliche. La madre é riuscita a dargli il latte per poche settimane e quindi siamo passati all’Humana 1.
A causa dei concomitanti rigurgiti che ne rallentavano la crescita, il pediatra gli ha prescritto Humana Ar2.
Oggi, all’età di otto mesi, sospettiamo che possa essersi manifestata un’allergia al latte vaccino e il pediatra ci ha prescritto Humana HA2 verso il quale però io e mia moglie nutriamo forti riserve poiché leggiamo che contiene comunque proteine di latte vaccino e che non é alla fin fine il più indicato per chi soffre di dermatite atopica.
Il pediatra non vuole dargli il latte di soya o di riso ritenendolo troppo leggero, anche se il bambino é in fase di svezzamento e sta assumendo solo un biberon al giorno (quello della mattina). Nel frattempo abbiamo tolto al bambino il cucchiaino di parmigiano del pranzo.
Nel vostro articolo c’è scritto: “I migliori risultati di prevenzione, in bambini ad alto rischio atopico, sono stati ottenuti utilizzando formule a base di idrolisati estensivi di caseina o di sieroproteine associate ad uno svezzamento ritardato dopo il 5° mese“.
La mia domanda é: Quali sono gli alimenti che si basano su queste formule a base di idrolisati estensivi etc etc..
Sono veramente disperato, prego Iddio che la situazione si risolva al più presto e che il tutto derivi solo da una sorta di intolleranza al latte e che non sia nulla che il bimbo sarà condannato a portarsi dietro per tutta la vita.
Aspetto con estrema fiducia la vostra risposta in via privata!
Grazie.

Caro papà,
mi spiace doverLe rispondere di contattare il suo pediatra, magari chiedendo un appuntamento sul tema, in quanto il “fai da tè” spesso crea più problemi che soluzioni.
In medicina non esiste l’assoluto, per cui ogni persona va valutata per quello che è, e anche bambini allergici gravemente (con shock anafilattico) al latte riescono a mangiarlo dopo un periodo di tempo. Altri non lo tollerano per sempre, altri iniziano a non tollerarlo dopo una certa età.
Non mi fornisce i sintomi e il peso del bambino e se le manifestazioni sono “solo” di dermatite atopica non è detto che dipendano dal latte.
Consultate, d’intesa con il pediatra, un dermatologo pediatra e, soprattutto, ne riparli con il suo pediatra manifestando la sua (come scrive Lei) “disperazione” in quanto a volte il vissuto di malattia fa stare più male che non la malattia stessa e succede di vedere persone che vivono bene pur con una patologia grave e persone che soffrono molto, come mi sembra il Vs. caso (“Sono veramente disperato, prego Iddio che la situazione si risolva al più presto e che il tutto derivi solo da una sorta di intolleranza al latte e che non sia nulla che il bimbo sarà condannato a portarsi dietro per tutta la vita“) per una patologia (dermatite atopica?) che è fastidiosa, recidivante, seccante, stressante, ecc. ma che, se trattata adeguatamente anche da un punto di vista igienico e locale, non causa grossi problemi di salute.
Cordiali saluti

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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