Anonimo

chiede:

Sono una ragazza di 28 anni, incinta alla 30a sett. Io e lui ci
conosciamo da poco più di 2 anni ma conviviamo da un anno e mezzo tra vari
tira e molla. Il primo periodo di convivenza, ricordo solo le negatività,
i pianti notturni che mi facevo xchè lui se ne usciva x andare a ballare e
chissà cos’altro. Poi ci sono state le botte (se n’è pentito sinceramente,
gli ho creduto), il primo aborto che ho affrontato da sola, sia
all’entrata che all’uscita dell’ospedale mentre lui giocava alla Play. La
seconda interruzione di grav. l’ho fatta x mio volere, xchè l’avevo
lasciato e non volevo più saperne di lui. Poi, dopo due mesi di
lontananza, mi ha inviato un sms pieno d’amore… mi ha riconquistata, mi
mancava, anche se mi aveva fatto soffrire tanto, tantissimo. Abbiamo
parlato, e nelle sue parole c’erano tutti i presupposti x poter
ricominciare insieme. Diceva che non mi avrebbe più lasciata sola, voleva
farsi una famiglia con me, non ci sarebbero state le urla, gli insulti…
Sono rimasta incinta subitissimo, lo volevamo insieme. Invece mi ritrovo
al punto di partenza, il punto più nero e mi sento sola. A parlarne con la
mia famiglia non ci penso proprio, non lo possono vedere x come mi ha
trattata in passato (come dargli torto?). Odio fare la vittima, è un ruolo
che non m’appartiene, ma lui dice che io faccio la parte della vittima e
lui il cattivo. Se la prende con me xchè anche i suoi amici lo sgridano x
il suo modo di fare, di pensare da egoista. Mi vergogno a dirlo, ma ho
pensato qualche volta di farla finita, non ce la faccio più. Poi penso
alla mia bimba che nascerà a fine luglio, magari lei mi darà abbastanza
forza di cambiare, di rinforzare il mio carattere. Mi prometto sempre di
non piangere x lui e puntualmente mi ritrovo in lacrime di tristezza. Non
so cosa fare, non ci devo pensare…

Carissima,
Le rispondo proprio mentre la sua bimba sta nascendo o è appena nata. Al
momento non c’è altro da dire che questo: coraggio!
Un figlio può a volte dare quella forza che è difficile trovare altrove.
Quanto al suo compagno, se la scelta fatta si rivelerà sbagliata, le
consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo per capire sia le ragioni della
scelta compiuta, sia il modo per migliorare il rapporto.
Cari saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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