Il primo Natale da mamma può essere l’esperienza più dolce della tua vita oppure la cosa più simile all’inferno dantesco. Dipende prima di tutto dalla tua personale sensibilità, dall’attitudine ai festeggiamenti e da quanto la tua famiglia di origine abbia perso il senno dopo l’arrivo dell’amato nipote: se hai tendenze da Grinch, in ogni caso, difficilmente ti sentirai a tuo agio con un neonato che sarà al centro dell’attenzione dell’intero parentado.

Sì, perché il primo Natale con un pupo in casa scatena di solito il delirio di nonni, zii, prozii e cugini di ogni ordine e grado. Tutti si contendono il nuovo nato, tutti, comprensibilmente, vorrebbero passare con lui le festività di fine anno. Tenendolo in braccio, sbaciucchiandolo senza ritegno, scattandogli un miliardo di foto (rigorosamente col flash) e facendogli assaggiare, già che ci siamo, anche il cotechino e lo spumante abboccato.

Con buona pace del fatto che tuo figlio ha tre mesi, che a fine anno comincia il picco dell’influenza e che lo zampone non è esattamente la scelta più consigliabile per un eventuale anticipo dello svezzamento.

Il primo Natale tutti insieme? Ad alto rischio stress

famiglia a natale

La verità è che il primo Natale da mamma può essere molto faticoso. La stanchezza accumulata, l’umore ancora ballerino (amplificato magari dalla malinconia che le festività suscitano in molti), le poppate che non finiscono mai, la difficoltà a riconoscere il proprio corpo fresco di maternità.

Lo stress che comporta il fatto di uscire di casa con un bimbo appena nato, magari fino a sera tarda, magari col freddo e il traffico, magari con la prospettiva di passare ore e ore seduti a tavola. E poi la voglia sacrosanta della famiglia allargata di godersi il più possibile il piccolino, che se da un lato può diventare l’occasione per staccare un po’ la spina dalla gestione del neonato, espone una neomamma magari più vulnerabile alla dolorosa sensazione di essere in qualche modo “deprivata” del suo bambino, proprio in un momento “speciale” come quello della festa.

Chiedi buon senso ed empatia

coppia a natale

Ci vorrebbe, come sempre, un po’ di buon senso da parte di tutti. Nessuno dovrebbe imporre una location o degli orari che possono mettere in difficoltà il neonato e i suoi genitori, e tutti dovrebbero cercare di rispettare il piccino per quanto riguarda le sue esigenze, il sonno, i ritmi, la salute.

Comprendere la stanchezza dei genitori e l’eventuale fragilità della mamma. Solo che non sempre il buon senso prevale. Non sempre tutti riescono ad avere questa sensibilità, così il primo Natale da mamma rischia di diventare un’esperienza stressante e faticosa, per non dire un vero e proprio incubo.

Metti da parte gli obblighi, sii te stessa

mamma e figli a natale

Come fare per sopravvivere? Essere te stessa, prima di tutto. Non sentirti obbligata a fare cose che ti farebbero stare male, o creerebbero disagio a tuo figlio, solo perché “a Natale si fa così”.

I nonni, gli zii e gli altri parenti, capiranno se andate via prima dal Cenone della Vigilia, o se chiederete, per una volta, di anticipare l’orario del pranzo di Natale. Non sentirti a disagio nel pretendere che nessuno fumi vicino a tuo figlio, o nel chiedere di lavarsi le mani prima di prenderlo in braccio.

Non assumerti, per nessuna ragione al mondo, il compito di preparare da mangiare per l’intero parentame. Piuttosto proponi di andare tutti al ristorante, o semmai datti malata. Detto questo, cerca di essere flessibile, almeno un pochino. Si tratta di un paio di giorni al massimo, dopodiché tutto – gli orari, i luoghi, le abitudini – torneranno alla consuetudine. Non è grave se per una volta non fai il bagnetto al bambino, non è grave se per una volta si addormenta più tardi del solito.

E se proprio non te la senti, pensa a un piano B

Per sopravvivere al primo Natale da mamma, anche se sei una specie di Scrooge, ricorda che presto le feste di fine d’anno diventeranno un momento magico e divertente da condividere con tuo figlio. Grazie a lui, ritroverai il sogno, l’attesa, l’emozione di quando eri bambina, e la sua gioia finirà inesorabilmente col contagiarti: te lo dice una che da anni fa davvero invidia al Grinch. E se proprio non dovesse andare così, si può sempre provare a risparmiare tutto l’anno per una fuga natalizia dall’altra parte del mondo!

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