Come posso avere mestruazioni green e non inquinare ogni mese?

"Mi sono resa conto all'improvviso che, assieme a diverse centinaia di ovuli, mi ero lasciata alle spalle una quantità non indifferente di assorbenti, tamponi e relativi involucri, destinati a finire in discarica o dentro il forno di un inceneritore. Mi è venuto istintivo, allora, provare a cercare qualche alternativa".

Circa dieci anni fa ho realizzato che avevo le mestruazioni da quasi vent’anni, e che ci avrei avuto a che fare, presumibilmente, per un altro paio di decenni (le mie ovaie si sono date da fare molto presto, sì). Mi sono resa conto all’improvviso che, assieme a diverse centinaia di ovuli, mi ero lasciata alle spalle una quantità non indifferente di assorbenti, tamponi e relativi involucri, destinati a finire in discarica o dentro il forno di un inceneritore.

Mi è venuto istintivo, allora, provare a cercare qualche alternativa per vivere le mie mestruazioni in modo più green, e magari risparmiando anche qualcosa, visto che i prodotti per il ciclo sono abbastanza costosi (anche a causa delle tasse che vi si applicano, ma questo è un altro post).

Ecco, dunque, tutte le alternative agli assorbenti convenzionali che ho trovato per delle mestruazioni più sostenibili.

1. Assorbenti ecologici (e spugne)

L’opzione più semplice per inquinare meno durante le mestruazioni consiste nel sostituire gli assorbenti tradizionali con prodotti più green, biodegradabili o compostabili e realizzati con meno sostanze chimiche inquinanti.

Il mercato propone, in questo senso, assorbenti esterni e tamponi plastic free, in cotone organico e senza l’uso di sbiancanti a base di cloro o altre sostanze potenzialmente inquinanti o aggressive per la pelle.

L’uso di questi prodotti è del tutto simile a quello degli assorbenti igienici tradizionali, ma il loro impatto sull’ambiente è ridotto. Il costo, in compenso, è di solito più alto, quindi temo che questa non sia anche una soluzione per riuscire a risparmiare. Spesso gli assorbenti “bio” risultano anche più tollerabili per le donne e le ragazze che trovano problematici o irritanti quelli tradizionali.

Personalmente, mi sono trovata molto bene con gli assorbenti in cotone organico durante entrambi i miei puerperi, quando ho dovuto indossare l’assorbente per settimane e non riuscivo a sopportare il contatto prolungato con materiali plastici.

Un’altra opzione, di origine completamente naturale, è la cosiddetta spugnetta mestruale, che consiste in un piccolo tampone di spugna di mare da utilizzare al posto del classico assorbente interno. Ne esistono di monouso oppure lavabili, che possono essere riutilizzate fino a sei mesi. E, a differenza di tutti gli altri prodotti per le mestruazioni, possono essere “indossate” anche durante i rapporti sessuali. I costi sono abbastanza ragionevoli, ma l’utilizzo è controverso per le donne che hanno scelto uno stile di vita vegano, perché i Poriferi (le spugne di mare, appunto) sono classificati come animali.

2. Slip assorbenti

Un prodotto piuttosto innovativo (tanto che, personalmente, non ho ancora avuto occasione di provarlo), che promette di essere il non plus ultra della praticità, sono gli slip assorbenti: biancheria intima con al loro interno uno strato in grado di assorbire il sangue mestruale e di sostituire quindi l’assorbente.

In pratica, si utilizzano da sole e si cambiano ogni 3 o 4 ore, a seconda dell’intensità del flusso. Oltre a essere confortevoli come una qualsiasi mutandina, gli slip assorbenti sono lavabili e riutilizzabili, ma sono indicati soprattutto per i giorni di flusso più leggero. Direi che potrebbero essere una soluzione pratica per le ragazzine molto giovani, che sono alle prese con le prime mestruazioni e non utilizzano prodotti interni.

3. Assorbenti e tamponi di stoffa

Gli assorbenti lavabili sono forse la soluzione più tradizionale alle perdite di sangue mestruale, e restano tuttora l’unico sistema a disposizione delle donne in larga parte del pianeta. Sul mercato (soprattutto online) si trovano ormai assorbenti e tamponi realizzati con le più moderne tecnologie e nei materiali più disparati, naturali o sintetici: cotone organico, fibre di bambù, micropile, canapa, etc.

Ne esistono davvero tanti modelli – con e senza ali, con o senza strato di PUL impermeabile, con tasche per aggiungere eventuali inserti – in grado di andare incontro a ogni possibile grado di assorbenza, dai proteggislip agli assorbenti per le lochiazioni post partum.

Possono essere lavati assieme al resto della biancheria, meglio se in acqua non troppo calda. Negli anni, io ne ho usato diversi marchi e modelli, e mi sento di consigliarli, anche per il loro ottimo rapporto qualità – prezzo, a patto di essere disposte a fare qualche compromesso in termini di spessore e “vestibilità”.

4. Coppetta mestruale

Last but not least, non posso non citare quello che negli ultimi anni è divenuto forse il dispositivo più popolare tra le ragazze e le donne che vogliono ridurre l’impatto delle mestruazioni: la coppetta mestruale. Si tratta, in sintesi, di una piccola coppa di materiale inerte (silicone, gomma naturale o lattice, per lo più) che va inserito all’interno della vagina, più in basso rispetto ai tamponi.

Una volta messa dove deve stare, la coppetta raccoglie il sangue mestruale e può quindi essere svuotata periodicamente, risciacquata e inserita di nuovo. Lo stesso dispositivo può essere riutilizzato anche per molti anni, garantendo quindi non solo una riduzione dei rifiuti ma anche un risparmio non indifferente, visto che una coppetta mestruale costa dai 12 ai 30 euro.

Per la mia esperienza – uso la coppetta mestruale, in abbinamento agli assorbenti lavabili, da quasi un decennio – occorre un minimo di pratica per capire come utilizzarla al meglio e quale modello scegliere (più o meno rigida, più o meno lunga, piatta come un diaframma etc), ma una volta che ci si prende la mano diventa davvero di una grande comodità.

La coppetta, infatti, non si sente per nulla una volta “indossata”, non è in alcun modo visibile all’esterno (neanche quando si è nude!) e ha una capacità superiore rispetto ai tamponi, quindi può essere tenuta più a lungo (mai comunque oltre le 10 ore). Il suo uso però può essere controindicato o banalmente difficile per le ragazze molto giovani o per chi soffre di endometriosi, e non è possibile durante il puerperio.

Questi, in sintesi, le soluzioni green per le nostre mestruazioni. Tutto il resto è free bleeding!

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