Tra gli aspetti da considerare del periodo successivo a un aborto vi è anche quello legato al ritorno delle mestruazioni. L’arrivo delle mestruazioni rappresenta una sorta di “ritorno alla normalità” dopo un evento particolare e delicato – sia esso subito che cercato – com’è l’interruzione della gravidanza. Inoltre indica il ritorno dell’organismo alle sue fisiologiche attività e la possibilità di approcciarsi consapevolmente all’eventuale ricerca di una nuova gravidanza (o all’evitarla). È quindi importante, anche per non spaventarsi, capire dopo quanto tempo si ripresentano le mestruazioni dopo l’aborto e quali sono gli elementi che lo condizionano.

È doveroso precisare che, sia subito dopo un aborto spontaneo che un’interruzione volontaria di gravidanza (IVG), si possono sperimentare delle perdite ematiche. Queste, come precisa il Manuale MSD, sono generalmente di rosso vivo o rosso scuro, possono essere accompagnate da coaguli di sangue e da crampi addominali simili a quelli delle mestruazioni. Queste però non sono delle mestruazioni, ma la conseguenza dell’aborto e per il ritorno al normale ciclo mestruale bisogna ancora attendere.

Le tempistiche, ovviamente, non sono uguali per tutti e molto dipende dal tipo di aborto (spontaneo o medico) e dalla regolarità (o irregolarità) del ciclo mestruale prima dell’interruzione di gravidanza. Anche l’eventuale assunzione di contraccettivi ormonali può modificare le mestruazioni ed è un fattore di cui tenere conto per comprendere se ci sono problemi da sottoporre a un controllo medico.

Mestruazioni dopo aborto spontaneo: quando si ripresentano?

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Fonte: iStock

Solitamente, nel giro di 4-8 settimane compaiono le prime mestruazioni dopo un aborto spontaneo. Molto dipende anche da quando si verifica l’evento abortivo. Se avviene entro le prime 6-7 settimane di gestazione le prime mestruazioni si ripresenteranno prima, dopo 4-6 settimane, se l’aborto si manifesta successivamente possono volerci tra le 7 e le 8 settimane perché torni il primo flusso mestruale. Primo flusso mestruale che, tendenzialmente, è più pesante, doloroso e lungo.

Le mestruazioni dopo IVG o aborto farmacologico

Esistono due tecniche per procedere con un’interruzione volontaria di gravidanza: il metodo farmacologico e quello chirurgico. L’aborto farmacologico è quello che si esegue, come indicato dalla Società Italiana Scienze Mediche (SISMED), tramite la somministrazione di due farmaci: il mifepristone (la RU486) e il misoprostolo. L’aborto chirurgico, invece, prevede l’isterosuzione, l’intervento con il quale viene aspirata la cavità uterina.

Nel caso dell’aborto farmacologico l’assunzione dei farmaci è distanziata nel corso del tempo e in entrambi i casi si può sperimentare sanguinamento. Il mifepristone, infatti, rompe il rivestimento dell’utero, mentre il misoprostolo aiuta a svuotare l’utero del suo contenuto e nelle ore immediatamente successive si può sperimentare un’emorragia. Anche nel caso di un aborto chirurgico si può avere un sanguinamento, generalmente più leggero rispetto a quello del flusso mestruale.

Tendenzialmente in entrambe le forme di aborto medico il sanguinamento dovrebbe persistere per 1 o 2 settimane e poi attenuarsi fino a sparire del tutto. Mediamente nell’arco di 4-6 settimane torna il primo ciclo mestruale. Alcuni degli ormoni tipici della gravidanza, infatti, possono rimanere nell’organismo determinando questo ritardo nelle mestruazioni.

Bisogna anche considerare come solitamente le prime mestruazioni sono più brevi a seguito di un aborto chirurgico e più lunghe e pesanti dopo un aborto farmacologico. In linea generale i primi periodi mestruali possono essere irregolari (sia nelle tempistiche che nelle caratteristiche) in quanto l’organismo necessita di tempo per ritornare alla normalità.

Le anomalie delle mestruazioni dopo un aborto

Di per sé a seguito di un aborto le mestruazioni non sono immediatamente regolari. Oltre a quanto già riportato, uno studio pubblicato su PubMed ha indagato i disturbi del ciclo mestruale dopo un aborto medico evidenziando come un quarto (26,6%) delle donne oggetto della ricerca che hanno avuto un aborto chirurgico sono andate incontro a cambiamenti significativi del loro ciclo mestruale, mentre ciò è avvenuto nel 42,5% nelle donne con aborto farmacologico.

La stessa percentuale di donne (26,5% e 26,6%) ha sperimentato un aumento del flusso mestruale e vi è una leggera differenza in quelle che hanno registrato un aumento nella durata (29,5% delle donne con aborto chirurgico e 23,4% delle donne con aborto farmacologico). La dismenorrea, il dolore uterino tipico delle mestruazioni, è risultato più grave con un aumento dell’incidenza tra il 20% e il 50% dei casi.

L’aborto, quindi, modifica sia il timing del ritorno delle mestruazioni che le loro caratteristiche, ed è uno degli elementi da considerare per avere la consapevolezza necessaria per affrontare al meglio questo evento.

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