Torniamo a parlare di aborto. Questa volta non in ottica di diritti e tutele legali, ma da una prospettiva particolare: quella degli uomini. Anche per loro, sebbene le ricerche e gli studi in materia siano ancora marginali e poco diffusi, l’evento dell’aborto (spontaneo o come scelta della donna) rappresenta una situazione delicata e potenzialmente pericolosa.

Scopriamo quindi come un uomo possa affrontare un aborto e quali conseguenze una situazione di questo tipo possa provocare sulla sua serenità e stabilità.

L’aborto visto dalla parte dell’uomo

Quando si parla di aborto è sempre doveroso distinguere tra aborto spontaneo e interruzione volontaria di gravidanza. La differenza non è ovviamente meramente terminologica, ma comporta una profonda diversità di scelte, responsabilità e conseguenze.

Se l’aborto spontaneo accade e il più delle volte per ragioni inspiegabili o comunque non per effetto diretto di una decisione, l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG), come dice il nome stesso, rappresenta l’effetto di un atto volontario e deliberato di chi la compie. In questo ambito “chi la compie” non è da intendersi come un colpevole, non essendoci obiettivo di esprimere giudizi di merito sulle scelte, ma l’intenzione di analizzare un fenomeno e le sue conseguenze.

Un uomo, quindi, può ritrovarsi a ricevere la notizia di un aborto oppure essere coinvolto, farsi promotore o subire la decisione dell’IVG. Da un punto di vista prettamente legale l’uomo non ha alcun titolo per decidere in materia di interruzione volontaria di gravidanza e la scelta finale è e resta della donna. L’uomo può spingere la donna ad abortire o chiederle di non farlo, così come non essere coinvolto nella decisione e ritrovarsi con il fatto compiuto. Questo ventaglio di soluzioni può determinare diverse conseguenze sulla psicologia maschile.

Molti degli uomini che subiscono la decisione (o per non esserne coinvolti o perché contrari alla volontà della donna di interrompere la gravidanza) vivono una sorta di genitorialità perduta che può manifestarsi in ansia da persecuzione, depressione, sintomi psicosomatici e un senso di impotenza per non essere stato consultato. Per coloro che partecipano attivamente alla decisione capita anche di sperimentare, magari dopo un iniziale senso di sollievo, senso di colpa, rabbia, dolore e vergogna per quanto compiuto o non aver evitato.

Capita spesso che una decisione di questo tipo, specialmente se non condivisa, provochi la rottura della relazione. Non tutti gli uomini sperimentano situazioni di questo tipo e spesso gli effetti sembrano manifestarsi più sul lungo periodo che nell’immediato. È inoltre difficile quantificare le conseguenze di un aborto, in quanto si riesce a valutare solamente quelle identificabili dal punto di vista clinico, che rappresentano quindi la conseguenza di una scelta di coloro che chiedono aiuto riconoscendo di non avere un problema e ignorando tutti gli altri.

Bisogna poi considerare anche gli effetti che gli aborti provocano sulle relazioni che continuano dopo questa decisione. Alcune ricerche evidenziano un rischio di violenze fisiche o sessuali da parte dell’uomo nelle successive gravidanze.

Sembrerebbe possibile che le reazioni emotive degli uomini di fronte a un aborto siano le medesime delle donne, ma con la differenza (spesso di origine culturale) di vivere una difficoltà comunicativa tale da non esprimere le proprie emozioni. Per questo motivo non è raro che gli uomini che vengano a conoscenza della decisione di abortire del proprio partner hanno la tendenza a rassegnarsi senza provare a incidere per provare a cambiare la volontà di interrompere la gravidanza.

3 consigli per affrontare un aborto

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Fonte iStock

Come visto un uomo di fronte all’evento dell’aborto può reagire in diversi modi sperimentando varie condizioni emotive psicologie. Dall’ansia alla rabbia passando per il senso di impotenza, la bassa autostima, la vergogna, l’autocondanna, il senso di responsabilità, la confusione, il disprezzo di sé e il dolore per la paternità perduta.

Questo mix di sentimenti può avere conseguenze sul comportamento degli uomini: dai disturbi del sonno all’impotenza passando per la dipendenza, l’aggressività, l’abuso di alcol o di droghe, isolamento e deficit dell’attenzione.

Cosa fare, dunque, in questi casi? Ci sono almeno 3 consigli da seguire. Scopriamo quali sono.

1. Il tempo di gestire l’evento

Qualsiasi esperienza critica, dolorosa o responsabile di una crisi richiede tempo per essere elaborata e superata. Anche l’aborto spontaneo o l’interruzione volontaria di gravidanza, qualunque ruolo si abbia avuto in quella decisione, necessita di essere compreso e contestualizzato.

L’obiettivo non è eliminare il ricordo, cancellare il senso di colpa o ripristinare uno stato precedente, ma impedire che quella scelta causi conseguenze negative sull’uomo e ritrovi le modalità per, seppur cambiato da un evento di questo tipo, condurre la propria vita. Può sembrare una frase fatta ma la comprensione di dover attendere e darsi del tempo è fondamentale per avere una prospettiva sul percorso da intraprendere.

2. Il sostegno psicologico

Il ricorso a un sostegno psicologico è indispensabile per avere un aiuto valido e qualificato. Non si tratta di essere malati da curare, ma di dover affrontare un insieme di condizioni, sentimenti, pensieri, paure e conseguenze che da soli risultano essere esagerate e insostenibili. Anche se a volte è il passo più difficile da compiere, chiedere aiuto è il più grande atto di forza che si possa fare, per il bene di sé stessi, della propria vita, del proprio partner e di tutti coloro che fanno parte della propria cerchia di affetti.

3. L’importanza della condivisione

Se l’aiuto professionale di uno psicologo è indispensabile è utilissimo anche trovare persone fidate (il partner o un amico) con le quali condividere il disagio e le conseguenze dell’aborto. Il più delle volte quello che emerge anche dagli studi è il ritrovarsi spiazzati e spaesati di fronte a un evento e a una scelta di questo tipo. Al di là delle responsabilità e della condivisione della scelta, l’evento dell’aborto provoca delle conseguenze che non bisogna soffocare, tacere, reprimere o ignorare, ma dar loro modo di emergere in modo da liberarsi del peso riuscendo a focalizzarle e a imparare ad affrontarle e gestirle.

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