
Molti hanno sentito parlare del metodo Montessori per i bambini in età scolare, ma in realtà ci sono molte attività pensate anche per i neonati.
Mai come quest'anno sentiamo il bisogno di riconnetterci con la natura: come possiamo, allora, vivere le vacanze con i figli in modo più rispettoso dell'ambiente, di noi stessi e anche del loro futuro? Spunti e idee per delle vacanze più green e più "leggere"
Ecco dunque alcuni spunti per vivere le vacanze con i figli (o senza!) con maggiore riguardo per l’ambiente e per la natura.
Questa è la raccomandazione più importante che dovrei fare in primis a me stessa, inguaribile amante delle destinazioni lontane ed “esotiche”, nell’accezione più ampia che si possa dare a questa parola (io, per esempio, da qualche anno sono attratta in modo irresistibile dal grande nord, che per me che sono partenopea rappresenta, per l’appunto, il non plus ultra dell’esotismo!).
Fare le vacanze in luoghi non troppo lontani riduce in modo significativo l’impatto ambientale degli spostamenti e permette, di solito, di valutare opzioni di trasporto meno inquinanti, come il treno o il traghetto. Detto questo, viaggiare (anche) lontano da casa resta il mio più grave “peccato green”, quindi comprendo perfettamente gli irriducibili delle vacanze in aereo.
Avere più tempo da trascorrere assieme ai nostri figli permette forse ai nostri genitori di esercitare con più serenità e maggiori risorse la funzione educativa che ci appartiene.
Molti hanno sentito parlare del metodo Montessori per i bambini in età scolare, ma in realtà ci sono molte attività pensate anche per i neonati.
Approfittiamone, allora, per ribadire ai nostri figli l’importanza di alcune regole basilari in tema di rispetto dell’ambiente: dall’attenzione agli ecosistemi all’importanza della raccolta differenziata, dagli accorgimenti per non sprecare all’amore per gli animali. L’educazione ambientale impartita sul campo, e con l’esempio diretto, è di gran lunga la più efficace!
Le super accessoriate navi da crociera e i colossali villaggi all inclusive possono essere allettanti, specie per chi viaggia con bambini piccoli affamati di compagnia e divertimento, ma spesso celano risvolti sociali e ambientali non troppo positivi.
Dall’impatto paesaggistico allo spreco di cibo e acqua, dall’eccessivo consumo energetico alla produzione di rifiuti, passando per lo scarso ritorno economico per la popolazione locale, è difficile che una struttura ricettiva di grandi dimensioni possa rivelarsi un’opzione sostenibile. Meglio, se possibile, puntare su pensioni, ostelli o piccole strutture a conduzione familiare, che spesso offrono anche l’opportunità di entrare in contatto con la gente e costumi del luogo.
Uno dei paradossi dell’industria contemporanea del turismo per le famiglie è che spesso propone forme di intrattenimento molto strutturate e tecnologiche, identiche a quelle cui sottoponiamo bambini e ragazzi per tutto l’anno. Mi è capitato, in sostanza, di viaggiare per centinaia di chilometri con i miei figli, per poi osservarli fare le stesse attività che avrebbero potuto tranquillamente fare a casa.
Una vacanza, invece, rappresenta un’opportunità preziosa per ristabilire un minimo di contatto e familiarità con gli elementi naturali, riscoprendo tutti i benefici della vita all’aria aperta, libera da schemi rigidi, orari, ruoli stereotipati. Dai boschi alle fattorie, dalle grotte alle spiagge assolate, dai laghi ai prati di campagna, la natura regala alle famiglie con bambini (e non solo a loro, ovviamente) infinite e impagabili occasioni di svago, di crescita e di benessere.
Un’altra buona idea per ridurre l’impatto dei propri viaggi consiste nell’approfittare dei limiti di capienza del bagagliaio dell’auto o delle norme imposte dalle compagnie aeree per fare delle vacanze con i figli (e non solo) un’esperienza all’insegna dell’essenzialità e della leggerezza.
Un’occasione per ricordare a noi stessi che si può vivere bene anche senza dover necessariamente utilizzare (e possedere) 10 paia di sandali o una borsa abbinata a ogni outfit!
Inutile girarci intorno: siamo tutti, grandi e piccini, più o meno dipendenti dai dispositivi elettronici, dai social e dalla connessione. Quale occasione migliore delle vacanze per disintossicarci dall’eccesso di tecnologia (pur senza demonizzarla, ci mancherebbe)?
Quest’anno, a prescindere dalla destinazione che avremo scelto, proviamo davvero a staccare gli occhi dal cellulare e puntarli in alto, verso lo scintillante firmamento delle notti estive, oppure fissarli nello sguardo delle persone che amiamo. Sarà quella, forse, la vera “vacanza”. E non solo per i nostri figli.
Articolo originale pubblicato il 9 luglio 2020
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