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Viaggiare con bambini non vaccinati comporta per i genitori molte domande a dubbi circa la possibilità di contagio Covid-19. Le risposte alle domande sui rischi più comuni.
Come si legge dal report stilato dal Governo in merito alla pandemia da Covid-19, in Italia, così come nei Paesi dell’UE, ad oggi non sono stati ancora autorizzati dalle autorità competenti vaccini anti Covid-19 che possono essere somministrati in età pediatrica. Il vaccino attualmente autorizzato dall’ Ema e dal Governo Italiano (Pfizer) può essere somministrato nelle persone di età superiore ai 12 anni.
Questo, in vista delle vacanze estive e dei viaggi, fa sorgere nei genitori molte domande e dubbi circa i possibili contagi e i conseguenti rischi a cui i bambini sono esposti. Considerato che i bambini in età pediatrica non hanno ancora la possibilità di essere vaccinati contro il Covid, come può gestire il genitore la vacanza estiva? Quali sono i rischi? Cerchiamo di capire come fare attraverso le 6 domande e risposte date dagli specialisti.
A livello globale i dati riferiti ai contagi da Covid-19 sono nuovamente in aumento, con maggiore propensione verso i paesi con una popolazione non vaccinata. In Italia, secondo lo studio “Medicina di genere e Covid-19” – riferito alla situazione 2020 e redatto dai referenti del tavolo IRCCS Medicina di Genere – Covid-19 coordinato dal Ministero della Salute – si evidenzia che solo circa l’1% dei casi positivi tra i bambini ha compiuto 18 anni.
La maggior parte dei nuovi casi a livello mondiale oggi è dovuta alla variante Delta altamente infettiva di SARS-Cov-2. Come sottolineato dalla rivista scientifica Theconversation:
Molti bambini sono tra quelli che non sono stati vaccinati: circa un quarto dei bambini di età compresa tra 12 e 15 anni è stato vaccinato. Dato l’aumento dei casi e l’impossibilità di vaccinare i bambini piccoli, molti genitori sono preoccupati per la sicurezza dei viaggi quest’estate.
Il rischio di trasmissione Covid-19 associato ai viaggi è in gran parte determinato da come si viaggerà, dalle mete scelte per le vacanze, le attività che si faranno in vacanze e che situazione si troverà una volta arrivati. Valutando queste variabili, i genitori possono prendere decisioni informate sui loro piani di viaggio. Ed è per questo motivo che risulta essere importante informarsi quando si viaggia insieme a bambini non ancora vaccinati.
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La prima domanda che i genitori si pongono quando si pensa alle vacanze e ai viaggi con i bambini non vaccinati è riferita al rischio. In questo senso si dovrebbero considerare due tipi di rischio:
I bambini sviluppano complicanze da Covid-19 in maniera molto più lieve rispetto agli adulti con una percentuale di decessi infinitamente minore. Ma questo non significa che i bambini non possono morire di Covid-19.
Infatti, dalle ultime statistiche rilevate, il Covid-19 ha causato quasi 500 decessi in bambini di età pari o inferiore a 17 anni negli Stati Uniti e alcuni di questi bimbi presentano sintomi post infezione anche per lunghi periodi di tempo.
Nell’ultimo anno, il Covid-19 è stata una delle più comuni cause di morte per malattie infettive nei bambini. Ma il dato ancora più allarmante è il tasso di trasmissione da bambino ad adulto di SARS-CoV-2. In prospettiva, si stima che il tasso di trasmissione da adulto a bambino è di circa la metà del tasso di trasmissione da bambino ad adulto. Quindi, anche quando il rischio è basso per i bambini, la trasmissione ad altri bambini e adulti non vaccinati è ancora molto preoccupante.
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Viaggiare su strada comporta inevitabilmente l’incontrare più persone, questo è palese, il che aumenta automaticamente la possibilità di essere esposti a qualcuno affetto da Covid-19.
Mentre, per ciò che riguarda i viaggi aerei, le famiglie devono considerare il numero di persone a cui sono esposte negli aeroporti, oltre che in aereo. Negli aeroporti, i viaggiatori sono esposti al chiuso a molte persone, potenzialmente provenienti da diverse parti del paese e del mondo. Ma il rischio è ridotto dall’obbligo di indossare sempre maschere al chiuso negli aeroporti.
Tuttavia, bisogna sottolineare che sebbene le epidemie siano state associate ai viaggi aerei, fortunatamente quelle realmente segnalate sono state rare.
Nello scegliere, dunque, se sia più sicuro la macchina o l’aereo, in generale, è probabilmente meglio optare per la strada limitando in tal caso le soste negli spazi pubblici e diminuire il tempo delle pause pranzo.
Quando si parte per un viaggio lontano, un fattore di rischio elevato da considerare è il tasso di casi di Covid-19, inclusa l’incidenza della variante delta in quella stessa comunità. Ovviamente, quando i tassi di Covid-19 aumentano in un dato luogo di villeggiatura, quella destinazione diventa meno sicura e, in generale, sarebbe meglio sceglierne un’altra.
Un modo funzionale per valutare il rischio di una particolare destinazione è quello di confrontare i recenti tassi di Covid-19 e di vaccinazione nella destinazione prescelta con i tassi nella tua comunità utilizzando il sito web del CDC per i Paesi della comunità europea.
Quando si è in viaggio si entra in contatto con una moltitudine di estranei, amici e conoscenti che non si incontrerebbero normalmente in casa. Queste interazioni vengono chiamate dagli epidemiologi con il termine “miscelazione”, e portano un possibile aumento per le persone di essere esposte a SARS-CoV-2, in modo particolare per i bambini non ancora vaccinati.
Il rischio aggiuntivo che deriva dalla mescolanza di molte persone dipende soprattutto da:
La regola in assoluto più importante da osservare e da mettere in pratica è sicuramente quella di trascorrere più tempo possibile all’aperto.
Come ormai è noto, negli spazi chiusi, il virus può rimanere sospeso nell’aria per un po’ di tempo, aumentando così la potenziale esposizione.
Tuttavia, la preoccupazione principale all’aperto è la vicinanza alle altre persone per lunghi periodi. Rimanere seduti vicino a terze persone non vaccinate per diverse ore all’aperto, per esempio durante un festival musicale o uno spettacolo per bambini, potrebbe comportare dei rischi. Per i bambini che giocano insieme, un’attività come la lotta o il wrestling sarà meno protetta rispetto al giocare a calcio o lanciare un frisbee.
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Non esistono misure assolute per ridurre il rischio di trasmissione di Covid-19. Ogni genitore dovrà valutare i rischi e prendere le proprie decisioni. Viaggiare porterà inevitabilmente all’esposizione di bambini non vaccinati così come per gli adulti. Ma il rischio, in questo caso, sarà determinato dall’entità dell’esposizione.
Al di là delle conosciute forme di contenimento da Covid-19 come l’uso delle mascherine negli spazi chiusi e in prossimità di altre persone, il rispetto del distanziamento sociale e l’igiene delle mani, è importante ricordare che la vaccinazione è solo uno degli strumenti che possono essere utilizzati per ridurre il rischio.
Il Ministero della Salute, come sottolineato dagli ultimi aggiornamenti sulla situazione Covid-19 in Europa risalenti al 20 Luglio 2021, spiega:
Dall’ultima valutazione del rischio dell’ECDC pubblicata il 10 giugno e considerata la futura predominanza prevista della variante Delta, il rischio è aumentato per i paesi europei in tutte le situazioni epidemiologiche. Senza l’applicazione costante delle misure di protezione ed un’ulteriore rapida implementazione della vaccinazione completa, si potrebbero verificare forti aumenti di nuove infezioni, ricoveri e decessi.
La vaccinazione completa continua a costituire una protezione valida contro la variante Delta.
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