
Rientro all'asilo dopo le Feste: come riprendere una serena routine
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Conciliare l'impegno di crescere dei bambini piccoli con il rispetto della natura non è impossibile: ecco qualche consiglio per una vita più green.
Coniugare le esigenze dei bambini piccoli con l’attenzione alla natura e alla sostenibilità ambientale: un’impresa non sempre facile, visto che il mondo della maternità e dell’infanzia è diventato spesso sinonimo di consumismo, acquisti compulsivi e mentalità “usa e getta”.
Avere dei bambini, però, può d’altro canto rappresentare una spinta fortissima per adottare uno stile di vita più green, dal momento che nessun genitore vorrebbe mai lasciare ai propri figli un mondo deturpato o invivibile. Ecco allora, senza eccessi o isterismi, come provare a vivere in modo più sostenibile con dei bambini piccoli.
Vale in realtà per ogni aspetto del processo educativo, ma di certo è una questione centrale in materia di sostenibilità: se il nostro stile di vita quotidiano procede spontaneamente nella direzione del rispetto della natura e dell’ambiente, i nostri figli assorbiranno in automatico le istanze ambientaliste. Se siamo i primi a sprecare acqua ed elettricità, a gestire male la raccolta differenziata, a salire in auto anche per percorrere una distanza irrisoria, difficilmente i nostri richiami a una vita più green potranno attecchire.
La vita di un genitore, specie se i figli sono piccoli, è molto faticosa. Se poi alla gestione della famiglia si aggiunge il lavoro fuori casa, il quotidiano può diventare una sfida davvero impegnativa. Lo spirito green non deve, allora, complicarci ulteriormente l’esistenza, perché il rischio di finire frustrati e mandare all’aria ogni impegno ambientalista è concreto.
Se cucinare tutto in casa diventa troppo stressante, per esempio, si può intervenire sulla scelta dei prodotti pronti che finiscono in dispensa, acquistando biologico e a chilometro zero, oppure preferendo marchi attenti alla sostenibilità dei loro ingredienti e imballaggi. In questo periodo, per esempio, io non riesco a trovare il tempo per preparare i legumi: ho ripiegato allora per quelli già cotti, ma scelgo quelli bio e riciclo scrupolosamente gli imballaggi.
Se la gestione dei pannolini lavabili è un impegno troppo gravoso, si può adottare un regime “fifty-fifty”, alternando i pannolini usa e getta con quelli di stoffa, oppure investendo un po’ di soldi in più per comprare prodotti biodegradabili o a basso impatto ambientale. L’importante è avere sempre chiaro l’obiettivo, e porsi delle domande di fronte alle scelte di ogni giorno.
Uno dei rischi più grandi, quando si diventa genitori, è di cadere nell’eccesso consumistico. Volendo comprensibilmente dare il meglio ai nostri figli, finiamo col riempirli di cose che in realtà non sono poi così necessarie. Oltre che dispendioso (e diseducativo), si tratta di un approccio molto poco “green”, che si porta dietro un grande spreco di risorse e una produzione colossale di rifiuti.
Il mio consiglio, quindi, è di puntare a una maggiore essenzialità, per voi ma anche per i vostri figli: abbigliamento e corredino minimal, una beauty routine più semplice, una dispensa più essenziale e, soprattutto, meno acquisti inutili di giocattoli, gadget e regali che finiscono col gratificarci al massimo per mezza giornata. A beneficiarne non sarà solo il bilancio familiare, ma anche la natura.
Come si può impegnarsi ogni giorno per difendere qualcosa che non si conosce e non si vive? Perché la natura non resti un concetto vuoto e astratto, è indispensabile che i nostri figli ne facciano esperienza, possibilmente anche nel quotidiano, perfino in città. Andare a piedi, frequentare i parchi urbani, coltivare un piccolo orto in balcone o portare da mangiare a una colonia di gatti sono tutte esperienze molto semplici ma preziose nella “formazione ambientalista” di un bambino.
Un altro consiglio che in effetti potrebbe essere applicato a tanti aspetti dell’educazione di un figlio. Specie per quanto riguarda la consapevolezza dei problemi ambientali e del nostro ruolo personale, documentarsi con libri, riviste di settore e documentari televisivi è una condizione necessaria, e che costituisce un esempio impagabile per dei bambini piccoli.
Articolo originale pubblicato il 8 febbraio 2019
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