Sport in gravidanza: si può fare sempre? O è meglio parlare di attività fisica? Le cose importanti da sapere

In gravidanza lo sport è consentito, ma è meglio parlare di attività fisica, leggera e specifica per il periodo, accompagnata da alimentazione sana su consiglio del ginecologo sono ottimi per mantenere la propria salute e quella del feto.

Tenersi in forma con l’attività fisica in gravidanza è una buona idea per le future mamme per prendersi cura del proprio corpo. A patto che sia un’attività fisica specifica (come lo yoga, il pilates, l’attività in acqua), concordata con il ginecologo e supportata da un’alimentazione sana e corretta.

Mantenere il giusto peso forma e una linea salutare in gravidanza, infatti, è importante in un periodo così delicato per la donna. E anche per il suo bambino, ovviamente, che si sta formando e che necessita di attenzione, di un giusto apporto di nutrienti e di serenità. Il mantenimento di un corretto peso forma deve essere uno degli obiettivi delle gestanti per riuscire (nei casi in cui è possibile) ad avere un parto sereno e senza problematiche portate dal troppo peso accumulato durante la gravidanza.

Molte future mamme manifestano il dubbio se si possa o meno di praticare attività fisica durante i 9 mesi di gestazione. La risposta dipende dallo stato psicofisico della donna e dal tipo di attività fisica scelto: in linea di massima è possibile praticare attività fisica durante la gravidanza, se il proprio medico non la sconsiglia per alcune problematiche che possono insorgere nella gestante.

Si può fare attività fisica in gravidanza?

La pratica di un’attività fisica durante i 9 mesi di gravidanza dipende da tre fattori:

  1. Condizione psicofisica della madre;
  2. Condizioni del feto e della gravidanza;
  3. Tipo di attività fisica che si intende praticare.

È naturale che, in caso di gravidanze a rischio, minacce d’aborto o condizioni psicofisiche materne non ottimali, l’attività fisica è controindicata. Così come sono pressoché sempre vietati gli sport pericolosi, quelli di salto o sport che richiedano un intenso sforzo e dispendio energetico. Vietati, inoltre, sport ad alto rischio di traumi o cadute oppure sport che comportino sollecitazioni inconsuete a carico dell’utero.

Nel caso in cui lo specialista non rilevi minacce o motivi ostativi all’attività fisica durante la gestazione, via libera al movimento! Sempre a patto che lo specialista sia informato e sia concordato il tipo di sport, la frequenza ed eventuali variazioni della dieta materna.

Attività fisica in gravidanza: i motivi per cui è raccomandata

La gravidanza non è una malattia, anzi, e l’attività fisica è, quindi, raccomandata.

La gravidanza è un momento magico per la donna, da vivere in perfetta armonia psicofisica in cui il benessere del corpo conta quanto quello psicologico. L’attività fisica è, quindi, raccomandata per una donna incinta sana e senza complicanze nella gestazione.

I benefici di praticare un’attività fisica soft durante i 9 mesi sono ormai chiari:

  1. migliora l’umore della donna stimolando il rilascio di endorfine, gli “ormoni del buonumore”;
  2. favorisce la circolazione sanguigna migliorando anche la circolazione periferica e l’accumulo di liquidi, che provocano il classico gonfiore alle gambe;
  3. aiuta a mantenere il peso forma bruciando le calorie di qualche “dolce concessione”;
  4. sostiene il tono muscolare, soprattutto dei muscoli dorsali e paravertebrali su cui si scarica il peso del pancione, migliorando il baricentro e la postura;
  5. riduce il rischio di diabete gestazionale (più frequente nelle donne in sovrappeso);
  6. allena il fisico allo stress del parto.

Attività fisica in gravidanza nel primo trimestre

I primi tre mesi di gravidanza sono estremamente delicati. Avviene, infatti, la nidazione nell’utero dell’ovulo fecondato e il feto inizia la sua prima fase di vita. Esiste una “regola aurea”, quindi, relativa allo sport in gravidanza nel primo trimestre: se si praticava sport prima della gravidanza, si può continuare a praticarlo anche nel I trimestre, ma in forma più leggera.

Se non si praticava sport prima della gravidanza, allora è sconsigliabile iniziare proprio con l’inizio gravidanza, meglio attendere il secondo trimestre.

È una questione di sforzo fisico (tra cui la frequenza del battito cardiaco) e di mutamento delle abitudini. Il sistema psicofisico della donna incinta muta velocemente per adeguarsi e adattarsi alla gravidanza in atto. L’assetto ormonale si modifica, la frequenza cardiaca aumenta, l’ossigenazione richiesta è maggiore, l’utero inizia ad espandersi. Sono variazioni talvolta impercettibili per la donna, ma di essenziale importanza per il feto.

È consigliabile, quindi, cercare di non introdurre nel sistema grandi variazioni esterne, se non quelle piccole migliorie che permettono alla donna di “funzionare meglio”. Un’alimentazione più attenta e una maggiore attenzione al sonno possono essere di gran lunga più salutari che non la prima iscrizione in palestra.

Attività fisica in gravidanza nel secondo trimestre

Il periodo tra il quarto e il sesto mese di gravidanza è, per la donna, un momento splendido. Le nausee e le repentine variazioni ormonali di inizio gravidanza sono quasi passate, così come la paura dei primi mesi. È un momento di maggiore stabilità emotiva, sebbene il corpo invece stia subendo mutamenti che diventano adesso più evidenti.

Il pancino inizia a crescere fuoriuscendo dal bacino, inizia a diventare chiaramente visibile e a modificare il baricentro. Cresce, anche, il volume di sangue in circolo e il consumo di ossigeno che deve supportare, adesso, una doppia richiesta. Le resistenze venose, intanto, cedono per facilitare l’afflusso sanguigno verso la placenta e si abbassa leggermente la pressione venosa.

Il diaframma si alza lentamente con la crescita del pancione, andando a comprime parzialmente lo stomaco della mamma.

Da questo periodo è possibile iniziare a praticare un’attività fisica specifica che aiuti il corpo della gestante a iniziare a supportare il peso in crescita. Ogni donna è giusto che scelga l’attività fisica che più si rifà ai suoi gusti e alle sue abitudini pre-gravidanza, ricordandosi sempre che l’attività fisica deve essere specifica per il periodo che si sta vivendo e che deve essere seguita da un professionista che aiuti la donna a effettuare i movimenti richiesti correttamente.

Infatti è sconsigliato effettuare attività fisica ed esercizi specifici senza essere seguite nell’allenamento. L’unica attività fisica sempre consigliata è la camminata veloce, che ossigena corpo e mente della futura mamma!

Attività fisica in gravidanza nel terzo trimestre

Negli ultimi tre mesi di gravidanza si manifestano le più evidenti modifiche al corpo della futura madre. Il pancione cresce, adesso, molto velocemente modificando sensibilmente il baricentro (e quindi l’equilibrio) della donna. L’accrescimento dell’utero potrebbe ridurre la motilità gastrica e intestinale, rallentando la digestione e causando stipsi o reflusso gastroesofageo.

L’utero così grande sollecita fortemente la zona perineale. Può, inoltre, schiacciare la vescica provocando episodi di incontinenza.

Il diaframma si alza tanto da poter provocare, talvolta, alcuni episodi di dispnea, anche nota come “fame d’aria”. È un adattamento fisiologico del corpo della donna atto a ridurre il livello di anidride carbonica nel sangue e a prepararsi per la respirazione durante il parto.

L’attività fisica in questo trimestre continua a essere consigliata, sempre con le medesime attenzone. Ricordatevi che ogni donna e ogni corpo sono a sé stanti, questo vuol dire che ci sono delle gestanti che praticano attività fisica fino al momento del parto e altre che necessitano di fermarsi perché il corpo richiede questo.

L’unico consiglio che è giusto dare in questo periodo è “Ascolta il tuo corpo e segui quello che ti chiede di fare e non fare!”

Attività fisica in gravidanza e corretta alimentazione

L’alimentazione in gravidanza e il relativo fabbisogno calorico sono un argomento molto dibattuto. Sicuramente il detto che “una donna incinta debba mangiare per due” è ormai superato e scientificamente considerato erroneo.

L’aumento del fabbisogno calorico di una donna in gravidanza si considera corretto quando preveda circa 300 kCal in più rispetto alla normale dieta. L’aumento di peso corretto in gravidanza dovrebbe essere di 9-12 kg al termine dei 9 mesi. Occorre prestare attenzione al giusto apporto di vitamine, sali minerali e proteine, evitando cibi grassi o carboidrati ad alto indice glicemico.

Nel caso di attività fisica in gravidanza, quindi di una donna che nonostante la gravidanza continua a mantenere inalterate le sue abitudini sportive, è bene chiedere consiglio al ginecologo e allo specialista dietista in modo da elaborare una dieta idonea alla donna, al suo stile di vita e allo stato gravidico.

Per le gestanti che effettuano allenamenti di attività fisica specifica, la dieta può mantenersi invariata.

Come sempre, è fortemente sconsigliato il “fai da te”, ancor più per una donna incinta.

Quando evitare l’attività fisica in gravidanza

Ci sono alcune condizioni patologiche della mamma o del feto che suggeriscono di evitare l’attività fisica in gravidanza. Queste sono segnalate dallo specialista e richiedono un’attenzione maggiore che prevede, talvolta, una variazione temporanea delle condizioni di vita della donna.

In caso di minaccia d’aborto, pregressa poliabortività sine causa, placenta previa e ipercontrattilità uterina, lo sport è controindicato. Così come nel caso di ritardo nella crescita fetale o distacco di placenta, cerchiaggio o insufficienza cervicale. Sport sconsigliato anche in gravidanze gemellari, preeclampsia (gestosi), ipertensione arteriosa, grave anemia.

In queste condizioni patologiche, è preferibile il riposo e una maggiore attenzione clinica.

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