Si potrebbe quasi scrivere una sorta di vocabolario della gravidanza utile a definire i diversi termini con i quali confrontarsi nel corso delle settimane di gestazione. Tra questi è utile porre l’attenzione sulle espressioni puerpera e puerperio, spesso utilizzate in maniera impropria e che invece, non solo dal punto di vista etimologico, necessitano diverse precisazioni.

Puerpera e puerperio: cosa significano?

Propriamente con il termine puerperio si indica il periodo di tempo immediatamente successivo al parto e, di conseguenze, puerpera è la donna che ha appena partorito. L’attenzione verso questa fase riguarda un periodo importante tanto quanto la gravidanza e il parto. Il puerperio, quindi, non è solo un mero indicatore cronologico, ma l’espressione che fa riferimento a una condizione cui prestare grande importanza.

Spesso si pensa che con il parto si concluda il periodo della gravidanza e che non vi siano aspetti cui prestare attenzione. Sebbene spesso il puerperio sia realmente una fase priva di complicazioni, tanto per il bambino quanto per la donna, è comunque un periodo nel quale avvengono diversi cambiamenti. Alcuni di questi riguardano il ripristino della condizione precedente l’inizio della gravidanza della fisiologia materna, alte nella definizione di una nuove routine.

Quanto dura il puerperio?

Comunemente il puerperio è il periodo di tempo della durata di sei settimane a partire dal parto. Il puerperio si conclude indicativamente con il capoparto, ovvero con il ritorno del primo flusso mestruale, anche se questo può essere condizionato da diversi fattori (non ultimo l’allattamento al seno).

I cambiamenti durante il puerperio

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Fonte: iStock

Se i cambiamenti causati dalla gravidanza possono apparire sconvolgenti, lo sono ancor di più quelli legati al periodo del puerperio. Alcuni di questi cambiamenti sono transitori, ma per quanto tendano a scomparire non è escluso che possano lasciare delle conseguenze, sia dal punto di vista fisico che sociale, psicologico e di identità personale.

Per questo motivo la puerpera e il puerperio non vanno sottovalutati né trattati – come invece spesso accade – solamente in relazione al bambino, spostando l’interesse dalla donna al neonato.

Come detto il puerperio è una fase delicata in cui l’organismo femminile deve smaltire lo stress cui è stato sottoposto per nove mesi e tutto quello subito durante il travaglio e il parto (sia esso naturale che cesareo).

Questa fase di recupero non è esente da rischi e complicanze, tanto che il 50% dei casi di mortalità materna avvengono proprio durante il puerperio. Tra le principali complicanze troviamo:

I fenomeni che avvengono durante il puerperio vengono classificati, secondo le linee guida, secondo tre stati: Emergenza, Urgenza e Non urgenza, in base alla loro gravità e necessita di controllo, valutazione e intervento.

7 cose che succedono a una puerpera

L’insieme di cambiamenti che andiamo ora ad approfondire variano, ovviamente, da puerpera a puerpera e non devono essere motivo di paura, ma di consapevolezza. Una presa di coscienza di un cambiamento profondo legato alla maternità e che troppo spesso viene analizzato e valutato solamente in un’ottica romantica e irreale.

Diventare genitori, sia madri che padri, è un insieme di condizioni spesso faticose e complicate che non escludono la gioia di accogliere un bambino. Le due cose possono andare di pari passo ed è importante non farsi condizionare da una narrazione spesso fuorviante di una realtà molto più articolata di quello che appare.

1. Dolori e cambiamenti fisici

Oltre alle complicazioni più gravi che possono compromettere, parzialmente, totalmente o definitivamente, lo stato di salute della donna, ci sono tutta una serie di condizioni con le quali convivere per questo periodo di tempo. Si va dalle perdite di sangue (lochiazioni) più o meno abbondanti ai dolori e fastidi perineali, passando per il mal di testa, la fatica, la costipazione, il mal di schiena, le emorroidi, l’incontinenza fecale e la ritenzione urinaria.

Non va trascurato anche tutto il fenomeno legato alle modificazioni del seno e dell’addome che non sono un mero orpello estetico ma una componente dell’identità femminile (come lo sarebbero per quella maschile) che possono essere difficili da smaltire e in alcuni casi accettare.

2. Spossatezza, stanchezza e depressione

Lo stato di spossatezza fisica e mentale è causato dal crollo dopo il parto degli estrogeni e del progesterone, tanto che spesso molte donne lamentano l’insorgenza di uno stato malinconico (detto baby blues) che può evolvere in una vera e propria depressione post-partum. In questo senso incidono pesantemente anche gli aspetti sociali per i quali la donna inizia a essere un surrogato del bambino e la maternità è vista esclusivamente nell’ottica dell’interesse (legittimo) del neonato ma come se questa possa giustificare il sacrificio dell’attenzione verso la salute psicofisica della donna.

3. Traumi ostetrici

A incidere sul puerperio sono anche gli eventuali traumi ostetrici subiti durante il travaglio e il parto. Troppo spesso si sottovaluta la gravità di questi episodi, ma sono eventi che possono ledere la dignità della donna e provocare spiacevoli conseguenze dal punto di vista non solo fisico, ma anche psicologico. Conseguenze difficili da accettare e con le quali non sempre è facile convivere e che possono essere anche legate al timore di intraprendere una successiva gravidanza.

4. Cambiamenti psicologici ed emotivi

Senza dimenticare tutta la sfera psicologica, sociale ed emotiva legata ai cambiamenti del proprio ruolo, della propria idea di sé, delle pressioni e delle aspettative cui ci si sente responsabili e della ridefinizione del rapporto con il partner. In questo campo possono subentrare anche l’ansia e la tensione nella ripresa dei rapporti sessuali con la possibilità di provare dolore durante la penetrazione (dispareunia), con tutto quello che l’assenza di intimità può significare all’interno di una relazione.

5. Cambiamenti del sonno

Le prime settimane dopo il parto sono anche quelle nelle quali si inizia a dormire poco e male (sia per il bambino che per l’insieme dei cambiamenti che si stanno vivendo) con tutte le conseguenze sulla propria serenità e stabilità che tutto questo inevitabilmente comporta.

6. Domande e paure

Il periodo del puerperio, proprio per le sue caratteristiche, è determinato da un insieme di domande e paure cui spesso travolgono le donne. Domande relative alla propria identità e capacità di essere madri e riuscire a rispondere a tutte le novità, ma anche le paure legate alla salute e alla crescita del bambino, al ritorno al lavoro e alla capacità di reggere un peso che, per quanto consapevoli, spesso è diverso da come lo si è immaginato.

7. La routine quotidiana

Di certo nel puerperio c’è l’incertezza data da tutto il complesso di cambiamenti che si stanno vivendo e dalle novità che quotidianamente si susseguono anche in relazione alle caratteristiche del bambino. In questo periodo la puerpera fatica a definire una nuova normalità: tra gli stati di sonnolenza diurna, la stanchezza e le costanti attenzioni da dedicare al neonato, le prime settimane di vita dopo il parto sono un vero e proprio campo minato. Qui insorgono inevitabilmente anche tutto lo stress legato all’inizio dell’allattamento al seno con tutti i fastidi e i dolori a esso associati.

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