Non è raro che i neonati e i lattanti soffrano di reflusso, anzi: generalmente questa problematica, che si verifica con vere e proprie eruttazioni di latte dopo ogni pasto o quasi, si presenta con maggior frequenza verso i due mesi e rimane così fino al 6° mese, per poi iniziare a regredire, in concomitanza con l’inizio dello svezzamento e la conseguente assunzione di cibi solidi in associazione al latte.

Il reflusso si risolve definitivamente entro l’anno di età nell’85% dei casi, nel 95% entro i 18 mesi e, in generale, il reflusso gastroesofageo, ossia, il reflusso che causa complicanze, è poco comune.

Per ovviare al problema esiste il cuscino antireflusso per neonato, un accessorio dedicato alla prima infanzia che genera interesse e provoca un forte dibattito per il suo impiego. Come è risaputo, infatti, il cuscino in generale viene sconsigliato per i neonati, per scongiurare il rischio di SIDS.

In effetti, le linee guida del Ministero della Salute affermano chiaramente di “evitare l’uso del cuscino“, così come la FDA (la US Food and Drug Administration) ne sconsiglia l’uso affermando che “vanno evitati cuscini o altri dispositivi che bloccano il corpo del neonato (dispositivi anti SIDS, ovvero per evitare la morte in culla)”.

In linea di massima è bene iniziare a utilizzare il cuscino dopo i 2 anni e, allo stesso tempo, la culla o il lettino devono essere senza giocattoli, senza paracolpi e con il lenzuolino o copertina tirato fin su alla vita del bebè.

Nonostante queste indicazioni in commercio si possono trovare cuscini per il neonato, compreso quello antireflusso perché, lo ricordiamo, l’uso è sconsigliato, ma non vietato.

Cuscino antireflusso per neonati: a cosa serve?

Il cuscino antireflusso, benché non ci siano studi scientifici che ne dimostrino l’efficacia, dovrebbe evitare che il reflusso del lattante possa risalire lungo l’esofago e trasformarsi in rigurgito.

Il reflusso, nei primi mesi di vita, può risultare pericoloso in fase di sonno, arrivando, in alcuni casi, anche a generare delle patologie concorrenti come tosse, faringotonsillite e, in rari casi, polmonite.

Il cuscino si presenta come un piccolo rialzo, solitamente a cuneo, che serve a tenere alta la testa del bimbo in modo graduale. L’inclinazione è leggera e l’interno del cuscino è sempre antisoffoco.

Il cuscino antireflusso per neonati: pro e contro

Come detto, l’indicazione generale è di evitare i cuscini quando il bambino è molto piccolo. Ma allora perché i genitori dovrebbero acquistare un cuscino antireflusso?
Usato per prevenire e limitare alcuni fastidi che possono insorgere nei primi mesi di vita del neonato, il cuscino antireflusso dovrebbe essere impiegato in caso dei seguenti problemi (sempre previo consulto del pediatra):

  • reflusso di latte;
  • rigurgito;
  • congestioni nasali;
  • coliche.

Tra i “contro” relativi al suo utilizzo abbiamo:

  • un aumento del rischio di SIDS e di soffocamento, visto che il lattante non è ancora in grado di spostare in piena autonomia la sua testa fintanto che i muscoli di collo e schiena non si sono sufficientemente rafforzati.
  • l’elevata probabilità che il piccolo sviluppi la brachicefalia, un’alterazione cranica posturale in cui la parte posteriore della testa si appiattisce: il cuscino avvolge eccessivamente la testa, impedendo al bimbo di muoverla e costringendolo, quindi, a mantenere la stessa posizione supina per troppo tempo.

Consigli per l’uso del cuscino antireflusso

Qualora si decidesse di acquistare un cuscino antireflusso è estremamente importante seguire alcuni consigli di utilizzo:

  • il cuscino va messo sotto il lenzuolo, quindi tra il materasso e il coprimaterasso;
  • esistono diverse tipologie di cuscino, ognuno pensato appositamente per essere usato in culla, nel lettino o in carrozzina. Generalmente le forme sono 2: classica o laterale;
  • la parte superiore del cuscino deve essere diritta se usata per lettino e carrozzina grande, arrotondata per culla o carrozzina piccola;
  • la larghezza del cuscino varia a seconda se si utilizza per la culla (30 cm), lettino (60 cm) e carrozzina (50 cm);
  • un cuscino classico antireflusso ha vari gradi di inclinazione: 10°, 15°, 30° e 45°, lo scopo è quello di far mantenere al bambino una maggiore altezza della testa rispetto alle spalle;
  • all’occorrenza lavare in lavatrice o a mano la fodera del cuscino separatamente dal resto della biancheria per una profonda e corretta igiene.

I migliori cuscini antireflusso in vendita

Ecco una piccola selezione dei migliori cuscini antireflusso in vendita su Amazon.

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  • Libera le vie respiratorie e favorisce la respirazione, anche in caso di tosse e muco
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