
"Ho abbastanza latte?", "Sta mangiando a sufficienza?": sono alcune delle (normali) domande che ogni mamma si fa nei primi giorni di vita del bambi...
Tutto quello che bisogna sapere sul latte antireflusso, liquido o in polvere, perché può rivelarsi davvero utile in caso di rigurgito del neonato o di fastidi e dolori persistenti.
Non si tratta di una medicina, bensì di un tipo speciale di latte, che si presenta più denso rispetto a quello classico, artificiale o materno che sia. Scopriamone i benefici e quali sono i migliori in commercio.
"Ho abbastanza latte?", "Sta mangiando a sufficienza?": sono alcune delle (normali) domande che ogni mamma si fa nei primi giorni di vita del bambi...
Il latte AR (antireflusso) si contraddistingue da quello classico, materno o artificiale, perché è formulato per migliorare la digestione. Come ci riesce? Contiene al suo interno degli elementi specifici, che favoriscono l’assimilazione da parte del neonato, tra cui farina di semi di carruba, amido di riso o mais e sali minerali.
Inoltre, appare subito più viscoso e denso, meno acquoso, perché ispessito da determinati ingredienti. In questo modo il piccolo non soffrirà del reflusso, quindi della risalita del latte attraverso l’esofago. È proprio questa azione che provoca fastidio e bruciore nel lattante, fino a manifestarsi attraverso il rigurgito.
Tuttavia, ci sono bimbi che soffrono di reflusso gastro-esofageo ma senza rigurgito, quindi i neogenitori faticano a capire e individuare la causa del malessere.
Ciò che è necessario comprendere immediatamente è che il reflusso non è una malattia, ma una condizione che può risolversi anche spontaneamente o che potrebbe richiedere determinati accorgimenti o specifiche terapie.
Vero è che si sente spesso parlare di reflusso neonatale, una patologia diffusa, soprattutto nei lattanti fino ai 3-6 mesi o addirittura fino all’anno di età.
Il reflusso gastro-esofageo non è altro che la risalita del materiale acido dallo stomaco all’esofago, causato principalmente dall’immaturità di una valvola (cardias), che li separa. Ecco perché, in genere, il reflusso neonatale si risolve spontaneamente.
In più, i neonati dormono molto o trascorrono comunque molto tempo distesi, quindi l’apparato digerente viene messo a dura prova. Ecco perché il primo consiglio offerto dai pediatri è quello di far digerire il latte ai più piccini, tenendoli in braccio per almeno una mezz’ora, dopo la fine della poppata. Di giorno e di notte.
Le tipologie di latte antireflusso sono essenzialmente due: liquido e in polvere.
In commercio non si trova il latte liquido AR, che però si può ottenere usandone uno artificiale liquido a cui aggiungere degli addensanti, come l’amido di mais o di riso. In tal caso, è sempre importante sentire il parere del pediatra.
Oltre alle caratteristiche classiche di un latte AR, quello in polvere ha bisogno di essere preparato, mescolando acqua e latte in formula, seguendo le indicazioni riportate sulla confezione, per ottenere la giusta miscela.
Proprio perché si tratta di un latte speciale per curare una patologia, il più grande beneficio che offre è quello di provocare il minor fastidio nel lattante. Come? Favorendo la digestione ed evitando spiacevoli episodi di risalita ed, eventualmente, di rigurgito.
Quali sono le controindicazioni del latte antireflusso? Sarà il pediatra a valutare se consigliare o meno il latte antireflusso tenendo conto del tipo di alimentazione del lattante, se latte artificiale o materno. Nel primo caso, il passaggio è consigliato e la nota dolente è il prezzo: il latte AR è molto più costo, anche tre volte di più di quello classico.
Se il bimbo è allattato al seno, è sconsigliato il latte con addensanti, perché quello materno è più leggero e facilmente digeribile.
Una volta ottenuto un parere pediatrico e dopo aver effettuato i dovuti controlli, è possibile acquistare un latte antireflusso tra quelli proposti dai migliori brand, anche online.
Articolo originale pubblicato il 18 settembre 2020
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