
Esistono diverse opzioni per rendere lo svezzamento più "green" e meno inquinante. Che preferiate usare gli omogeneizzati, preparare le pappe in c...
Come scegliere un corredino biologico da neonato che sia sicuro e pratico per lui, ma anche amico dell'ambiente (e del portafogli)? Dalla scelta dei materiali alle certificazioni da conoscere, ecco una piccola guida al corredino green!
Scegliere un corredino biologico significa scegliere materiali traspiranti e freschi, zero residui tossici, niente pesticidi, nessun colorante potenzialmente allergizzante. L’ideale per la pelle delicatissima del neonato, che per nove lunghi mesi ha fluttuato, completamente nudo, nel liquido amniotico, consiste probabilmente nella scelta di tessuti naturali, certificati e organici.
Non solo: predisporre un corredino biologico per un bimbo in arrivo costituisce anche una scelta amica dell’ambiente, perché le tecniche di produzione dei tessuti organici garantiscono un impatto minore in termini di inquinamento dell’acqua e del suolo e anche, in qualche caso, una riduzione dei consumi di acqua e di energia in fase di coltura e lavorazione.
Facciamo però un piccolo passo indietro: per prima cosa, nell’ottica di realizzare un corredino “green”, sarebbe preferibile scegliere indumenti e biancheria confezionati con fibre naturali, come il cotone, il lino, la canapa, la seta e la lana.
A differenza dei materiali sintetici, che altro non sono che fibre plastiche di derivazione petrolifera, i tessuti di origine vegetale favoriscono la traspirazione, migliorando il comfort per il neonato ed evitando che la sua pelle delicata si surriscaldi, si irriti o si “stressi”.
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Un altro vantaggio dei tessuti naturali consiste nel ridurre la sudorazione che, specie per l’epidermide dei bambini appena nati, può favorire la comparsa di dermatiti, micosi e infezioni batteriche. Via libera dunque a cotone, lino, canapa e seta, mentre occorre fare più attenzione alla lana, che pur essendo un’ottima scelta per gli strati più esterni (golfini, cardigan e copertine) potrebbe invece causare irritazioni o prurito se usata a contatto con la pelle.
Al di là della composizione di body, pigiami e tutine, è fondamentale assicurarsi che gli indumenti non contengano sostanze chimiche allergizzanti, inquinanti o potenzialmente tossiche, come formaldeide, metalli pesanti, o ftalati. Come fare per verificarlo? Verificando, per esempio, che i capi di abbigliamento – non solo per bambini e neonati – siano certificati con marchi come lo standard Oeko-Tex.
Una garanzia ulteriore, però, viene appunto dalla scelta di indumenti realizzati con tessuti biologici. Anche in questo caso, è importante che i capi del corredino, e non solo, siano dotati di uno specifico marchio, che attesti appunto l’assenza di allergeni e di Organismi Geneticamente Modificati, oltre ad indicare che le fibre sono state prodotte senza fertilizzanti, antiparassitari e altri prodotti chimici di sintesi e trattate senza l’uso di sbiancanti, coloranti o detergenti nocivi per la salute e per l’ambiente.
Ecco perché affidarsi al bio può rappresentare una soluzione sostenibile e sicura, soprattutto per quanto riguarda body, calze e il resto della biancheria (lenzuola, asciugamani e bavaglini) che finisce a diretto contatto con la pelle dei bambini.
Va detto che non sempre i prezzi degli indumenti organici sono molto accessibili, ma sul mercato si trovano ormai diversi marchi della grande distribuzione che propongono capi intimi o linee di abbigliamento basic in cotone bio a costi contenuti. Un’altra opzione per contenere la spesa può essere quella di inserire abitini biologici nella lista nascita o nelle richieste per il battesimo.
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Fibre tessili e certificati di qualità a parte, un’altra raccomandazione fondamentale per cercare di preparare un corredino green è legata alla quantità di capi da acquistare. Anche se tutine e pagliaccetti possono essere davvero deliziosi, e se è vero che i bimbi si sporcano tanto, occorre tenere sempre presente che i neonati crescono molto in fretta, e spesso ricevono in regalo proprio dei capi di abbigliamento.
Un’altra scelta che concorre a essere più green, pertanto, è quella di non esagerare con lo shopping per il bebè, una regola del resto sempre valida quando si parla di sostenibilità ambientale e di consumo responsabile.
Sempre in quest’ottica, anche il riciclo rappresenta come sempre un’ottima e validissima alternativa: via libera dunque al riutilizzo dei vestitini di fratelli maggiori, cuginetti e amici, una soluzione che non solo è amica dell’ambiente (perché allunga il ciclo di vita dei vari vestitini), ma permette anche di alleggerire con successo il bilancio familiare!
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