Esistono diversi metodi contraccettivi disponibili che si differenziano tra loro per la tipologia (ormonali o non ormonali), per l’efficacia e per il momento del rapporto sessuale (prima, durante, dopo) nel quale vanno impiegati.

Tra i metodi non ormonali naturali cui ricorrere durante il rapporto sessuale rientra il cosiddetto metodo Ogino-Knaus.

Cos’è il metodo Ogino-Knaus e la sua storia

Il Manuale MSD classifica il metodo Ogino-Knaus come uno dei metodi basati sulla consapevolezza della fertilità. Si tratta, come lo definisce il Dictionnaire médical de l’Académie de Médecine, di un metodo contraccettivo di astinenza periodica. Il funzionamento di questo metodo è legato alla sua storia per molti aspetti anche particolare.

Sebbene oggi generalmente gli si preferiscano altri metodi, quello di Ogino-Knaus ha rappresentato per l’epoca in cui è stato definito ed elaborato, una vera e propria svolta. Il nome del metodo deriva dai due medici, il ginecologo giapponese Kyusaku Ogino e quello austriaco Hermann Knaus, che, come riportato dal Museum of Contraception and Abortion (MUVS), lavorarono indipendentemente giungendo, più o meno, alle medesime conclusioni.

Ovvero riuscire a calcolare il ciclo mestruale di una donna determinando in quali giorni avrebbe potuto rimanere incinta. Nel 1923, dopo un lavoro di dieci anni, il dottor Ogino pubblicò le sue osservazioni (il dottor Knaus lo fece nel 1929) sul periodo fertile femminile. Criticando i metodi allora esistenti, Ogino suggerì di individuare l’ovulazione non contando i giorni dal primo giorno delle mestruazioni, ma procedendo a ritroso dall’inizio previsto delle mestruazioni successive.

Dagli studi e le osservazioni condotte Ogino giunse alla conclusione che il primo giorno di fertilità corrispondeva al ciclo mestruale più breve registrato meno 18 giorni e l’ultimo giorno di fertilità al ciclo mestruale più lungo, al quale vanno sottratti 11 giorni.

Questa finestra temporale è considerata il periodo fertile nel quale avviene l’ovulazione e, partendo da questa informazione, poter scegliere come comportarsi nel cercare o evitare una gravidanza.

Come funziona il calcolo dell’ovulazione nel metodo Ogino-Knaus?

Come-funziona-calcolo-ovulazione
Fonte: iStock

Per utilizzare il metodo Ogino-Knaus, quindi, bisogna partire dall’osservazione sulla durata dei cicli mestruali precedenti. Si parla di un metodo basato sulla consapevolezza della fertilità anche perché, oltre al calcolo statistico dei giorni, prevede l’osservazione dei tipici sintomi dell’ovulazione (come la consistenza del muco cervicale).

Come detto, per stimare il periodo fertile bisogna registrare la durata del ciclo mestruale per un periodo di 12 mesi, prendendo poi in considerazione la durata del ciclo più corto e quella del ciclo più lungo, e da questa sottrarre, rispettivamente, 18 e 11 giorni. Questo è il periodo fertile nel quale un eventuale rapporto non protetto potrebbe portare a una gravidanza.

Metodo Ogino-Knaus e controllo delle nascite

La diffusione del metodo Ogino-Knaus dipende sia dall’importanza delle ricerche dei due ginecologi sull’individuare il periodo fertile di ogni ciclo mestruale, sia perché è uno di quei metodi per che, a determinate condizioni, è considerato lecito dalla Chiesa Cattolica.

Come riportato infatti dall’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica (AIED) il metodo Ogino-Knaus, insieme al metodo Billings e quello che si basa sulla temperatura basale, sono considerati leciti sotto l’aspetto morale (riprendendo le parole di Papa Pio XII del 1951).

Per prevenire una gravidanza, quindi, utilizzando il metodo Ogino-Knaus ci si dovrebbe astenere dai rapporti sessuali durante il periodo considerato fertile. Al contrario, chi ricerca una gravidanza, ha in questo periodo il maggior numero di possibilità di avere un concepimento.

Efficacia e limiti del metodo

Trattandosi di un metodo matematico-statistico, per quanto riferito alla singola donna, è un sistema che non tiene conto delle irregolarità del ciclo mestruale, che sono più comuni e frequenti di quanto si possa pensare.

In questo studio si stima che la percentuale di fallimento superi il 14%, mentre uno studio pubblicato su ScienceDirect, basandosi su un modello statistico, riferisce come con il metodo Ogino-Knaus vi sia una probabilità del 90% di evitare una gravidanza per 5-10 anni. In questa prospettiva si ha un’efficacia teoria paragonabile a quella del diaframma o del preservativo.

L’efficacia di un metodo contraccettivo fa riferimento alla capacità di prevenire con certezza le gravidanze indesiderate. Per stimarla nella statistica clinica si fa ricorso al cosiddetto indice di Pearl (o tasso di Pearl) che si basa, come riportato dalla Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità, sul numero di gravidanze insorte in 100 donne che hanno utilizzato quel metodo per 12 mesi.

I metodi naturali hanno un 24% di gravidanze indesiderate entro il primo anno di utilizzo. Non a caso i metodi naturali sono tra quelli che vengono maggiormente abbandonati dalle donne dopo il primo anno di utilizzo.

Oltre a essere poco affidabile e complicato da utilizzare, il metodo Ogino-Knaus condiziona l’espressione sessuale, limitando i rapporti ai soli giorni non fertili.

Le alternative al metodo Ogino-Knaus

I metodi contraccettivi più efficaci secondo l’indice di Pearl (escludendo la sterilizzazione) sono lo IUD (il dispositivo intra-uterino) e l’impianto sottocutaneo.

Rimanendo nell’alveo dei metodi naturali, senza dimenticare come questi non proteggano in alcun modo dal rischio di malattie a trasmissione sessuale, le alternative disponibili sono quelle legate al controllo della temperatura basale, il metodo Billings e quella del coito interrotto, ma i rischi di una gravidanza indesiderata (con tutte le conseguenze psicologiche sull’eventuale decisione di interromperla) sono estremamente elevati.

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  • Contraccezione