Quando parliamo di ovulazione, indicando con essa la fase fertile del ciclo mestruale, siamo soliti definirla come il momento in cui l’ovaio rilascia un ovulo al potenziale scopo di essere fecondato. Se avviene il concepimento ha inizio la gravidanza, altrimenti l’organismo femminile lo espelle insieme all’endometrio provocando le tipiche mestruazioni.

Perché l’ovulazione avvenga è, com’è facile intuire, necessario che l’ovulo venga prodotto. Insieme all’ovulazione, quindi, dobbiamo parlare dell’ovogenesi.

Che cos’è l’ovogenesi?

Per comprendere l’ovogenesi è necessario parlare della gametogenesi. Questi termini, insieme alla spermatogenesi, sono parole composte da una parte variabile (ovo, sperma, gameto) e una fissa (genesi) e fanno riferimento alla formazione (genesi) dei gameti, nello specifico di quelli maschili (spermatozoi) e quelli femminili (ovulo).

Possiamo sinteticamente definire l’ovogenesi come il processo di formazione dei gameti femminili, delle cellule uovo. Solo la produzione consente, di ciclo mestruale in ciclo mestruale, il loro rilascio, motivo per cui quando la riserva di ovuli (più precisamente di follicoli) si esaurisce, l’organismo femminile non rilascia più cellule uovo e non si è più fertili (menopausa).

Il processo e le tappe dell’ovogenesi

L’ovogenesi è un processo molto articolato e che si svolge in un periodo molto lungo di tempo. È l’insieme delle fasi che porta alla formazione del gamete femminile necessario per la riproduzione sessuata. Questa, a differenza di quella asessuata tipica di alcuni organismi unicellulari, per formare una nuova cellula con un nuovo patrimonio genetico prevede la fusione di due gameti (le cellule sessuali mature del corredo cromosomico atte alla fusione).

Sebbene sia la “versione femminile” della gametogenesi, essa non è identica a quella maschile, essendoci profonde differenze. Come riferito in questo studio, infatti, mentre il gamete maschile è un nucleo mobile che si differenzia solamente per la motilità quello femminile è un organismo che contiene tutti i materiali necessari per avviare e mantenere lo sviluppo e il metabolismo sviluppando un citoplasma molto complesso.

Negli embrioni umani femminili l’ovogenesi inizia intorno al secondo mese di gestazione. Da questo periodo e indicativamente fino al settimo mese, si ha una divisione cellulare tale da portare alla formazione di circa 7 milioni di cellule germinali. Dopo il settimo mese il numero di queste cellule cala vertiginosamente. La maggior parte di queste cellule germinali muore nei mesi di gestazione, quella che sopravvive resta, attraversando una prima divisione meiotica, fino alla pubertà e prendono il nome di ovociti primari.

Solo con l’inizio dell’adolescenza, con la pubertà, il gruppo di ovociti primario riprende regolarmente la meiosi. Questo è il processo di divisione cellulare tipico delle cellule germinali (quelle da cui si formano gli ovociti e gli spermatozoi) e ha l’obiettivo di dimezzare e ricombinare il corredo cromosomico. Si è soliti dire che la meiosi riduca il numero dei cromosomi, ma questa riduzione non comporta la loro perdita, ma una produzione di più gameti con corredo differente.

Quindi a partire dai 12 anni l’organismo femminile invia il segnale per la ripresa della meiosi in modo tale che gli ovociti primari possano essere rilasciati durante il ciclo mestruale per tutto il periodo fertile. Dei milioni di ovociti primari presenti in fase embrionale e già alla nascita ne restano solamente 400 che matureranno durante la vita della donna.

Ovogenesi e ovulazione

Ovulazione-e-ovogenesi
Fonte: iStock

L’ovogenesi, quindi, è il processo che porta alla produzione già dopo le prime settimane di gravidanza, di quelle che saranno le cellule uovo rilasciata a ogni ciclo mestruale. Con l’inizio della pubertà e il relativo rilascio di una grande quantità di ormoni FSH e LH da parte dell’ipofisi, le ovaie con i follicoli iniziano a crescere. Dopo alcuni giorni i livelli di FSH superano quelli dell’LH determinano la crescita di solo alcuni dei follicoli primari. A questo punto uno solo dei follicoli cresce più degli altri divenendo quel follicolo dominante pronto per il rilascio durante l’ovulazione.

Quella appena descritta è la fase follicolare del ciclo mestruale che termina (è ovviamente una distinzione didattica essendo biologicamente un continuum) quando il follicolo inizia a gonfiarsi pochi giorni prima dell’ovulazione anche a seguito di un aumento dell’ormone LH e il rilascio di estrogeni da parte del follicolo che consentono di creare un foro attraverso il quale l’ovocita raggiunge nel giro di alcuni giorni la tuba di Falloppio.

Se in questo periodo si ha un rapporto sessuale non protetto o si effettua un’inseminazione artificiale uno spermatozoo feconda l’ovocita dando origine a un ovulo maturo e quindi a un embrione. in caso contrario l’ovocita degenera all’interno della tuba per poi essere espulso, come detto, tramite il flusso mestruale.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Rating: 1.0/5. Su un totale di 1 voto.
Attendere prego...

Categorie

  • Scienza