Durante il periodo dell’allattamento al seno si sperimenta, così come avvenuto durante la gravidanza, l’assenza del ciclo mestruale. Questo periodo di amenorrea è spesso considerato sicuro per avere rapporti sessuali non protetti in quanto non c’è possibilità di rimanere incinta.

In realtà, per quanto meno probabile, è possibile attendersi nuove gravidanze fin dal primo anno dopo il parto in quanto, come ribadito dal Ministero della Salute nel documento La contraccezione per la donna che allatta, l’allattamento al seno “riduce la fertilità della donna, ma non rappresenta un controllo delle nascite sempre affidabile”.

Scopriamo quindi quali sono le possibilità contraccettive che le coppie possono utilizzare fin dalle prime settimane dopo il parto e in caso di allattamento prolungato.

I rapporti sessuali in allattamento

L’attenzione sulla contraccezione durante l’allattamento al seno è fondata innanzitutto sull’evitare una gravidanza indesiderata e sui rischi, tanto per la donna quanto per il bambino, legato a gravidanze ravvicinate.

Come evidenziato nel Position Paper della Società Medica Italiana per la Contraccezione (SMIC), in collaborazione con la SIGO, l’AOGOI e con la Task Force sull’Allattamento al Seno del Ministero della Salute, infatti, distanziare le gravidanza di almeno 24 mesi previene del 30% il rischio di morti materne, del 10% le morti infantili e del 20% le morti dei bambini tra 1 e 4 anni.

Tale preoccupazione si rivela indispensabile e da valutare per tempo, consultando il proprio ginecologo o uno specialista già durante la gravidanza, anche in relazione ai vantaggi legati all’allattamento al seno.

Chi sceglie di percorrere questo tipo di alimentazione per il bambino deve essere consapevole delle conseguenze dei rapporti sessuali non protetti che si hanno durante questo periodo.

Nelle donne che non allattano l’assenza del ciclo mestruale (e quindi dell’ovulazione) può durare fino a 6 settimane; per quelle che allattano, invece, tale condizione può perdurare anche per diversi mesi. L’allattamento, infatti, ritarda il ritorno dell’ovulazione. Questo si verifica per effetto sia della suzione del neonato che modifica la pulsatilità delle gonadotropine, sia perché si hanno alti livelli di prolattina.

Dalle rilevazioni condotte da Planned Parenthood, l’organizzazione statunitense senza scopo di lucro che fornisce assistenza sessuale alle donne, circa 2 donne su 100 che seguono il metodo della menorrea da allattamento (LAM) rimangono incinta entro 6 mesi. L’efficacia di questo metodo è elevata nei primi 6 mesi di vita del bambino, ma è inficiata se insieme al latte materno viene somministrato del latte artificiale al bambino o se si utilizza il tiralatte.

Inoltre, come precisato dall’Alberta Health Services, perché i tassi di efficacia di questo metodo si attestino intorno al 98% è necessario che non passino più di 4 ore diurne e 6 ore notturne tra una poppata e l’altra. Dopo i 6 mesi di vita del bambino è possibile rimanere incinta anche se si continua ad allattare e anche prima del ritorno delle mestruazioni (il cosiddetto capoparto), in quanto l’ovulazione avviene prima del ciclo.

L’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) ricorda come l’ovulazione generalmente si verifica 2 settimane prima dell’inizio del ciclo, motivo per cui si può rimanere incinta anche durante l’allattamento anche in assenza del ciclo mestruale.

Quando riprendere con la contraccezione?

La scelta dell’utilizzo di metodi contraccettivi e di quale tipologia impiegare dipende dalla volontà della coppia. L’indicazione è quella di informarsi, compatibilmente con le preferenze e scelte personali, già durante il periodo della gravidanza, in modo da arrivare preparati e utilizzare il metodo più appropriato.

La scelta del metodo contraccettivo da utilizzare durante il periodo dell’allattamento al seno dipende da diversi fattori. Innanzitutto dalla tempistica. Alcuni metodi, infatti, possono essere impiegati immediatamente dopo la nascita, altri invece richiedono l’attesa di alcune settimane.

Bisogna poi tenere conto come, sebbene siano pochi, alcuni metodi contraccettivi possono incidere sulla produzione di latte. Allo stesso tempo ciascun contraccettivo ha la sua efficacia e la corrispondenza con le preferenze della coppia, motivo per cui la scelta deve essere valutata con attenzione.

Contraccezione e allattamento al seno

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Fonte iStock

La scelta sul tipo di contraccezione da utilizzare durante l’allattamento è molto ampia e prevede metodi:

  • chirurgici (sterilizzazione);
  • di barriera (preservativo maschile o femminile):
  • chimici;
  • meccanici (IUD-Cu);
  • ormonali (contraccezione orale, cerotto, anello, Pillola di solo progestinico (POP), IUS-LNG, impianto sottocutaneo, iniettabile);
  • naturali (Ogino-Knaus, Billings, temperatura basale, eccetera).

Ciascun metodo ha, ovviamente, vantaggi e controindicazioni di cui è doveroso tenere conto nella scelta di quello più adatto alle proprie esigenze e scelte. Per quel che riguarda le tempistiche:

  • subito dopo il parto: preservativo maschile e femminile, metodi naturali, IDU-Cu, sterilizzazione tubarica;
  • entro 4 settimane: POP, impianto sottocutaneo, contraccezione di emergenza con Levonorgestrel (LNG);
  • dalle 4 settimane in poi: IUD-Cu, ISU-LNG;
  • dalle 6 settimane in poi: contraccezione ormonale, diaframma, sterilizzazione tubarica.

Per quel che riguarda le caratteristiche dei metodi contraccettivi non ormonali, così come precisato nelle linee guida del Cleveland Clinic, è utile ricordare che i preservativi possono risultare fastidiosi in quanto la vagina potrebbe essere più asciutta. Questo problema può essere superato utilizzando degli appositi lubrificanti.

Anche i metodi di barriera, compresi i dispositivi intrauterini, non hanno conseguenze sull’allattamento, ma potrebbero richiedere una visita ginecologica preventiva in quanto la gravidanza e il parto potrebbero aver modificato l’anatomia femminile a tal punto da richiedere un dispositivo di dimensioni differenti.

La contraccezione chirurgica va percorsa quando la coppia non ha più intenzione di ricercare una nuova gravidanza e nei casi in cui gli altri metodi siano controindicati. L’isterectomia è definitiva e le altre lo sono potenzialmente. Nel caso della sterilizzazione delle tube essa influisce sull’allattamento solamente se è necessario il ricorso all’anestesia generale in quanto i farmaci utilizzati possono passare nel latte materno.

Discorso diverso per i metodi ormonali. Le pillole che contengono solo progesterone, specialmente se utilizzate quotidianamente, hanno una buona efficacia nelle donne che allattano, anche se inferiore a quella dei contraccettivi orali che contengono sia progestinici che estrogeni. In questi casi gli ormoni passano nel latte materno, ma non ci sono evidenze scientifiche che evidenzino effetti negativi sul bambino.

Nella contraccezione ormonale estro-progestinica (cerotto, anello vaginale, eccetera) ci sono studi che registrano la riduzione del volume del latte prodotto a partire dalla sesta settimana dalla loro assunzione.

L’utilizzo dell’impianto sottocutaneo (in Italia ne viene distribuito solo un tipo che rilascia etonogestrel) non è associato ad azioni negative sulla qualità e la quantità del latte prodotto.

La contraccezione di emergenza con LNG può essere percorsa dalle donne che allattano (con un’unica somministrazione) in quanto non vi sono conferme sui cambiamenti nel latte che danneggerebbero lo sviluppo del bambino.

I metodi di barriera sono, in conclusione, quelli più consigliati per le donne che allattano, in relazione ai benefici e alle poche controindicazioni. Anche i metodi naturali, se seguiti con attenzione, possono rivelarsi valide alternative per i primi mesi durante l’allattamento esclusivo. Le recenti evidenze scientifiche giustificano anche l’utilizzo dei metodi ormonali, seppur questi possono essere intrapresi dopo qualche settimana dal parto.

L’allattamento al seno, quindi, per quanto non è un metodo anticoncezionale su cui fare affidamento esclusivo, non è incompatibile con il ritorno a una vita sessuale normale.

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  • Contraccezione